Facinorosi, è questo il termine che ieri ho sentito spesso usare per descrivere quei ragazzi che hanno devastato Roma.
(facinoroso - dal latino facinoris "atto colpevole"...)
Ragazzi che hanno oscurato altri ragazzi.
Ragazzi provenienti non solo da Roma o dal Lazio, ma anche da altre regioni d'Italia (Puglia, Sicilia...) che invece di "indignarsi" pacificamente contro la situazione economica del paese, che tiene sotto scacco gran parte della popolazione: quella che non riesce ad arrivare alla fine del mese, quella sommersa da debiti, quella inghiottita dalle tasse ecc, si sono "indignati" a suon di spranghe, bombe carta, san pietrini, estintori, pietre contro delle utilitarie parcheggiate, appartenute magari a ragazzi come loro. Contro una statua della Madonna, portata per strada e distrutta. Contro supermercati. Contro cassonetti della spazzatura.
Dalle immagini viste ieri, mi sono sembrati dei ragazzi senza ideali.
Annoiati, più che arrabbiati!
-Sai cosa mi va di fare oggi? Andiamo a distruggere un pò in giro la città.
-Perchè?
-Boh...
Ragazzi senza uno scopo.
Possono avere tutti i problemi di questo mondo: famiglie disastrate, vita vissuta in dei centri sociali, povertà...Non hanno giustificazioni!
Chi non ha dei problemi nella vita? Tutti. Ma mica si risolvono sfasciando la macchina del vicino di casa?!
Ho visto molto spesso cose senza senso, in Italia, come ormai d'abitudine, ma in più, ieri, ho provato una profonda vergogna.
Mi sono vergognata di essere italiana!
Sfido chiunque a non esserlo, quando poi si viene a sapere che questa manifestazione ha visto sfilare PACIFICAMENTE milioni di persone nel mondo.
Sfilavano arrabbiati, gridavano il loro sdegno per la situazione in cui si è costretti a vivere. Nessuno, però, ha provocato alla violenza, tranne che qui..nel "bel paese".
Quella violenza che ieri, per me, ha toccato il culmine con l'incendio appiccato ad una camionetta dei carabinieri.
Nessuno è morto, centinaia i feriti...un milione di danni per Roma.
Una brutta pagina di storia contemporanea per il nostro paese.
L'ennesima!
- Sai una cosa Snoopy? lo la gente non la capisco..per quanto mi sforzi, non riesco proprio a capirla. Snoopy- Capisco come si sente… io ho smesso di cercare di capire la gente da molto tempo. Adesso lascio che cerchino loro di capire me.
domenica 16 ottobre 2011
sabato 8 ottobre 2011
L'angolo della poesia 10
Per questo "angolo" ho chiesto aiuto alle mie amiche letterate :D...Ero un pò a corto di idee sinceramente. Mi sono arrivati una valanga di messaggi ihihihih vedrò di sfruttarli per i prossimi post :)...
Comincio dalla poesia consigliata della mia amica Rossella :)
HO SCESO DANDOTI IL BRACCIO
Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr’occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.
L'intramontabile Montale! Eh
(Mi ricorda l'esame di letteratura contemporanea...che bella fatica che è stata :D..)
Poesia questa, che fa parte della seconda serie della raccolta di poesie Satura. Serie chiamata Xenion II, dal termine latino Xenia "offerte votive per i defunti" o "doni ospitali".
A chi da il braccio, scendendo "almeno un milione di scale"?...Alla moglie Drusilla Tanzi, soprannominata Mosca, scomparsa nel 1963.
Montale ricorda la moglie in una dimensione di quotidianità, la ricorda nella sua miopia, nella sua saggezza. Era solito offrire alla moglie il braccio per scendere le scale, condividendo con lei le difficoltà quotidiane nel viaggio della vita. Rimasto solo ne terribilmente sente la mancanza.
Era Mosca a fargli da guida e le sue pupille offuscate erano le uniche a vedere: era lei, cioè, a cogliere con gli occhi dell'anima il senso profondo del reale. La miopia della moglie assume un significato particolare nel momento in cui il poeta sottolinea la propria stanchezza esistenziale: vivendo con lei, egli ha conquistato la capacità di vedere, non teme più gli inganni e gli insuccessi, e ora le preoccupazioni della vita gli appaiono trappole prive di significato. Attraverso la metafora del viaggio, Montale ribadisce la propria concezione dell'esistenza: la realtà non è quella che si vede con gli occhi e si percepisce con i sensi, fatta di impegni e casualità (coincidenze e prenotazioni), insidie e delusioni (trappole e scorni), ma è qualcosa che va al di là delle apparenze e resta misteriosa per l'uomo.
Comincio dalla poesia consigliata della mia amica Rossella :)
HO SCESO DANDOTI IL BRACCIO
Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr’occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.
L'intramontabile Montale! Eh
(Mi ricorda l'esame di letteratura contemporanea...che bella fatica che è stata :D..)
Poesia questa, che fa parte della seconda serie della raccolta di poesie Satura. Serie chiamata Xenion II, dal termine latino Xenia "offerte votive per i defunti" o "doni ospitali".
A chi da il braccio, scendendo "almeno un milione di scale"?...Alla moglie Drusilla Tanzi, soprannominata Mosca, scomparsa nel 1963.
Montale ricorda la moglie in una dimensione di quotidianità, la ricorda nella sua miopia, nella sua saggezza. Era solito offrire alla moglie il braccio per scendere le scale, condividendo con lei le difficoltà quotidiane nel viaggio della vita. Rimasto solo ne terribilmente sente la mancanza.
Era Mosca a fargli da guida e le sue pupille offuscate erano le uniche a vedere: era lei, cioè, a cogliere con gli occhi dell'anima il senso profondo del reale. La miopia della moglie assume un significato particolare nel momento in cui il poeta sottolinea la propria stanchezza esistenziale: vivendo con lei, egli ha conquistato la capacità di vedere, non teme più gli inganni e gli insuccessi, e ora le preoccupazioni della vita gli appaiono trappole prive di significato. Attraverso la metafora del viaggio, Montale ribadisce la propria concezione dell'esistenza: la realtà non è quella che si vede con gli occhi e si percepisce con i sensi, fatta di impegni e casualità (coincidenze e prenotazioni), insidie e delusioni (trappole e scorni), ma è qualcosa che va al di là delle apparenze e resta misteriosa per l'uomo.
mercoledì 5 ottobre 2011
Cassandra su TGCOM - 5 ottobre 2011 - :)
"Dopo gioie e dolori di Amici, rinasco col sole"
Cassandra De Rosa pubblica il nuovo album e valuta la possibilità di tornare ad Amici
15:12 - E' uscito l'album "Semplicemente... Sole" di Cassandra De Rosa che ha partecipato ad "Amici 2007". Nuovo look e taglio sbarazzino per la cantante fiorentina: "Servono a identificare quella che sono io oggi dopo questi anni di riflessione e maturazione. Dopo le gioie e i dolori di "Amici", "Semplicemente... Sole" segna la mia rinascita". Quest'anno al talent di Canale 5 potrebbero tornare le vecchie glorie e a Cassandra non dispiacerebbe...
Quanto lavoro c'è stato dietro questo album?
In effetti questo progetto ha richiesto molto tempo sia da parte degli autori che da parte mia. Vi ho dedicato più di un anno della mia vita, perchè ogni canzone potesse essere una parte di me: tutto il lavoro di introspezione che avevo intrapreso non erano ancora sufficienti per dare la qualità che ci aspettavamo al progetto. Per questo siamo voluti andare a Londra per staccarci da quelli che sono gli stereotipi italiani attuali, che appiccicano soprattutto a noi che usciamo dai talent. Inoltre ho coronato il sogno di registrare negli storici Abbey Road Studios, dove sono passati i Beatles e tanti altri prima di me: un onore!
In "Semplicemente... Sole" gli uomini appaiono per natura traditori e invece le donne?
Per esperienza personale credo che per natura gli uomini non siano monogami. Anche le donne sono in grado di tradire, solo che penso che ad una donna succeda quando davvero non è più innamorata del suo uomo, anche se comunque è sbagliato.
La sensualità è protagonista assoluta della canzone "Ti coprirei d'amore", in che quali momenti utilizzi il tuo fascino?
Questo disco sinceramente mi rappresenta, in tutti i suoi aspetti. Come ogni donna anche io ho un lato sensuale: per quanto mi riguarda non lo tiro fuori a comando, penso sia molto naturale e vada in base alle situazioni. In “Ti Coprirei D'amore” il desiderio è condiviso da entrambi e quindi la sensualità esplode!
"Tu sarai" parla anche di tradimento, come mai gli uomini non scelgono mai l'amante?
Per quanto mi riguarda la pigrizia e la comodità molto spesso determinano le scelte degli uomini.
C'è sofferenza in "Quando tutto era amore"...
"Quando tutto era amore" è parte di me, parla della mia esperienza. So che è difficile pensare che questo testo non sia dedicato ad un uomo, ma è proprio così. Nella vita non ho sofferto solo come donna, ma anche come figlia... Questa esperienza mi ha sicuramente fortificata, lasciandomi però un grande vuoto, che spero di colmare al più presto.
Ad Amici sembra che torneranno le "vecchie glorie" per nuove sfide dentro la scuola vorresti essere convocata?
Amici per me è stata una gran bella esperienza, quindi mi piacerebbe assolutamente poterla rivivere e se potessi esprimere un desiderio vorrei riviverla più consapevole di me e con gioia, non più come una sfida.
Ecco la tracklist di "Semplicemente... Sole": “Ma Ora No”, “Semplicemente Il Sole”, “Ti Coprirei D'amore”, “Opportunità”, “Bronx”, “Diverso”, “Non Mi Manchi Neanche Un Po’”, “Tu Sarai”, “Devi Fidarti Di Te”, “Cellule” e “Quando Tutto Era Amore”.
FONTE:
http://www.tgcom.mediaset.it/spettacolo/articoli/1023377/cassandra-rinasco-dopo-amici.shtml
Cassandra De Rosa pubblica il nuovo album e valuta la possibilità di tornare ad Amici
15:12 - E' uscito l'album "Semplicemente... Sole" di Cassandra De Rosa che ha partecipato ad "Amici 2007". Nuovo look e taglio sbarazzino per la cantante fiorentina: "Servono a identificare quella che sono io oggi dopo questi anni di riflessione e maturazione. Dopo le gioie e i dolori di "Amici", "Semplicemente... Sole" segna la mia rinascita". Quest'anno al talent di Canale 5 potrebbero tornare le vecchie glorie e a Cassandra non dispiacerebbe...
Quanto lavoro c'è stato dietro questo album?
In effetti questo progetto ha richiesto molto tempo sia da parte degli autori che da parte mia. Vi ho dedicato più di un anno della mia vita, perchè ogni canzone potesse essere una parte di me: tutto il lavoro di introspezione che avevo intrapreso non erano ancora sufficienti per dare la qualità che ci aspettavamo al progetto. Per questo siamo voluti andare a Londra per staccarci da quelli che sono gli stereotipi italiani attuali, che appiccicano soprattutto a noi che usciamo dai talent. Inoltre ho coronato il sogno di registrare negli storici Abbey Road Studios, dove sono passati i Beatles e tanti altri prima di me: un onore!
In "Semplicemente... Sole" gli uomini appaiono per natura traditori e invece le donne?
Per esperienza personale credo che per natura gli uomini non siano monogami. Anche le donne sono in grado di tradire, solo che penso che ad una donna succeda quando davvero non è più innamorata del suo uomo, anche se comunque è sbagliato.
La sensualità è protagonista assoluta della canzone "Ti coprirei d'amore", in che quali momenti utilizzi il tuo fascino?
Questo disco sinceramente mi rappresenta, in tutti i suoi aspetti. Come ogni donna anche io ho un lato sensuale: per quanto mi riguarda non lo tiro fuori a comando, penso sia molto naturale e vada in base alle situazioni. In “Ti Coprirei D'amore” il desiderio è condiviso da entrambi e quindi la sensualità esplode!
"Tu sarai" parla anche di tradimento, come mai gli uomini non scelgono mai l'amante?
Per quanto mi riguarda la pigrizia e la comodità molto spesso determinano le scelte degli uomini.
C'è sofferenza in "Quando tutto era amore"...
"Quando tutto era amore" è parte di me, parla della mia esperienza. So che è difficile pensare che questo testo non sia dedicato ad un uomo, ma è proprio così. Nella vita non ho sofferto solo come donna, ma anche come figlia... Questa esperienza mi ha sicuramente fortificata, lasciandomi però un grande vuoto, che spero di colmare al più presto.
Ad Amici sembra che torneranno le "vecchie glorie" per nuove sfide dentro la scuola vorresti essere convocata?
Amici per me è stata una gran bella esperienza, quindi mi piacerebbe assolutamente poterla rivivere e se potessi esprimere un desiderio vorrei riviverla più consapevole di me e con gioia, non più come una sfida.
Ecco la tracklist di "Semplicemente... Sole": “Ma Ora No”, “Semplicemente Il Sole”, “Ti Coprirei D'amore”, “Opportunità”, “Bronx”, “Diverso”, “Non Mi Manchi Neanche Un Po’”, “Tu Sarai”, “Devi Fidarti Di Te”, “Cellule” e “Quando Tutto Era Amore”.
FONTE:
http://www.tgcom.mediaset.it/spettacolo/articoli/1023377/cassandra-rinasco-dopo-amici.shtml
domenica 2 ottobre 2011
mercoledì 28 settembre 2011
lunedì 26 settembre 2011
Ormai ci siamo!
Buongiorno Blog, buon lunedì e buon inizio settimana :)
Siamo agli sgoccioli di un countdown per noi davvero significativo.
Questa notte alle 01:00 sarà possibile già scaricare il CD "SEMPLICEMENTE...SOLE" da i-Tunes.
Siamo agli sgoccioli di un countdown per noi davvero significativo.
Questa notte alle 01:00 sarà possibile già scaricare il CD "SEMPLICEMENTE...SOLE" da i-Tunes.
Dal 27 settembre in poi sarà possibile comprarlo sia nei negozi di dischi che su vari digital stores.
Un progetto sudato e fortemente voluto da Cassandra e da chi crede in lei!!!
Ho avuto la possibilità di ascoltare le anteprime sia su Amazon che sul sito della Feltrinelli e sono molto entusiasta!!!
Voi mi direte "bhe sei una sua fan è ovvio e scontato", invece NO, nel senso che, si è vero sono una sua fan, però sono sempre stata molto critica (non una di quelle fan a cui va bene tutto ) e posso dire che si prospetta davvero un lavoro interessante che mostra una crescita, una maturazione evidente di Cassandra!!!
Quali fortune avrà questo cd non lo posso dire, né lo può dire nessuno…Io sono fiduciosa perché il lavoro mi sembra di buona qualità… e poi come ho sempre detto non sono le vendite che fanno un artista e per quanto mi riguarda Cassandra sta dimostrando di esserlo a prescindere!!!
Purtroppo per problemi universitari non mi sarà possibile andare a Roma alla presentazione, ma confido nelle inviate speciali che saranno presenti a Milano, a Roma e a Bologna (perché le fracassine sono ovunque…tipo incubo ahahah)
Nell’augurare un "in bocca al lupo a Cassandra", metto i links dove ascoltare le anteprime delle 11 canzoni:
http://www.amazon.com/Semplicemente-sole/dp/B005N3SED4/ref=sr_1_6?ie=UTF8&qid=1316892402&sr=8-6
E anche qualche frase estrapolata dai vari pezzi ascoltati su Amazon :)
Semplicemente…sole: e fammi crescere … salvami, ho voglia di confondermi, a volte credo agli angeli, approfittane. Ho bisogno un po’, di un abbraccio sai, di trasformare i miei battiti … e coglimi e di sorpresa inseguimi.
Ti coprirei d’amore: ti voglio e basta, ad ogni costo non te ne pentirai, sono sicura ti stupirei, come un arcobaleno all’improvviso ….tutti buoni odori, tutti i colori….
Opportunità: un tuffo nel vuoto, nel passato e nel presente. In un istante una nuova immagine, un’opportunità.
Bronx: stendi biancheria, qui nel Bronx in tanti modi, in attesa trecce e fiori …. qui si mescola tutto quanto insieme … c’è chi cerca donne …
Diverso: nascosto e non comune, che ti giudicherà un essere diverso … da sé … ognuno ha paura che le proprie scelte possano ferire …
Non mi manchi neanche un po’: non ci riuscirai, e se il male che mi vuoi sarà male che ti fai, non mi manchi neanche un po’, sto meglio senza te … non ci penso neanche un po’, e un altro vivere … no tu non esisti più, non conti più, catene io non ho …
Tu sarai: libera di essere spenta e di stare male, mi sento banale … libera da poesia, da tutte le fantasie, libera di andare via, ma non libera da te
Devi fidarti di te: sai perché, e da un po’ che non ci credi più … devi fidarti di te, guardare avanti perché non c’è dolore che non se ne va da sè, l’amore ti guarirà … e il sole ritornerà …
Cellule: difenderci e proteggerci e risposte darci …. anime deluse, carne e ossa confuse, cellule di una passione, cellule di una canzone, nebbia nella vita … cellule di noi.
Quando tutto era amore: pensi sia solo un’idea, che muore col sole insieme ai sogni …. Vorrei averti qui, vorrei tu fossi qui, per stare insieme a te adesso … perché solo con te non ho notato mai la differenza tra l’amore e il sesso…
*_____________*
Un progetto sudato e fortemente voluto da Cassandra e da chi crede in lei!!!
Ho avuto la possibilità di ascoltare le anteprime sia su Amazon che sul sito della Feltrinelli e sono molto entusiasta!!!
Voi mi direte "bhe sei una sua fan è ovvio e scontato", invece NO, nel senso che, si è vero sono una sua fan, però sono sempre stata molto critica (non una di quelle fan a cui va bene tutto ) e posso dire che si prospetta davvero un lavoro interessante che mostra una crescita, una maturazione evidente di Cassandra!!!
Quali fortune avrà questo cd non lo posso dire, né lo può dire nessuno…Io sono fiduciosa perché il lavoro mi sembra di buona qualità… e poi come ho sempre detto non sono le vendite che fanno un artista e per quanto mi riguarda Cassandra sta dimostrando di esserlo a prescindere!!!
Purtroppo per problemi universitari non mi sarà possibile andare a Roma alla presentazione, ma confido nelle inviate speciali che saranno presenti a Milano, a Roma e a Bologna (perché le fracassine sono ovunque…tipo incubo ahahah)
Nell’augurare un "in bocca al lupo a Cassandra", metto i links dove ascoltare le anteprime delle 11 canzoni:
http://www.amazon.com/Semplicemente-sole/dp/B005N3SED4/ref=sr_1_6?ie=UTF8&qid=1316892402&sr=8-6
Semplicemente…sole: e fammi crescere … salvami, ho voglia di confondermi, a volte credo agli angeli, approfittane. Ho bisogno un po’, di un abbraccio sai, di trasformare i miei battiti … e coglimi e di sorpresa inseguimi.
Ti coprirei d’amore: ti voglio e basta, ad ogni costo non te ne pentirai, sono sicura ti stupirei, come un arcobaleno all’improvviso ….tutti buoni odori, tutti i colori….
Opportunità: un tuffo nel vuoto, nel passato e nel presente. In un istante una nuova immagine, un’opportunità.
Bronx: stendi biancheria, qui nel Bronx in tanti modi, in attesa trecce e fiori …. qui si mescola tutto quanto insieme … c’è chi cerca donne …
Diverso: nascosto e non comune, che ti giudicherà un essere diverso … da sé … ognuno ha paura che le proprie scelte possano ferire …
Non mi manchi neanche un po’: non ci riuscirai, e se il male che mi vuoi sarà male che ti fai, non mi manchi neanche un po’, sto meglio senza te … non ci penso neanche un po’, e un altro vivere … no tu non esisti più, non conti più, catene io non ho …
Tu sarai: libera di essere spenta e di stare male, mi sento banale … libera da poesia, da tutte le fantasie, libera di andare via, ma non libera da te
Devi fidarti di te: sai perché, e da un po’ che non ci credi più … devi fidarti di te, guardare avanti perché non c’è dolore che non se ne va da sè, l’amore ti guarirà … e il sole ritornerà …
Cellule: difenderci e proteggerci e risposte darci …. anime deluse, carne e ossa confuse, cellule di una passione, cellule di una canzone, nebbia nella vita … cellule di noi.
Quando tutto era amore: pensi sia solo un’idea, che muore col sole insieme ai sogni …. Vorrei averti qui, vorrei tu fossi qui, per stare insieme a te adesso … perché solo con te non ho notato mai la differenza tra l’amore e il sesso…
*_____________*
Incrociamo tutti le dita!
giovedì 22 settembre 2011
L'angolo della poesia 9
Per l'esame di Critica letteraria, tempo fa, lessi questo libro: "Trattato della lontananza" di Antonio Prete
Vi riporto il commento che fa l'autore alla poesia sotto.
"Ogni partenza è un addio, anche se spesso impronunciato.[...] Se come dice il notissimo adagio, partire è un pò morire, quel che di noi si lascia morire è quel tempo che ci ha appartenuto, e, in quel tempo, la vita degli altri che con la nostra s'è intrecciata.
C'è una poesia di Juan Ramon Jimenez (premio Nobel per la letteratura nel 1956), che a quindici anni avevo mandato a memoria.[...]Nella poesia di Jimenez l'adolescente dialoga con la madre, nella notte insonne che precede la partenza. Sa di dimenticare qualcosa, lo sente, e non sa che cosa.[...]La madre elenca le cose che all'alba il figlio dovrà portare con sé. Niente di tutto questo egli dimentica. Eppure c'è qualcosa..Sopravviene l'alba, e con l'alba l'addio. Nell'addio il figlio avverte l'oscurità del cammino, il suo perdersi nel nulla e allo stesso tempo sa finalmente che cosa davvero sta dimenticando: "tutto: tu, io". Dimenticanza dell'altro. Dimenticanza di sé. In quella immensa dimenticanza prende forma la raffigurazione del Nord, che è buio e freddo, e del suo vento.
La lontananza si fa presente, prima ancora che l'adolescente parta, come lontananza dalla madre e da sé. Forse, leggendo da ragazzo i versi di Jimenez, avvertivo come il presagio della mia stessa partenza. Ripetendo a memoria quei versi, costruivo una piccola, fragile, difesa dall'ansia dell'addio. Che giunse, insieme con l'alba che portava il peso della più grande dimenticanza: la madre, e con la madre, il sé adolescente. Il Nord, in quell'alba, estendeva la sua luce obliqua, neutra, fin sulla soglia mediterranea dell'addio.
Quella dimenticanza, una volta lontani, avrà poi il colore confuso della distrazione. Comincerà l'opera dell'oblio, che recingerà tutto nella sua custodia.[...]"
Il baule attende, già chiuso,
nel patio di marmo
«Mi dimentico, madre, non ricordo...
Madre, che cos'è quel che dimentico?»
«La roba c'è tutta, figlio.»
«Sì, ma qualcosa manca, e non ricordo...
Madre, che cos'è quel che dimentico?»
«I libri ci son tutti, figlio?»
«Sì, ma qualcosa manca, e non ricordo...
Madre, che cos'è che dimentico?»
«Sarà il tuo ritratto, figlio.»
«No! mi manca qualcosa, e non ricordo...
Madre, che cos'è che dimentico?»
«Non pensarci più, dormi, figlio.»
«Madre! (L'aurora è nuova.) La tua viva
voce risuonerà, senza ch'io l'oda!
Solo un'ora nel mezzo,
e già il mondo è vuoto!
Non vanno in nessun luogo
le strade del mattino!
Madre, madre, ora so che mi mancava:
tutto, te, me!
Oscuro il nord. ,
Sibila il vento, freddo e grande.»
Vi riporto il commento che fa l'autore alla poesia sotto.
"Ogni partenza è un addio, anche se spesso impronunciato.[...] Se come dice il notissimo adagio, partire è un pò morire, quel che di noi si lascia morire è quel tempo che ci ha appartenuto, e, in quel tempo, la vita degli altri che con la nostra s'è intrecciata.
C'è una poesia di Juan Ramon Jimenez (premio Nobel per la letteratura nel 1956), che a quindici anni avevo mandato a memoria.[...]Nella poesia di Jimenez l'adolescente dialoga con la madre, nella notte insonne che precede la partenza. Sa di dimenticare qualcosa, lo sente, e non sa che cosa.[...]La madre elenca le cose che all'alba il figlio dovrà portare con sé. Niente di tutto questo egli dimentica. Eppure c'è qualcosa..Sopravviene l'alba, e con l'alba l'addio. Nell'addio il figlio avverte l'oscurità del cammino, il suo perdersi nel nulla e allo stesso tempo sa finalmente che cosa davvero sta dimenticando: "tutto: tu, io".
La lontananza si fa presente, prima ancora che l'adolescente parta, come lontananza dalla madre e da sé. Forse, leggendo da ragazzo i versi di Jimenez, avvertivo come il presagio della mia stessa partenza. Ripetendo a memoria quei versi, costruivo una piccola, fragile, difesa dall'ansia dell'addio. Che giunse, insieme con l'alba che portava il peso della più grande dimenticanza: la madre, e con la madre, il sé adolescente. Il Nord, in quell'alba, estendeva la sua luce obliqua, neutra, fin sulla soglia mediterranea dell'addio.
Quella dimenticanza, una volta lontani, avrà poi il colore confuso della distrazione. Comincerà l'opera dell'oblio, che recingerà tutto nella sua custodia.[...]"
Il baule attende, già chiuso,
nel patio di marmo
«Mi dimentico, madre, non ricordo...
Madre, che cos'è quel che dimentico?»
«La roba c'è tutta, figlio.»
«Sì, ma qualcosa manca, e non ricordo...
Madre, che cos'è quel che dimentico?»
«I libri ci son tutti, figlio?»
«Sì, ma qualcosa manca, e non ricordo...
Madre, che cos'è che dimentico?»
«Sarà il tuo ritratto, figlio.»
«No! mi manca qualcosa, e non ricordo...
Madre, che cos'è che dimentico?»
«Non pensarci più, dormi, figlio.»
«Madre! (L'aurora è nuova.) La tua viva
voce risuonerà, senza ch'io l'oda!
Solo un'ora nel mezzo,
e già il mondo è vuoto!
Non vanno in nessun luogo
le strade del mattino!
Madre, madre, ora so che mi mancava:
tutto, te, me!
Oscuro il nord. ,
Sibila il vento, freddo e grande.»
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