Cerca nel blog

Image and video hosting by TinyPic

mercoledì 27 gennaio 2010

IL GIORNO DELLA MEMORIA....click!......



Una memoria a comando la nostra…c’ha l’interruttore, clik!!!..Oggi si è deciso di accenderla(almeno una volta all’anno…già questo coi tempi che corrono è un bel passo avanti)…e ci sentiamo tutti a posto con la coscienza..perchè a quello che è successo ci abbiamo pensato almeno un po’…indotti da tv, giornali.
Shoah..Olocausto…Auschwitz …seconda guerra mondiale…leggi raziali…ebrei…deportazioni…morte… genocidio.. e tante altre parole…incorniciano un passato sul quale abbiamo costruito il nostro presente! (il libro Il secolo del genocidio di Robert Gellately e Ben Kiernan.. può essere esaustivo…se vi va di capire meglio)
Sulla morte di tanti ebrei e non solo, si è costruita la nostra società!…Quel disprezzo dell’altro che ancora oggi rimane…portò tempo fa una nazione ad odiare un intero popolo!..Odio che si tramutò in azione…brama di potere…convinzione atavica di superiorità su idee, pelle..cultura!...Nazione che esportò il suo odio per l’europa..portando il nostro paese nel baratro!...Colpa “nostra” che abbiamo inseguito quella che poteva sembrare la strada più facile per avere più potere…Le strade più facili, non portano quasi mai a grandi cose, ma solo a grandi sbagli difficili da rimediare, anche se son passati anni..ed è cresciuta la voglia di redimersi dalle varie colpe.
Domani questa voglia di “memoria” passerà nella gente che non ha vissuto quel tempo…direttamente o indirettamente…passerà nella frenesia della vita, nel traffico delle città..negli occhi della gente che guarda le vetrine…nella mente dei giovani che non sanno cosa fare la sera…negli uomini in carriera dei grandi palazzi..dove si lavora fino a sera tardi…Passerà..come ogni anno!
Ora mettermi a parlare di cosa è stato l’Olocausto…non credo sia necessario(almeno in questa sede)…vi riporterei cose non mie..che potete benissimo trovare in altre parti della rete o su vari libri...e spero che abbiate del tempo per approfondire il tutto..se ancora non conoscete bene l’argomento!
Ho deciso che il modo migliore per ricordare, senza risultare “pesanti”…sia farvi leggere questi scritti…Sono poesie, di bambini, giovani, adulti che hanno vissuto sulla propria pelle..quello che noi da lontano, vediamo oggi nei film che ripropongono l’argomento, nei documentari, nelle immagini girate all’epoca in bianco e nero…
Queste poesie racchiudono tutto quello che c’è da racchiudere: dolore, morte, agonia, ingiustizia, speranza…
Non mi sento alla fine di aggiungere molto altro!..Mi auguro che vi facciano riflettere..come hanno fatto riflettere me!

C’è un paio di scarpette rosse
C’è un paio di scarpette rosse
Numero ventiquattro
quasi nuove:
sulla suola interna si vede ancora la marca di fabbrica
“Shulze Monaco”
c’è un paio di scarpette rosse
in cima a un mucchio di scarpette infantili
a Buchenwald
più in là c’è un mucchio di riccioli biondi
di ciocche nere e castane
a Buchenwald
servivano a far coperte per i soldati
non si sprecava nulla
e i bimbi li spogliavano e li radevano
prima di spingerli nelle camere a gas
c’è un paio di scarpette rosse
di scarpette rosse per la Domenica
a Buchenwald
erano di un bimbo di tre anni
forse di tre anni e mezzo
chi sa di che colore erano gli occhi
bruciati nei forni
ma il suo pianto lo possiamo immaginare
si sa come piangono i bambini
anche i suoi piedini
li possiamo immaginare
scarpa numero ventiquattro
per l’eternità
perché i piedini dei bambini morti non crescono
c’è un paio di scarpette rosse
a Buchenwald
quasi nuove
perché i piedini dei bambini morti
non consumano le suole.
di Joyce Salvatori Lussu

Solo bimbi “speciali” han sul petto una stella/ sin da lontano io sono vista per quella./ Mi han messo un marchio proprio sul cuore,/ lo porterò fiera in tutte le ore./ La stella, si dice, è un premio, ma strano,/ un uso che giunge da un tempo lontano./ Io so tutto quanto la stella rivela/ e cercherò che essa diventi una vela./ Io sono una stella!/ Papà mi diceva di scansare i guai,/ ritorna presto ché non si sa mai./ Per me il giallo stella è come oro,/ non voglio offenderlo e farne il mio alloro./ Ora sto qui eretta e orgogliosa,/ urla, mia voce, ma silenziosa:/ “Sono ancora persona in realtà,/ mio è lo spirito, la volontà”./ Io sono una stella!
Inge Auerbacher da “Io sono una stella, una bambina dall'olocausto”.

È piccolo il giardino
profumato di rose,
è stretto il sentiero
dove corre il bambino:
un bambino grazioso
come il bocciolo che si apre:
quando il bocciolo si aprirà
il bambino non ci sarà.
Franta Brass, nato a Brno il 14.9.1930
morto ad Auschwitz il 28.10.1944


Superstite
Ho ventiquattro anni/ sono sopravvissuto/ condotto al macello.
Ecco termini vuoti sinonimi: uomo e animale/ amore e odio/ nemico e amico/ buio e luce.
Uomini e bestie ammazzati alla stessa maniera/ ho visto: furgoni di uomini fatti a pezzi/che non saranno redenti.
Le idee sono solo parole:/ virtù e crimine/ verità e menzogna/ bellezza e bruttezza/ eroismo e codardia.
Virtù e crimine hanno lo stesso peso/ ho visto: un uomo che era insieme/ virtuoso e criminale.
Cerco un insegnante un maestro/che mi renda la vista l’udito la parola/ che dia alle idee e alle cose un nuovo nome/ che separi la luce dalle tenebre.
Ho ventiquattro anni/ sono sopravvissuto/ condotto al macello.
Tedeusz Różewicz

I divieti
Stanotte non riuscivo a prender sonno e ripensavo e catalogavo nella mente tutti questi divieti che in qualche modo, anche se in misura minima, mi riguardano.
E poiché è domenica pomeriggio (da due giorni sta nevicando... ) trascriverò qui i divieti di cui riesco a ricordarmi e, dopo averli trascritti, lascerò ancora molto spazio in bianco per gli altri che d'ora in avanti si aggiungeranno alla lista.
Non posso uscire di casa dopo le otto di sera.
Non posso prendere un alloggio indipendente.
Non posso cambiare casa al di fuori dei quartieri di Praga I o V, e sempre in subaffitto.
Non posso frequentare fiaschetterie, caffè, osterie, cinema, teatri e concerti, tranne uno o due caffè per me autorizzati.
Non posso andare nei parchi e nei giardini pubblici.
Non posso andare nei boschi della città.
Non posso allontanarmi dalla cerchia urbana di Praga.
Non posso andare (quindi) a casa mia, a Kutná Hora e in nessun altro luogo, se non con un permesso speciale della Gestapo.
Non posso salire in tram sulla vettura motrice, soltanto nell'ultimo rimorchio, e, se l'ingresso è al centro, solo nella parte posteriore della vettura.
Non posso fare acquisti nei negozi in altri orari che dalle 11 alle 13 e dalle 15 alle 17.
Non posso recitare in teatro, né svolgere qualsiasi altra attività in pubblico.
Non posso essere membro di alcuna associazione.
Non posso frequentare scuole di sorta.
Non posso avere rapporti con membri della Comunità Nazionale, che a loro volta non dovranno avere rapporti con me, non dovranno rivolgermi il saluto, né fermarsi con me, e dirmi altre parole che quelle strettamente indispensabili (quando vado a comprar qualcosa, ecc.)
Jiri Orten

VITA SCIUPATA
Vita sciupata
Che infamia
Che i giorni scorrano senza alcun senso
Che anziché il riso — io conosca soltanto lacrime
Sono avvilita, sono angosciata
Per aver perduto ogni speranza da così tanto tempo
Come accettare la grettezza umana?
Come pensare alla morte — quando il mondo mi sta chiamando!
Sono giovane!
Giovane,
GIOVANE!
Vita sciupata, che infamia…
Halina Nelken, Auschwitz, 1944

LETTERA ALLA MADRE
frammento
[…] Fili elettrici, alti e doppi,
non ti lasceranno mai più rivedere tua figlia, Mamma.
Non credere alle mie lettere censurate,
ben diversa è la verità; ma non piangere, Mamma.
E se vuoi seguire le tracce di tua figlia
non chiedere a nessuno, non bussare a nessuna porta:
cerca le ceneri nei campi di Auschwitz,
le troverai lì. Ma non piangere — qui c’è già troppa amarezza.
E se vuoi scoprire le tracce di tua figlia
cerca le ceneri nei campi di Birkenau:
saranno lì — Cerca, cerca le ceneri
nei campi di Auschwitz, nei boschi di Birkenau.
Cerca le ceneri, Mamma — io sarò lì!
Monika Dombke, Birkenau, 1943

L’APPELLO DEL MATTINO
Il sole sorge sul campo di Auschwitz,
Splendente di un bagliore roseo
Stiamo tutti in fila, giovani e vecchi,
Mentre nel cielo scompaiono le stelle.
Ogni mattino stiamo qui per l’appello
Ogni giorno, con la pioggia o con il sole
Sui nostri volti sono dipinti
Dolore, disperazione, tormento.
Forse proprio ora, in queste ore grigie,
A casa mia piange un bambino
Forse mia madre sta pensando a me…
La potrò mai rivedere?
In questo momento è bello sognare ad occhi aperti,
Forse proprio ora il mio innamorato mi pensa
Ma — Dio non voglia — se
Andassero a prendere anche lui?
Come su uno schermo argentato
L’azione continua splendida
Poco lontano arriva qualcuno
In una limousine nuova e brillante.
Scendono con lentezza e con grazia,
Le “Aufseherinnen” (1) indossano abiti blu.
Ci trasformiamo immediatamente in pilastri di sale,
Numeri, nullità inanimate.
Ci contano con arroganza sprezzante
Loro — la razza più nobile
Sono i tedeschi, la nuova avanguardia
Che conta la marmaglia a strisce, senza volto.
All’improvviso, come per una scossa elettrica, rabbrividiamo
Al pensiero che simile a un razzo ci balena in testa
Costei deve essere anche una moglie o una madre
Una donna… E anche io sono una donna…
La pellicola sensazionale si svolge lentamente
“Achtung!” Sistemare la fila!
Questo è un momento davvero speciale,
Si avvicina il “Lagerkommandant”.
È possibile che il mondo sia tanto pericoloso?
Un fischio e, in un attimo, il silenzio
Fra di noi pronunciamo una preghiera quieta
Ma c’è qualcuno che ci può sentire?
Il sole è di nuovo alto nel cielo,
Brillanti e rosei sono i suoi raggi.
O Dio caro, Ti chiediamo
Arriveranno giorni migliori?
Krystyna Zywulska, settembre 1943
(1) Sorveglianti.

CENERI
Un giorno torneremo a casa
o forse no,
chi lo sa?
Un giorno penseremo
che tutto è stato un sogno orrendo, tutto
quel che è accaduto laggiù, in quella Auschwitz
dove il camino sputa fumo
di continuo… di continuo
Vedi la colonna di fumo
e l’enorme bagliore?
‘C’è un fuoco?’, domandi
Ma non lo sai?
Stanno bruciando
migliaia, milioni di corpi umani!
Gente arrivata qui in grossi gruppi,
apparentemente ad un porto sicuro
dopo un viaggio lungo e stancante,
qui dove c’è acqua per dissetarsi
e per lavarsi.
Ma c’è anche il gas…
‘Gas?’, domandi
Ma non lo sai?
È il gas che soffoca asfissia
strangola
La gente non può dire parola
del dolore che prova
Viene subito ridotta al silenzio
e in un attimo
solo una colonna di fumo mostrerà
che qui è stata,
che qui è vissuta
e perita, lasciando soltanto
… CENERI!…
Autore ignoto, KL Birkenau

CIOCCOLATA VERA
Mi attirarono fuori dalla baracca
con promesse di cioccolata
e parole come ”Schätzchen”,
ma le altre donne sapevano,
e, ancor prima di udire i rumori là fuori,
mi chiamarono puttana dei soldati.
Anch’io sapevo,
ma la fame ha un modo tutto suo di cambiarti,
e di farti scordar chi sei.
Buffo, come vi possa essere speranza nella disperazione.
Gettarono la cioccolata per terra
e risero: ”Da friß.” La desideravo da impazzire,
ma il sapore fu di fango. ”Dreh dich rum, Judenschwein.”
Vidi enormi stivali neri, paia e paia,
e il terreno così fangoso
da far sprofondare il mio corpo.
Tirai su il mio abito da prigioniera ed allargai le gambe.
Erano così leggere e s’aprirono così facilmente
che ringraziai Dio, sapevo
che non avrei resistito.
Questo corpo non è più mio, questa fame;
finalmente, non c’è più motivo di lottare.
Mi chiedo ora se il loro desiderio di me
fosse una brama di morte:
fottere una donna calva ch’era soltanto pelle e ossa,
la cui unica salvezza era una tazza di zuppa acquosa
per cena, una fetta di pane raffermo,
e forse, se i soldati l’avessero di nuovo voluta,
questa volta, un pezzo di cioccolata vera.
Stewart J. Florsheim

ENIGMA
Da Bergen una cassa di denti d’oro,
Da Dachau una montagna di scarpe,
Da Auschwitz una lampada in pelle.
Chi ha ucciso gli ebrei?
Non io, esclama la dattilografa,
Non io, esclama l’ingegnere,
Non io, esclama Adolf Eichmann,
Non io, esclama Albert Speer.
Il mio amico Fritz Nova ha perduto il padre,
un sottufficiale dovette scegliere.
Il mio amico Lou Abrahms ha perduto il fratello.
Chi ha ucciso gli ebrei?
David Nova ingoiò il gas,
Hyman Abrahms fu picchiato e ucciso dalla fame.
Certi firmavano le carte,
e certuni stavano di guardia,
e certi li spingevano dentro,
e certuni versavano i cristalli
e certi spargevano le ceneri,
e certuni lavavano le pareti,
e certi seminavano il grano,
e certuni colavano l’acciaio,
e certi sgomberavano i binari,
e certuni allevavano il bestiame.
Certi sentirono l’odore del fumo,
certuni ne udirono solo parlare.
Erano tedeschi? Erano nazisti?
Erano uomini? Chi ha ucciso gli ebrei?
Le stelle ricorderanno l’oro,
il sole ricorderà le scarpe,
la luna ricorderà la pelle.
Ma chi ha ucciso gli ebrei?
William Heyen

Libri che parlano dell’argomento ce ne sono tanti….da Se questo è un uomo, di Primo Levi, Il diario di Anna Frank, La banalità del bene, storia di Giorgio Perlasca, di Enrico Deaglio, ecc.

Se avete tempo, se volete dare una sbirciatina…ecco dei films(che son riuscita a trovare su megavideo)..Mi scuso per la bassa qualità..ma non dipende da me!

Buona visione!

Jona che visse nella balena
http://www.megavideo.com/?v=8XCT7EXZ
per saperne di più
http://it.wikipedia.org/wiki/Jona_Oberski
http://it.wikipedia.org/wiki/Anni_d%27infanzia._Un_bambino_nei_lager
http://www.ariberti.it/scuola/ebrei/documenti/jona_oberski_anni_infanzia.htm

La vita è bella
http://www.megavideo.com/?v=NFZKMMN3
per saperne di più
http://it.wikipedia.org/wiki/La_vita_%C3%A8_bella

Il bambino col pigiama a righe
http://www.megavideo.com/?v=EN2SN437
per saperne di più
http://www.ibs.it/code/9788845142154/boyne-john/bambino-con-pigiama.html
http://it.wikipedia.org/wiki/Il_bambino_con_il_pigiama_a_righe_(film)
http://www.ilbambinoconilpigiamaarighe.it/

Il pianista
http://www.megavideo.com/?v=K7YDWC6B
per saperne di più
http://it.wikipedia.org/wiki/Il_pianista_(film)
http://it.wikipedia.org/wiki/Il_pianista_(libro)
http://www.szpilman.net/frameitaly.html

La storia di Anna frank
http://www.youtube.com/watch?v=vO8AIanVnvI prima parte..su 21!Le altre parti le potete trovare sempre su youtube nel canale http://www.youtube.com/user/sheiren84 tra i video caricati!
per saperne di più
http://www.annefrankguide.net/it-IT/default.asp?resetculture=1&showsplash=1
http://www.annefrank.org/content.asp?PID=475&LID=1
http://www.annefrank.org/content.asp?PID=790&LID=6

Schindler’s list
http://megavideo.com/?v=MCCERQEA film parte prima
http://megavideo.com/?v=OII09TVZ film parte seconda
per saperne di più
http://it.wikipedia.org/wiki/Schindler
http://it.wikipedia.org/wiki/Oskar_Schindler
http://www.oskarschindler.com/

4 commenti:

  1. credo non ci sia nulla da aggiungere a quello che hai scritto tu Roby.
    la cosa che mi fa più rabbia ogni anno è che ci sia ancora qualcuno che dice che tutto questo non è mai successo

    RispondiElimina
  2. Roby e' superfluo dirti che e' bellissimo quello che hai scritto e che hai pienamente ragione su tutto. E' un post molto commovente, alcune poesie mi hanno fatto piangere veramente.
    Lo so, sono passati giorni, ma da un certo punto di vista l'ho fatto appositamente x' non e' giusto ricordarsi solo il 27 gennaio. Ogni giorno certe cose dovrebbero essere ben presenti nella memoria di ogni persona x' purtroppo ancora oggi molto spesso, troppo spesso, ci si accanisce contro chi si considera "diverso"......Ma che significa essere diverso....nulla!!!!!! Tutti siamo uguali e diversi allo stesso tempo!!!! Non dobbiamo scordarlo mai ...e dobbiamo imparare a non vedere piu' nessuna diversita' x' esse non esistono, non devono esistere.
    Spero solo che si riesca a farlo capire a tutti.
    Ciao a tutte
    Baci

    RispondiElimina
  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  4. "Cerca le ceneri, Mamma — io sarò lì!"....Una tremenda ingiustizia ...tremenda!!!...da straziare il cuore questo verso!
    Queste poesie mi fanno capire una cosa: che la gente nella disperata certezza di non poter vivere a lungo, cerca di lasciare un'impronta nel tempo...Cerca forse di distrarsi, di denunciare, di far vedere che anche lei lui loro..sono esistiti..attraverso la scrittura..*.*..La scrittura può salvare, a volte, può salvare le persone dalla pazzia, dalla solitudine, dalla tristezza!!!...
    Ringrazio persone come Krystyna Zywulska, Monika Dombke, Halina Nelken, Jiri Orten, Tedeusz Różewicz, Franta Brass, Inge Auerbacher, i vari anonimi, e tanta altra gente..per averci donato queste poesie..che ci possono aiutare a pensare..che quando ci sembra di stare male e ci lamentiamo, cmq dobbiamo andare avanti..perchè abbiamo avuto tante altre opportunità di vivere rispetto a loro!...Noi dobbiamo vivere al meglio la nostra vita per portare rispetto a questa gente che non ha avuto possibilità di scelta...a questa gente che non c'è più!

    RispondiElimina

Questo sito non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n°62 del 7.03.2011.