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giovedì 15 dicembre 2011

"Ragazze adesso posto..altrimenti facciamo Pasqua" :D

L’8 dicembre all’ora di pranzo, io ed Elvi eravamo in chat su Fb a parlare del più e del meno.
Non so come ci siamo messe a parlare dei dolci tipici natalizi delle nostre parti.. *_*…(mai fare discorsi del genere a stomaco vuoto, possono causare momenti di forte depressione se poi a tavola ci si ritrova a mangiare cose troppo salutari >_>)
Dopo aver sfogato la mia voglia di mangiarli sulla bacheca di AssurdoP :D…Elvi se ne è uscita fuori con la frase:“perché non fare un post nel blog?”
Non me lo son dovuta far dire due volte, ed eccolo qua :)

ATTENZIONE
Il contenuto del post, da qui in poi, non è adatto a persone affette da diabete o persone che sono a dieta (siamo seri, si può essere a dieta durante il periodo di Natale?..Dai su, non scherziamoXD)


Comincio questa carrellata di “carie ai denti \ lipidi da smaltire (se ci si riesce)\ coccole in assenza di qualcuno\a” dal sud, dai dolci tipici natalizi pugliesi, o meglio..SALENTINI ehehehehe..cioè quelli che si fanno a casa mia : "I Purceddhruzzi" o "Purcidduzzi" hanno la forma di gnocchetti passati sul rovescio di una grattugia..(passarli sulla grattugia è la mia mansione principale quando mia madre e mia nonna li preparano. Loro fanno la pasta e la tagliano a piccoli dadini, io li “grattugio” riportando poi piccole ferite.. non riesco proprio ad evitare di grattugiarmi anche un po’ le dita :D). Il nome deriva dal fatto che la loro forma ricorda dei piccoli porcellini. Tradizione tarantina vuole che l'ultimo Purceddhruzzu, venga mangiato il giorno di Sant'Antonio Abate, il 17 gennaio; perché questo santo viene rappresentato con un porcellino a seguito….(da me finiscono prima del 17 gennaio, chissà come mai…”lalalala”). In tutte le varianti, si realizzano utilizzando farina, lievito di birra, vino bianco, acqua e sale. Per impastare non si usano uova, bensì succo di arancia, mandarino e liquore di anice.Sono conditi con miele, anesini e cannella. Ma io, addetta alle decorazioni da sempre, ci aggiungo anche noci, pinoli e scaglie di cioccolato*_*

Con la pasta dei Purceddhruzzi si fanno a casa mia anche le cartellate (nome italianizzato XD..in dialetto si chiamano "carteddate")

Non si conosce l'origine di queste "dolci corone" ma le prime tracce si fanno risalire al banchetto nuziale di Bona Sforza, futura Regina di Polonia e Duchessa di Bari.
Da condire sempre con miele, anesini e cannella *_*

Da casa mia, saliamo su, e andiamo a casa di Elvira, in Campania.
Così Elvi ha scritto su fb “dolci natalizi: Le Zeppole (da nn confondere con quelle di San Giuseppe) gli struffoli, i roccocò, i susamielli, i mustacciuoli, casuncielli (calzoncelli) ... per ora mi vengono solo questi (solo ahahahahah)” Zeppole, mmmmh appena me le ha nominate ho subito pensato a San Giuseppe io, ecco perché ha specificato ahahhaha Graaa Elvi ;)
Partiamo subito da queste: tipiche della costiera sorrentina, gli scauratielli sono ciambelline fritte preparate con una pasta a base di farina, acqua, latte ed anice, e condite con miele, diavulilli (per chi non lo sapesse sono i confettini piccini e coloratissimi che ci riportano alla mente le decorazioni dei nostri alberelli di natale) e scorzette d'arancia.
Tra i mestieri napoletani esisteva anche quello della zeppollara che in strada friggeva queste ciambelle in strutto o grasso animale e le serviva ricoperte di miele.(*_*....voglio anche io una zeppollare personale, però dentro casa ahahahahah)
Gli struffoli (che poi non sono altro che i “miei” purcidduzzi da come si può notare dalla fotoXD)
Questo è un tipico dolce natalizio napoletano, la cui forma è a base di sfere ricoperte di miele e dai multicolorati diavulilli (confettini piccini e coloratissimi).L’origine degli struffoli è greca: il nome, deriva da strongulos, cioè pasta a forma sferica, arrotondata o incavata; anche questa preparazione è consolidata nella tradizione pasticciera napoletana, splendide erano le confezioni ad opera delle Monache dei conventi della Croce di Lucca e di quelle di S. Maria dello Splendore.
Susamielli (mai sentiti prima). A forma di 'S' iSusamielli venivano impastati con del miele liquido ed anticamente venivano distinti in sosamiello nobile, preparato con la farina bianca e v'era l'usanza di offrirlo alle persone di riguardo, il sosamiello per zampognari, impastato con farina ed elementi di scarto, che veniva offerto al personale di servizio ai contadini in visita e a coloro che venivano a suonare in casa, ed in ultimo il sosamiello del buon cammino imbottito con la marmellata di amarene e che veniva offerto ai soli religiosi.
Il roccocò è un dolce napoletano prodotto con mandorle, farina, zucchero, canditi e spezie varie. Il roccocò è cotto al forno ed ha una forma tondeggiante simile a quella di una ciambella schiacciata della grandezza media di 10 cm. È un biscotto particolarmente duro quindi può essere ammorbidito bagnandolo nel vermouth, nello spumante, nel vino bianco o nel marsala.
Mustacciuoli (che bontà…*_*) Dalla forma romboidale ricoperti di glassa al cioccolato, il loro nome è legato alle antiche preparazioni contadine che utilizzavano il mosto, col quale venivano preparati per essere resi più dolci.L'origine dei mostaccioli è greca, "mustacea" è infatti il nome latino con il quale Teocrito li ricorda nei suoi Idilli.
I calzoncelli sono dei dolcetti fritti ripieni di un impasto morbido e goloso fatto di castagne e cioccolato. Tipici dell'Italia centro-meridionale, si possono fare di varie forme, per lo più rettangolari o a mezzaluna e, spostandosi di qualche chilometro troviamo variazioni nel ripieno: alcuni prevedono fichi, ceci, l'aggiunta di spezie, ecc. Vi propongo la mia versione naturalmente. La pasta esterna è buona, in cottura si sfoglia e gonfia bene e si adatta anche ad altri dolci. L'insieme è così buono che i calzoncelli, nonostante non siano proprio leggeri, si mangiano con una facilità estrema, come le ciliegie!

Elvi ma perché tu devi avere a disposizione più dolci di me, dimmi...picché?...Che ingiustizia ;( ihihih

Dalla Campania, spostiamoci a nord...

Anzi no, fermiamoci un po' al CENTRO ehehehehehehehhe...Quale dolce tipico marchigiano mangerà in questo periodo il nostro "ballerino\coreografo\professionista amiciano" preferito?
Non lo so :D...maaaa facendo delle piccole ricerche in quel di Google, come tipico dolce natalizio marchigiano, c'è il "Fristingo, frustingo, frostengo, pistingo, bostrengo" che non è uno scioglilingua come ho pensato io la prima volta che l'ho letto XD...no; pochi dolci hanno un numero così elevato di nomi a seconda della provincia. E' un dolce diffuso in gran parte delle Marche. Nato come piatto povero (la frutta secca costava poco e recuperava il pane raffermo), è oggi al contrario abbastanza costoso.
Vanta un vasto repertorio di ingredienti che varia in ogni ricetta (ne esisterebbero addirittura 22 varianti), noci, mandorle, fichi secchi, talvolta farina di mais, pane raffermo, cedro candito, succo d'arancia, scorza di limone, uva sultanina, olio d'oliva, cannella, rhum, cacao, caffè, vino bianco secco e mosto cotto. Si presenta di 5 centimetri di altezza e non tanto lungo tanto da sembrare un pezzo di dolce o un torrone un po’ alto.
Leonardo Bruni (autore del volume “Marche. Ricette raccontate”, un compendio della tradizione gastronomica marchigiana), fa risalire le origini del frustingo addirittura al sec. XIII e riporta che nelle Marche esisterebbero addirittura 22 modi diversi di preparare questo straordinario dolce molto calorico, ma gustoso.
Il nome deriva dal termine latino “frustum” che significa “pezzetto, tozzo”, perché in effetti si presenta di 5 centimetri di altezza.

Dalle Marche passiamo alla Toscana (perché adoro Firenze eh eh eh ;-) )
Quale tipico dolce natalizio mangerà la nostra "cantante\ballerina allo sbaraglio" preferita?
Il panforte detto anche panpepato?...

Il panforte è un tipico dolce natalizio che ha origini molto antiche: le prime testimonianze scritte risalgono all'anno Mille. A quel tempo veniva chiamato Pane Natalizio o Pane Aromatico o Pan Pepatus.
La preparazione era demandata agli speziali, farmacisti dell'epoca, ed era destinato esclusivamente ai nobili, ai ricchi ed al Clero in considerazione al fatto che conteneva, oltre alle conce di arancia, cedro e melone, mandorle, droghe e spezie costosissime per quei tempi. Con il passare del tempo il Panpepato non subì sostanziali modifiche e gli ingredienti rimasero più o meno gli stessi, fino al 1879 anno in cui la regina Margherita andò in visita alla città di Siena.
Per l'occasione uno speziale preparò un panforte senza la concia di melone e con una copertura di zucchero vanigliato anziché di pepe nero. I senesi l'offrirono alla regina come "Panforte Margherita", nome col quale questo panforte "bianco", più delicato, è ancor oggi noto e commercializzato.

Beh non c'è che dire, i nostri due "eroi" si trattano bene *_*

Lasciamo la Toscana ed entriamo in Emilia Romagna. Terra di Chiara (nuova "mina vagante" del gruppo) e Ila :)
Le due son riuscite a darmi solo il nome di due dolci: spongata e panone
La Spongata reggiana è un antico dolce da forno, che trova il proprio epicentro a Brescello, centro rivierasco del Po. Presenta un involucro di pasta frolla e un ripieno a base di miele, mandorle, pinoli e uva sultanina; la consistenza è morbida; il sapore spiccatamente speziato. Il suo nome sembra derivi da "sponga" cioè spugna, a causa dell'aspetto della superficie pizzicata che la fa sembrare appunto una spugna. Specie a Reggio è d'uso ricoprirla di cioccolata.
Il primo documento in cui si parla della spongata di Brescello, risale al 1454, anche se si pensa comunemente, che questo docle abbia origini romane, in quanto gli ingredienti sono molto simili a quelli di una torta menzionata da Tito Petronio Arbitro, amico di Nerone, nel suo Satiricon.(addirittura!)
Il panone bolognese
Questo è stato menzionato da Ila...L'ho presa per sfinimento, mi sa. Non la finivo più di tampinarla con la domanda "che dolci mangi tu durante queste feste?" :D
Cercando notizie al riguardo, ho scoperto che ne esiste un terzo di dolce, chiamato certosino
Vediamo un po'
A Bologna e in tutta la sua provincia, il panone è il dolce tipico delle feste natalizie insieme al certosino.
I due dolci sono di colore simile tra loro ma di consistenza nettamente diversa: hanno in comune le decorazioni in superficie fatte con canditi, cioccolato e frutta secca ma, se il certosino assomiglia, nella sua consistenza, al panpapato ferrarese (n'altro?) il panone è più una ricca torta lievitata ma tanto, tanto piena di bontà.

Gnam gnam gnaaaaammmmmm...
Ricordate..."Avverto un leggero languorino...La mia non è proprio fame, è più voglia di qualcosa di buono" Ambrogio dove seeeeiiiii? *_*.. UFF

Ma non mi fermo mica in Emilia Romagna...Ho un'ultima regione, quella che ha regalato a tutta l'Italia il dolce più natalizio che ci sia: la Lombardia. Patria di Eli, Moni "e cAsa di Ely" ihihihih :)
Dolce più natalizio che ci sia = il panettone
Il Panettone e' un dolce di origine antica... nato secondo la tradizione come "pane dei signori".
In realtà affonda le sue radici nell'ambiente popolare dove il suo nome significava semplicemente "pane grande".
Era un cibo speciale preparato solo in occasione del Natale. .
Il panettone era originariamente un grosso pane, alla preparazione del quale doveva sovrintendere assolutamente il padrone di casa: prima della cottura, doveva incidervi una croce usando un coltello in segno di benedizione. Il grosso pane veniva poi consumato dalla famiglia, solennemente riunita per la tradizionale "cerimonia del Ciocco": la cerimonia delle antiche famiglie milanesi, durante la veglia di Natale, consisteva nel riunirsi attorno al focolare e, il padre o il capo di casa, fattosi il segno della Croce, prendeva un grosso ceppo, solitamente di quercia, lo adagiava nel camino, vi poneva sotto una piccola fascina di ginepro e accendeva il fuoco. Dopo aver versato il vino in un calice, n’aspergeva le fiamme e dopo averne sorseggiato lui per primo, lo passava poi agli altri membri della famiglia che, a turno, l'assaggiavano. Il padre gettava poi una moneta sul ceppo che divampava e successivamente distribuiva monete ai presenti, infine gli venivano portati tre grandi pani di frumento e, con gesto solenne, ne tagliava solo una piccola parte che veniva riposta e conservata sino al Natale successivo.(mi piace conoscere tutte queste tradizioni...:-) )
Parlando del panettone con Eli, è venuto fuori un altro dolce: il pandoro che la zia di Eli farcisce di crema al mascarpone *_*...
E qui, secondo me si raggiunge l'apoteosi.
Adooooro il pandoroooo, si lo so che è più per bambini..maaaa che ci posso fare, mi sento ancora un po' bambina dentro... vero Eliiii? lalalala ;)

Le nostre regioni le abbiamo toccate tutte!
Come potete vedere non ci facciamo mancare nulla :D
Ecco uno dei miei buoni propositi per l'anno nuovo: a dicembre 2012..far fare a mia madre e a mia nonna tutti questi dolciiiiiiiii ahahahahaha...
Ci sarà da impazzire!!!


ps: lo strano titolo del post è dovuto alla mia lentezza. E' da tempo immemore che dico "adesso faccio il post sul blog"...Se aspettavo un altro po' arrivava Pasqua per davvero.
Sono sempre la solita ahahahahah ;)





FONTE:


http://www.alimentipedia.it/Ricette_Italia/Ricette_Natale/Marche_fristingo.html

http://www.prodottitipicitoscani.it/dolci-toscani/panpepato-panforte-di-siena

http://www.percorsigastronomici.it/percorsienogastronomici/Portale/prodotti.aspx?reg=e&tema=Prodotti&l=&tipo=268&scheda=624

http://www.italianodoc.com/dolci.natale.htm#lombardia

2 commenti:

  1. Bellissimo post Roby *-* e tranquilla, non mi hai sfinita, è solo che non avevo idee proprio di dolci romagnoli :)
    E, comunque, concordo sul pandoro come dolce Natalizio sempre più buono *___*

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  2. Ila ahahaha troppo buono TUTTO direi ;) Quanto vorrei assaggiare un po' di ogni cosa *_*..
    Oooooohhhmmmmmmmm ;D

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