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mercoledì 2 ottobre 2013

"La voz" de..."SPLENDIDO"!!! :)

Cassandra ha ancora avuto voglia di farci un regalo quest'anno. Precisamente a giugno, mese nel quale è uscito il suo nuovo singolo dal titolo "Splendido", con il video girato in America.



In un mondo musicale nel quale prima di essere cantanti si deve essere purtroppo personaggi, per andare avanti, Cassandra continua a seguire la sua strada di passione e talento, rimanendo la stessa ragazza, umile e determinata, che ha cominciato a muovere i primi passi nel mondo del canto, sei anni fa, senza pretendere di essere chissà chi. Nel mondo musicale e di case discografiche dovrebbe essere la musica a parlare, le canzoni dovrebbero descrivere un artista, e nient'altro. Cassandra continua a regalare ai suoi fans la sua voce, e a se stessa, credo, qualche speranza in più. O semplicemente la voglia di far vibrare quelle corde vocali che regalano emozioni a lei stessa, e a quasi 48mila persone che la seguono sulla sua pagina facebook .
Corde vocali che vibreranno, auspichiamo per un lungo periodo (incrociamo le dita gente :D) in Spagna.
In quest'ultimo periodo ho perso un po' il filo di tutto :D e ieri, una volta entrata su facebook, la mia sorpresa è stata enorme nel leggere che Cassandra avesse partecipato a "La voz", corrispettivo spagnolo del programma "The voice"..(che abbiamo potuto vedere anche in Italia con Raffaella Carrà, Ligabue, Riccardo Cocciante e Noemi). Insomma, come si dice, sono caduta dal pero...senza farmi male questa volta :). Son caduta sulla soffice consapevolezza che Cassandra, portando la canzone If  I were a boy di Beyoncé, è entrata a far parte di uno dei 4 team del programma, capitanato da una certa Malù (cantante spagnola). 
Guardate un po' come è andata la sua avventura canora?


 L'artista ha eseguito questa difficile ballata di Beyoncé e ha portato i quattro coach del programma a dubitare moltissimo. Tutti hanno passato la mano sopra il pulsante indecisi, fino a quando, all'ultimo secondo, mentre Cassandra cantava le ultime parole della canzone, Malù si è girata dando alla ragazza un posto nel programma. 

  Cassandra, proprio quando credeva ormai che la sua opportunità stava sfumando, ha visto girarsi Malù e quasi è arrivata alle lacrime. Malù spiegandole il perché del suo sostegno, ha detto: "Penso che tu non sia riuscita a controllare abbastanza la voce,durante molti momenti della canzone, però credo che fosse dovuto solo alla tensione. Credo anche che questa non fosse propriamente la tua canzone, ma mi piace molto la tessitura della tua voce, hai dimostrato di avere un registro vocale molto ampio, che può arrivare ad essere molto dolce. A me è piaciuto questo mix, ed è per questo che mi sono girata per te.

L'artista è venuta da Roma per presentarsi a La voz, e lo ha fatto da sola. "La mia famiglia non mi ha accompagnato perché credo di dover "combattere" io, per me stessa. In realtà i miei familiari non sanno nemmeno che sono qui" ha detto Cassandra prima di salire sul palco. Per questo, Jesús Vázquez, ha assunto il ruolo di suo "fratello spagnolo", per appoggiarla rappresentando la famiglia lontana. Una volta all'interno del programma, Cassandra ha parlato al telefono con sua madre.
Oltre che sulla sua pagina facebook ufficiale, ora Cassandra la potete seguire qui: https://www.facebook.com/CassandraLaVoz?fref=ts e qui https://twitter.com/CassandraLaVoz :) 



Io personalmente sono d'accordo con Malù, durante il ritornello è stata imprecisa, ma chi non lo sarebbe stato al posto suo?!. E' stato un passaggio importante, in una televisione peraltro straniera, con quattro persone che ti devono giudicare in diretta (e alle quali poi devi anche rispondere in una lingua che non è la tua :D anche se Cassandra in spagnolo se la cava molto bene..Fosse stato l'inglese, stavamo a cavallo noi, lo mastichiamo molto di più rispetto allo spagnolo, ma non disperiamo. Tra di noi abbiamo studentesse e laureate in Lingue :D)...Cassandra è abituata a questo tipo di pressioni, ha partecipato ad Amici, e fa serate in giro per l'Italia, costruendosi quella gavetta, che tanto serve a formare carattere e arte; però per lei salire su un palco, in tv, o in una piazza, è sempre come "la prima volta", quella che non si scorda mai..che ti quei brividi che ti accompagneranno per tutta la vita. Sia tu un artista navigato, o alle prime armi.
Auguriamo a Cassandra di iniziare bene questa nuova avventura piena di note. E speriamo sorrisi e tante tante tante soddisfazioni.....porque siempre vamos a estar de su lado (google traduttore dixit!!! :D)






FONTE: http://www.telecinco.es/lavoz/voz-edicion-2/programas/audiciones-a-ciegas-30-09-2013/Cassandra-Rosa-convence-Malu-registros_0_1677375010.html

BROKEN

Rick Buckley, un giorno d'estate, si ritrova d essere rotto-spezzato-violato...dalla violenza di Bob Oswald. Da allora, la piccola Skunk Cunningham, lo chiamerà 'Broken'  "[...]il povero vecchio Broken Buckley".
Bob Oswald è un padre di famiglia, quelli della peggiore specie: un tossico che semina terrore minacciando e derubando chiunque gli capiti a tiro, nel suo quartiere della grigia periferia di provincia, inglese; luogo in cui regnano la brutalità e il degrado.
Rick Buckley, detto Broken, è il figlio diaciannovenne dei signori Buckley, gente per bene che non aveva mai fatto del male a qualcuno.
Rick viene pestato selvaggiamente da Bob Oswald per errore; per una bugia detta da una delle sue cinque figlie, Susan, che lo indica come colui che le ha fatto perdere la verginità. Bob, infuriato, travisa le parole della figlia immaginandosela vittima di uno stupro. Parte alla volta di casa Buckley e picchia il povero Rick. Skunk, che abita come gli Oswald e i Buckley nel quartiere, assiste alla scena.
Rick finisce in carcere, ma per poco...viene scarcerato una volta appurata la verità.
Qual era la verità?
Susan ha mentito, non aveva  fatto sesso con Rick, ha mentito perché non sapeva come altro spiegare al padre, mentre la minacciava brandendole un pugno a pochi centimetri dal viso, convinto senza sentire alcun ma, che ci fosse un lui in tutta quella storia, la presenza sotto il materasso del suo letto di una scatola di pillole contraccettive. Scatola che, in realtà, era stata rubata dalla borsa della signora McCluskey,a scuola. Susan aveva pensato di fare il nome di Rick, il primo che le venne in mente in quel momento di pura paura dove pensava di morire sotto i pugni di suo padre, perché lo aveva sentito nominare da sua sorella Saskia, la quale dopo aver fatto sesso con lui, lo schernì andando a raccontare in giro quanto fosse stata scarsa la sua prestazione.
A Susan piace rubare. Piace a tutta la famiglia Oswald. Rubano per il gusto di farlo, per mostrare agli altri la loro forza e il loro potere sull'intera comunità; Susan e le sorelle sono le bulle della scuola. Rubano da chiunque e qualunque cosa, non capendo nemmeno che cosa si ritrovavano veramente in mano, come Susan con le pillole della signora McCluskey. Cosa ne poteva sapere lei, tredicenne, a cosa servisse una pillola contraccettiva?!
Il trauma che ha vissuto Rick, accusato ingiustamente e per di più picchiato, non gli permette di tornare il ragazzo che era un tempo.
  "Nessuno aveva comunicato al signore e alla signora Buckley che il figlio era stato rilasciato senza che venisse formalizzata l'accusa. Rick rimase sotto una fastidiosa pioggerella e, non avendo con sé molti soldi né cellulare, si preparò ad affrontare i quasi venti chilometri di strada per Hedge End. La pioggia gli inzuppò i capelli ondulati e la maglietta di cotone leggero. Camminava con le braccia strette intorno al corpo. Camminava a capo chino. E parlava. Al primo passo disse: Mi.Al secondo passo disse: sento. Al terzo passo disse: sporco. Poi continuò a ripetere queste tre parole, a ogni passo. Mi sento sporco. Mi sento sporco. Mi sento sporco. Non smise mai, finché non arrivò a casa.[...]Seguì un lungo silenzio. Alla fine, fu Archie a romperlo. «A ogni modo, come sta il ragazzo?» La voce del signor Buckley da tremante divenne incerta «Distrutto», disse. «Completamente distrutto. Ha deciso che non uscirà mai più di casa» [...] «Ha bisogno soltanto di un po' di tempo», disse al signor Buckley. «Non ti preoccupare. Starà bene.» 
Ma Archie si sbagliava. Il figlio del signor Buckley non stava bene." 

Questa è una sintesi delle prime venti pagine del romanzo d'esordio di Daniel Clay, nelle quali  racconta, l'inizio della parabola discendente della vita di Rick Buckley, "Broken". Tutto attraverso gli occhi di una ragazzina di undici anni, Skunk; una ragazzina come tante, con un papà un po' distratto, ma che le vuole bene, un fratello maggiore che è il suo idolo, una mamma che è andata via di casa. E un professore che le fa adorare la scuola e la incoraggia a seguire le sue aspirazioni.
Daniel Clay, racconta questa storia spietata, dura, ma al tempo stesso dolce e toccante, come la vita. Una riflessione sulla cecità di certi adulti, che porta poi all'inaffidabilità di chi dovrebbe proteggere i più deboli.
Rick viene spezzato dentro, diventa un mostro che cerca di riavere quello che gli è stato tolto senza motivo, la sua sicurezza, la sua libertà, la sua giovinezza, commettendo atti di pura follia. Nessuno riesce a salvarlo da se stesso.
"Broken" è uno dei libri che ho letto quest'estate appena passata. Non sapevo a cosa andavo incontro quando ho visto la copertina beige con le scritte rosse e nere.
La dicitura (una vita spezzata) mi diceva che non sarebbe stata una lettura "spensierata" e "facile". Non so dirvi che cosa mi ha attirato così tanto da farmi finire col comprarlo, c'erano altri libri che avevo adocchiato e che mi facevano davvero gola; semplicemente mi sono fidata di un istinto che mi ha suggerito che forse un qualcosa di spezzato mi sarebbe stato utile in quei giorni. E' difficile sentirsi interi, no? Certi giorni non si riesce proprio. Cercavo qualcosa che rimettesse tutti i pezzi insieme?! Alla fine ho trovato la storia di un ragazzo che non ce l'ha fatta. Colpa di una bugia, delle persone che gli stavano attorno, della società, del destino.
Mi sono ripromessa che se lungo la mia vita mi dovesse capitare di incontrare un ragazzo come Rick "il povero Broken Buckley", non farò finta niente. Fare finta di niente può essere l'inizio di genocidi..olocausti. Azioni senza una via di uscita...o quantomeno di ritorno.
A chi è un po' giù di morale, e magari è in un periodo NO della vita, non consiglio la lettura di questo libro.
A chi vuole cercare di trovare uno stimolo per reagire alle violenze, di qualunque tipo, e all'inettitudine di certe persone, ne consiglio vivamente la lettura.

martedì 1 ottobre 2013

Chi non muore, si rivede...

E noi non siamo morte, grazie al cielo (ok, qui ci stanno un po' di scongiuri :D)..quindi riprendiamo in mano le redini di questo blog, piccolo posto dove abbiamo raccontato noi stesse (siamo sempre le solite: Elvi, Eli, Moni ed io), e abbiamo raccontato due artisti del panorama italiano, seguendo le loro piccole&grandi imprese: Cassandra e Francesco :) E proprio da loro riparto in questo percorso di "bloggheraggio" (mamma che brutta paroooola, non so da dove mi è venuta :D Non esiste, voi non ripetetela e non dite a nessuno che l'avete letta qui :P)..con una carrellata di loro foto ad eventi-manifestazioni-spettacoli-serate e chi più ne ha, più ne metta!

LE FOTO SONO DI ELISA. CHI VUOLE UTILIZZARE LE SUE FOTO, NON PUò MODIFICARE, RITAGLIARE O CANCELLARE OGNI RIFERIMENTO ALL'AUTORE.
(per andare al link dell'album con tutte le foto, premere la descrizione prima delle foto)
























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