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mercoledì 28 dicembre 2011

Il "Prendo tempo" pensiero! *_*

Prendere tempo - indugiare - non essere precipitosi - riflettere - rimandare ...cosa?
Un sentimento?
Perché i sentimenti si possono rimandare? Mettere in stand by e poi riavviare?
Quando si sbaglia si.....quando si sbaglia a dare amore ad una persona, che si rivela non essere quella giusta!"Pazza nel bruciare i miei desideri. Io che succede non lo so"
Ogni persona che ho amato, un po' mi ha trasformata, e quando poi la storia è finita, mi sono ritornate alla mia mente le immagini di come ero prima "Sbagli ripetuti, ma non sono come lei"
Mi son ritrovata diversa, libera di "prendere tempo, per cadere ancora un po'"..
Cadere dove? In nuove labbra "delicate, per volare ancora un po'"..E' un dolce cadere nella consapevolezza di aver sempre amato qualcun'altro. E chiedo a una "luce, rinnovata da quest’alba."[...]"di svegliarmi e scaldare anche lui".
Partire dal passato, e trasformare gli sbagli in doni "perché ora voglio te"
Quello che ho sempre voluto..forse!
Si passa attraverso un momento di stasi, dove si ripensa al proprio passato..a quello che poteva essere e non è stato, a quello che sarebbe stato meglio non far nascere mai nel mio cuore.
"E sei tutto ciò che non è lei[...]E sei tutto ciò che non è lui"
Nessuno è più lo stesso, io..tu..lui.Noi!
C'è qualcosa di diverso: adesso so che ti voglio.
Prima forse era solo un desiderio astratto, un pensarti fra le nuvole. "Non mi basti" così, "lo so"..adesso lo so!
Da astratto ti sei fatto concreto, da pensiero sei diventato materia.
Da qualcosa di indefinito ora hai i giusti contorni. Lo spazio, dove ci ho messo il mio amore per te, ora è delimitato bene.
Fanno paura le cose serie..specie i sentimenti.
Perciò ci devo pensare bene; devo essere sicura di non sbagliare anche questa volta.
"Prendo tempo"..per conoscere bene me stessa
"Prendo tempo"..per cercare di amarti nella maniera giusta, se ne esiste una!
PRENDO TEMPO

(Questa è una mia liberissima interpretazione della canzone
 "Prendo tempo" di Cassandra De Rosa
Eccovi il testo:
Luce di un lampo in questo cielo
Io mi chiedo se il suo tuono fa paura anche a te
Torno a momenti già vissuti
Sbagli ripetuti, ma non sono come lei
Dolce questa voglia dei suoi riccioli
Pazza nel bruciare i miei desideri
Io che succede non lo so
Non ci penso, prendo tempo,
per cadere ancora un po'
E sei tutto ciò che non è lui
Nelle tue labbra delicate, per volare ancora un po'
E luce rinnovata da quest’alba
Io ti chiedo di svegliarmi e scaldare anche lui
Parto per momenti già vissuti
E sbagli trasformati perché ora voglio te
Folle mareggiata di serenità
Lasciami annegare nei miei desideri
Io che succede non lo so
Non ci penso e prendo tempo, per cadere ancora un po'
E sei tutto ciò che non è lei
E il tuo viso consumato per volare ancora un po'
Per cadere ancora un po’
Io che succede non lo so
Non ci penso e prendo tempo, per cadere ancora un po'
E sei tutto ciò che non è lei
Il tuo viso delicato per volare ancora un po'
Io che succede non lo so
Non ci penso e prendo tempo, per cadere ancora un po'
E sei tutto ciò che non è lui
Le tue labbra consumate per volare ancora un po'
Cadere ancora un po'
Non ci penso, prendo tempo)
La nostra Cassandra assieme ai suoi produttori  della Mya Music...sta partecipando a SANREMOSocial 
*_*
E' importante il palco dell'Ariston; noi fans le abbiamo sempre detto che ci doveva provare. Per farsi conoscere, per far ascoltare la sua voce, la sua musica. E' un buonissimo trampolino di lancio.
Vincere? Non importa, oddio..sarei felicissima certo se vincesse
Ma credo che l'obiettivo è rientrare nei 60 che si "sfideranno"  a Roma, il 12 gennaio, per comporre la rosa degli otto "giovani" che parteciperanno al Festival.*_*
E chissà, magari Morandi vedendola e ascoltandola si ricorderà del duetto con lei su "Grazie Perché" fatto ad Amici...*_*...
OOOOHMMMMM

Incrociamoci gente!!!

Per votare: 
andare sulla pagina facebook di sanremosocial: 
http://www.facebook.com/SanremoSocial?sk=wall
Sulla sinistra cliccare su "vota"...
Bisognerà immettere il proprio nome, cognome, indirizzo mail e password.
Una volta iscritti, convalidate l'iscrizione, e  cercate "Cassandra De Rosa"
Visualizzate il video e ascoltate l'inedito "Prendo tempo" .,.. poi votateloooooooo *_*
Più semplice di così si muore :D
Non c'è bisogno di avere un profilo facebook, la pagina è aperta a tutti.
Si può votare una volta al giorno, fino alle ore 18 dell'otto gennaio 2012!

Io inizio con le macumbe :D ihihihihihiihihiihih




FONTE:
Per saperne di più
http://www.sanremo.rai.it/dl/portali/site/articolo/ContentItem-561e4061-b165-48ba-ac84-4e314397afa2.html

venerdì 23 dicembre 2011

L'angolo della poesia 14

Il Natale è alle porte.
Tutti fanno i regali; tutti si sentono più uniti; tutti si sforzano di essere più buoni. Tutti si rimpinzano di cibi prelibati, dolci e non.
Io in questo periodo mi considero una "pittula vivente" :D...Ne mangio in quantità non compatibili con il mio corpo, lo so, ma mentre le mangio penso che si fanno una volta all'anno, cosa sarà mai una "vaschettina" al giorno, fino a gennaio :D...No dai, scherzo..una al giorno no, una ogni due ahahahahah :P
Studiando/parafrasando/leggendo e/o imparando quasi a memoria i canti dell'Inferno di Dante ho sempre provato simpatia per coloro che si trovano nel girone dei golosi...chissà perché (lalalalalala)Mi sa che mi conviene girare con un ombrello :D...(Chi conosce il sesto canto dell'Inferno sa il perché...ahahahaha)
L'altro giorno mentre addentavo l'ultima pittula...(per fortuna domani mia madre e mia nonna ne faranno della altre *_*), mi è tornata in mente una poesia in dialetto che imparai alle elementari..e il fatto che io ancora me la ricordi ha dell'incredibile :D Conoscendomi grido al "miracolo".

Eccola qua:
Le PITTULE ce suntu, me sai tire?
(Le "pittule" che sono, mi sai dire?)
Nu picca te farina a mienzu all' egghiu!
(un po' di farina in mezzo all'olio)
Ma lu NATALE nu se pò sentire
(Ma il Natale non si può sentire)
se mancanu le PITTULE, lu megghiu!
(se mancano le "pittule", il meglio!)

Le PITTULE a NATALE le frice mama
(Le "pittule" a Natale le frigge mia madre)
e ieu me le rreggettu!
(e io me le mangio!)
Su bone,su caute e nu me fannu male
(Sono buone, calde e non fanno male)
puru ca quarchetuna brucia a 'npiettu!
(anche se qualcheduna brucia nel petto!)

Le PITTULE a NATALE su de casa
(Le "pittule" a Natale sono di casa)
pe li signuri e pe li pezzentusi;
(per i signori ricchi e per la povera gente)
le iti tutte a 'ntaula 'ntru la spasa,
(si vedono in tutte le tavole dentro il piatto)
le mangianu li ecchi e li carusi!
(e vengono mangiate sia dai vecchi che dai giovani)
la uei nna PITTULICCHIA MAMMINIEDDRU?
(La vuoi una "pittulicchia" Gesù Bambino?)
autru nu tegnu, suntu frusculieddru!!!!!!!
(altro non ho, santo "frisculieddru"!)
Fisculieddru secondo le mie conoscenze sarebbe "bambino che sta al freddo"...Gesù sappiamo tutti dov'è nato, quindi ci sta come spiegazione. E' difficile, però trovare una sola parola che la racchiudaXD
Quindi accontentatevi così ihihihihihi

Le pittule adesso che mi viene in mente, qui da me si trovano anche d'estate volendo.
Una volta le assaggiai ricoperte di Nutella *_______*....Buone?Machevelodicoafa'*_*





FONTE:
Per sapere gli ingredienti e tutto il resto:
http://www.salogentis.it/2009/12/09/le-pittule-o-pettule-capisaldo-della-tradizione-natalizia/

venerdì 16 dicembre 2011

Cassandra e Telethon :)

14 ore fa Cassandra sulla sua fanspage così scriveva:
Cassandra De Rosa
Tra poco sul mio sito www.cassandraderosa.it una bellissima notizia!!:))

Ovviamente subito abbiamo cominciato a fare mille pensieri..chiedendoci: "Cosa riguarderà questa bellissima notizia?..Ohhhhmmmmm"

54 minuti fa poi, ha pubblicato questo link:
http://www.cassandraderosa.it/index.php?option=com_content&view=article&id=86:comunicato-stampa-cassandra-ospite-di-telethon-2011&catid=7&Itemid=109

La mia faccia è stata questa:

E ho iniziato a saltare per casa ahahaha "si, si, si maaaaa vieeeeni"

Cassandra si è sempre impegnata per dare una mano a chi ha bisogno. Ha sempre avuto a cuore la sorte di bambini meno fortunati. Li ha aiutati senza che nessuno (tranne i suoi fans) ne sapesse nulla e come si dice "le belle azioni nascoste sono le più stimabili" (B. Pascal), ma è giusto che anche tanta altra gente sappia che esistono ragazze così generose come lei. E' bene soprattutto per dare un giusto esempio ai giovani: doniamo quello che possiamo! L'importante non è donare tanto, no..l'importante è donare!

Entriamo un po' più nel dettaglio.
"Dalla sera di giovedì 15 dicembre alla sera di domenica 18 dicembre è attiva la "Maratona Telethon", per raccogliere fondi per la ricerca sulla distrofia muscolare e le altre malattie genetiche. Invia un sms al 45502 per sostenere la ricerca donando 2 euro oppure chiama il 45502 da telefono fisso per donare 5 o 10 euro. I possessori di carte di credito CartaSì, Visa, Mastercard e American Express potranno fare una donazione chiamando Telethon sl numero 06.44015721, oppure chiamando al numero verde CartaSì per Telethon 800.11.33.77 da telefono fisso fino al 31 dicembre (oppure 0039.0234980666 dai cellulari e dall'estero).
Il palinsesto Rai parteciperà alla 22° edizione della Maratona di solidarietà dalle 6.45 di venerdì 16 dicembre fino la sera di domenica 18.
Durante le trasmissioni, condotte da Fabrizio Frizzi, affiancato da Paolo Belli e Arianna Ciampoli, delle rete Rai vi saranno molti ospiti pronti a lanciare il proprio appello alla generosità degli italiani e con loro vi saranno i protagonisti delle storie di Telethon: malati che con coraggio ogni giorno combattono con una malattia genetica e ricercatori che, grazie ai fondi raccolti, lavorano quotidianamente per costruire un futuro senza queste patologie.

Al tradizionale palinsesto Rai, si aggiungono trasmissioni speciali.
Sabato 17 dicembre alle ore 15.00 Cassandra De Rosa sarà ospite della trasmissione "Speciale Telethon" su RaiDue con "A song for Edy".
(*__________*)
Canzone scaricabile da i-Tunes a soli 99 centesimi di euro!

Al fianco di Telethon anche le tre testate giornalistiche della Rai (Tg1, Tg2 e TG3) che rilanceranno in diretta tutti i modi per sostenere Telethon, e la radio, che da lunedì 12 dicembre, con molte trasmissioni di RadioRai1, RadioRai2 e RadioRai3, lancia per tutta la settimana la raccolta e ospita testimonial e personaggi legati alla ricerca.
Disney Italia e Telethon lanciano un'iniziativa di solidarietà, in vista dell'uscita italiana del 3 febbraio di "I Muppet" (che tornano con la loro travolgente comicità in un nuovo, straordinario film a loro intitolato): un "Muppethon", che prevede un contributo sugli incassi dedicato alla ricerca sulle malattie rare che colpiscono il mondo dell'infanzia.
Infine, attraverso la Denuncia dei Redditi vi è la possibilità di destinare una quota pari al 5 x 1000 dell'imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) a finalità di sostegno di particolari enti no profit, come la ricerca di Telethon sulle malattie genetiche."






FONTE:
Per maggiori informazioni sulla ricerca Telethon e altre iniziative dell'Associazione: http://www.telethon.it/

http://www.cassandraderosa.it

giovedì 15 dicembre 2011

"Ragazze adesso posto..altrimenti facciamo Pasqua" :D

L’8 dicembre all’ora di pranzo, io ed Elvi eravamo in chat su Fb a parlare del più e del meno.
Non so come ci siamo messe a parlare dei dolci tipici natalizi delle nostre parti.. *_*…(mai fare discorsi del genere a stomaco vuoto, possono causare momenti di forte depressione se poi a tavola ci si ritrova a mangiare cose troppo salutari >_>)
Dopo aver sfogato la mia voglia di mangiarli sulla bacheca di AssurdoP :D…Elvi se ne è uscita fuori con la frase:“perché non fare un post nel blog?”
Non me lo son dovuta far dire due volte, ed eccolo qua :)

ATTENZIONE
Il contenuto del post, da qui in poi, non è adatto a persone affette da diabete o persone che sono a dieta (siamo seri, si può essere a dieta durante il periodo di Natale?..Dai su, non scherziamoXD)


Comincio questa carrellata di “carie ai denti \ lipidi da smaltire (se ci si riesce)\ coccole in assenza di qualcuno\a” dal sud, dai dolci tipici natalizi pugliesi, o meglio..SALENTINI ehehehehe..cioè quelli che si fanno a casa mia : "I Purceddhruzzi" o "Purcidduzzi" hanno la forma di gnocchetti passati sul rovescio di una grattugia..(passarli sulla grattugia è la mia mansione principale quando mia madre e mia nonna li preparano. Loro fanno la pasta e la tagliano a piccoli dadini, io li “grattugio” riportando poi piccole ferite.. non riesco proprio ad evitare di grattugiarmi anche un po’ le dita :D). Il nome deriva dal fatto che la loro forma ricorda dei piccoli porcellini. Tradizione tarantina vuole che l'ultimo Purceddhruzzu, venga mangiato il giorno di Sant'Antonio Abate, il 17 gennaio; perché questo santo viene rappresentato con un porcellino a seguito….(da me finiscono prima del 17 gennaio, chissà come mai…”lalalala”). In tutte le varianti, si realizzano utilizzando farina, lievito di birra, vino bianco, acqua e sale. Per impastare non si usano uova, bensì succo di arancia, mandarino e liquore di anice.Sono conditi con miele, anesini e cannella. Ma io, addetta alle decorazioni da sempre, ci aggiungo anche noci, pinoli e scaglie di cioccolato*_*

Con la pasta dei Purceddhruzzi si fanno a casa mia anche le cartellate (nome italianizzato XD..in dialetto si chiamano "carteddate")

Non si conosce l'origine di queste "dolci corone" ma le prime tracce si fanno risalire al banchetto nuziale di Bona Sforza, futura Regina di Polonia e Duchessa di Bari.
Da condire sempre con miele, anesini e cannella *_*

Da casa mia, saliamo su, e andiamo a casa di Elvira, in Campania.
Così Elvi ha scritto su fb “dolci natalizi: Le Zeppole (da nn confondere con quelle di San Giuseppe) gli struffoli, i roccocò, i susamielli, i mustacciuoli, casuncielli (calzoncelli) ... per ora mi vengono solo questi (solo ahahahahah)” Zeppole, mmmmh appena me le ha nominate ho subito pensato a San Giuseppe io, ecco perché ha specificato ahahhaha Graaa Elvi ;)
Partiamo subito da queste: tipiche della costiera sorrentina, gli scauratielli sono ciambelline fritte preparate con una pasta a base di farina, acqua, latte ed anice, e condite con miele, diavulilli (per chi non lo sapesse sono i confettini piccini e coloratissimi che ci riportano alla mente le decorazioni dei nostri alberelli di natale) e scorzette d'arancia.
Tra i mestieri napoletani esisteva anche quello della zeppollara che in strada friggeva queste ciambelle in strutto o grasso animale e le serviva ricoperte di miele.(*_*....voglio anche io una zeppollare personale, però dentro casa ahahahahah)
Gli struffoli (che poi non sono altro che i “miei” purcidduzzi da come si può notare dalla fotoXD)
Questo è un tipico dolce natalizio napoletano, la cui forma è a base di sfere ricoperte di miele e dai multicolorati diavulilli (confettini piccini e coloratissimi).L’origine degli struffoli è greca: il nome, deriva da strongulos, cioè pasta a forma sferica, arrotondata o incavata; anche questa preparazione è consolidata nella tradizione pasticciera napoletana, splendide erano le confezioni ad opera delle Monache dei conventi della Croce di Lucca e di quelle di S. Maria dello Splendore.
Susamielli (mai sentiti prima). A forma di 'S' iSusamielli venivano impastati con del miele liquido ed anticamente venivano distinti in sosamiello nobile, preparato con la farina bianca e v'era l'usanza di offrirlo alle persone di riguardo, il sosamiello per zampognari, impastato con farina ed elementi di scarto, che veniva offerto al personale di servizio ai contadini in visita e a coloro che venivano a suonare in casa, ed in ultimo il sosamiello del buon cammino imbottito con la marmellata di amarene e che veniva offerto ai soli religiosi.
Il roccocò è un dolce napoletano prodotto con mandorle, farina, zucchero, canditi e spezie varie. Il roccocò è cotto al forno ed ha una forma tondeggiante simile a quella di una ciambella schiacciata della grandezza media di 10 cm. È un biscotto particolarmente duro quindi può essere ammorbidito bagnandolo nel vermouth, nello spumante, nel vino bianco o nel marsala.
Mustacciuoli (che bontà…*_*) Dalla forma romboidale ricoperti di glassa al cioccolato, il loro nome è legato alle antiche preparazioni contadine che utilizzavano il mosto, col quale venivano preparati per essere resi più dolci.L'origine dei mostaccioli è greca, "mustacea" è infatti il nome latino con il quale Teocrito li ricorda nei suoi Idilli.
I calzoncelli sono dei dolcetti fritti ripieni di un impasto morbido e goloso fatto di castagne e cioccolato. Tipici dell'Italia centro-meridionale, si possono fare di varie forme, per lo più rettangolari o a mezzaluna e, spostandosi di qualche chilometro troviamo variazioni nel ripieno: alcuni prevedono fichi, ceci, l'aggiunta di spezie, ecc. Vi propongo la mia versione naturalmente. La pasta esterna è buona, in cottura si sfoglia e gonfia bene e si adatta anche ad altri dolci. L'insieme è così buono che i calzoncelli, nonostante non siano proprio leggeri, si mangiano con una facilità estrema, come le ciliegie!

Elvi ma perché tu devi avere a disposizione più dolci di me, dimmi...picché?...Che ingiustizia ;( ihihih

Dalla Campania, spostiamoci a nord...

Anzi no, fermiamoci un po' al CENTRO ehehehehehehehhe...Quale dolce tipico marchigiano mangerà in questo periodo il nostro "ballerino\coreografo\professionista amiciano" preferito?
Non lo so :D...maaaa facendo delle piccole ricerche in quel di Google, come tipico dolce natalizio marchigiano, c'è il "Fristingo, frustingo, frostengo, pistingo, bostrengo" che non è uno scioglilingua come ho pensato io la prima volta che l'ho letto XD...no; pochi dolci hanno un numero così elevato di nomi a seconda della provincia. E' un dolce diffuso in gran parte delle Marche. Nato come piatto povero (la frutta secca costava poco e recuperava il pane raffermo), è oggi al contrario abbastanza costoso.
Vanta un vasto repertorio di ingredienti che varia in ogni ricetta (ne esisterebbero addirittura 22 varianti), noci, mandorle, fichi secchi, talvolta farina di mais, pane raffermo, cedro candito, succo d'arancia, scorza di limone, uva sultanina, olio d'oliva, cannella, rhum, cacao, caffè, vino bianco secco e mosto cotto. Si presenta di 5 centimetri di altezza e non tanto lungo tanto da sembrare un pezzo di dolce o un torrone un po’ alto.
Leonardo Bruni (autore del volume “Marche. Ricette raccontate”, un compendio della tradizione gastronomica marchigiana), fa risalire le origini del frustingo addirittura al sec. XIII e riporta che nelle Marche esisterebbero addirittura 22 modi diversi di preparare questo straordinario dolce molto calorico, ma gustoso.
Il nome deriva dal termine latino “frustum” che significa “pezzetto, tozzo”, perché in effetti si presenta di 5 centimetri di altezza.

Dalle Marche passiamo alla Toscana (perché adoro Firenze eh eh eh ;-) )
Quale tipico dolce natalizio mangerà la nostra "cantante\ballerina allo sbaraglio" preferita?
Il panforte detto anche panpepato?...

Il panforte è un tipico dolce natalizio che ha origini molto antiche: le prime testimonianze scritte risalgono all'anno Mille. A quel tempo veniva chiamato Pane Natalizio o Pane Aromatico o Pan Pepatus.
La preparazione era demandata agli speziali, farmacisti dell'epoca, ed era destinato esclusivamente ai nobili, ai ricchi ed al Clero in considerazione al fatto che conteneva, oltre alle conce di arancia, cedro e melone, mandorle, droghe e spezie costosissime per quei tempi. Con il passare del tempo il Panpepato non subì sostanziali modifiche e gli ingredienti rimasero più o meno gli stessi, fino al 1879 anno in cui la regina Margherita andò in visita alla città di Siena.
Per l'occasione uno speziale preparò un panforte senza la concia di melone e con una copertura di zucchero vanigliato anziché di pepe nero. I senesi l'offrirono alla regina come "Panforte Margherita", nome col quale questo panforte "bianco", più delicato, è ancor oggi noto e commercializzato.

Beh non c'è che dire, i nostri due "eroi" si trattano bene *_*

Lasciamo la Toscana ed entriamo in Emilia Romagna. Terra di Chiara (nuova "mina vagante" del gruppo) e Ila :)
Le due son riuscite a darmi solo il nome di due dolci: spongata e panone
La Spongata reggiana è un antico dolce da forno, che trova il proprio epicentro a Brescello, centro rivierasco del Po. Presenta un involucro di pasta frolla e un ripieno a base di miele, mandorle, pinoli e uva sultanina; la consistenza è morbida; il sapore spiccatamente speziato. Il suo nome sembra derivi da "sponga" cioè spugna, a causa dell'aspetto della superficie pizzicata che la fa sembrare appunto una spugna. Specie a Reggio è d'uso ricoprirla di cioccolata.
Il primo documento in cui si parla della spongata di Brescello, risale al 1454, anche se si pensa comunemente, che questo docle abbia origini romane, in quanto gli ingredienti sono molto simili a quelli di una torta menzionata da Tito Petronio Arbitro, amico di Nerone, nel suo Satiricon.(addirittura!)
Il panone bolognese
Questo è stato menzionato da Ila...L'ho presa per sfinimento, mi sa. Non la finivo più di tampinarla con la domanda "che dolci mangi tu durante queste feste?" :D
Cercando notizie al riguardo, ho scoperto che ne esiste un terzo di dolce, chiamato certosino
Vediamo un po'
A Bologna e in tutta la sua provincia, il panone è il dolce tipico delle feste natalizie insieme al certosino.
I due dolci sono di colore simile tra loro ma di consistenza nettamente diversa: hanno in comune le decorazioni in superficie fatte con canditi, cioccolato e frutta secca ma, se il certosino assomiglia, nella sua consistenza, al panpapato ferrarese (n'altro?) il panone è più una ricca torta lievitata ma tanto, tanto piena di bontà.

Gnam gnam gnaaaaammmmmm...
Ricordate..."Avverto un leggero languorino...La mia non è proprio fame, è più voglia di qualcosa di buono" Ambrogio dove seeeeiiiii? *_*.. UFF

Ma non mi fermo mica in Emilia Romagna...Ho un'ultima regione, quella che ha regalato a tutta l'Italia il dolce più natalizio che ci sia: la Lombardia. Patria di Eli, Moni "e cAsa di Ely" ihihihih :)
Dolce più natalizio che ci sia = il panettone
Il Panettone e' un dolce di origine antica... nato secondo la tradizione come "pane dei signori".
In realtà affonda le sue radici nell'ambiente popolare dove il suo nome significava semplicemente "pane grande".
Era un cibo speciale preparato solo in occasione del Natale. .
Il panettone era originariamente un grosso pane, alla preparazione del quale doveva sovrintendere assolutamente il padrone di casa: prima della cottura, doveva incidervi una croce usando un coltello in segno di benedizione. Il grosso pane veniva poi consumato dalla famiglia, solennemente riunita per la tradizionale "cerimonia del Ciocco": la cerimonia delle antiche famiglie milanesi, durante la veglia di Natale, consisteva nel riunirsi attorno al focolare e, il padre o il capo di casa, fattosi il segno della Croce, prendeva un grosso ceppo, solitamente di quercia, lo adagiava nel camino, vi poneva sotto una piccola fascina di ginepro e accendeva il fuoco. Dopo aver versato il vino in un calice, n’aspergeva le fiamme e dopo averne sorseggiato lui per primo, lo passava poi agli altri membri della famiglia che, a turno, l'assaggiavano. Il padre gettava poi una moneta sul ceppo che divampava e successivamente distribuiva monete ai presenti, infine gli venivano portati tre grandi pani di frumento e, con gesto solenne, ne tagliava solo una piccola parte che veniva riposta e conservata sino al Natale successivo.(mi piace conoscere tutte queste tradizioni...:-) )
Parlando del panettone con Eli, è venuto fuori un altro dolce: il pandoro che la zia di Eli farcisce di crema al mascarpone *_*...
E qui, secondo me si raggiunge l'apoteosi.
Adooooro il pandoroooo, si lo so che è più per bambini..maaaa che ci posso fare, mi sento ancora un po' bambina dentro... vero Eliiii? lalalala ;)

Le nostre regioni le abbiamo toccate tutte!
Come potete vedere non ci facciamo mancare nulla :D
Ecco uno dei miei buoni propositi per l'anno nuovo: a dicembre 2012..far fare a mia madre e a mia nonna tutti questi dolciiiiiiiii ahahahahaha...
Ci sarà da impazzire!!!


ps: lo strano titolo del post è dovuto alla mia lentezza. E' da tempo immemore che dico "adesso faccio il post sul blog"...Se aspettavo un altro po' arrivava Pasqua per davvero.
Sono sempre la solita ahahahahah ;)





FONTE:


http://www.alimentipedia.it/Ricette_Italia/Ricette_Natale/Marche_fristingo.html

http://www.prodottitipicitoscani.it/dolci-toscani/panpepato-panforte-di-siena

http://www.percorsigastronomici.it/percorsienogastronomici/Portale/prodotti.aspx?reg=e&tema=Prodotti&l=&tipo=268&scheda=624

http://www.italianodoc.com/dolci.natale.htm#lombardia

martedì 6 dicembre 2011

Tutte le cose belle finiscono, prima o poi!

Le lacrime che ho versato in questo periodo di crisi, per adesso, sono state quelle seguendo Fiorello in Tv :D
Ieri è finito "#ilpiùgrandespettacolodopoilweekend"...io tanto triste :(
Cosa farò adesso il lunedì sera? Mi crogiolerò in un libro, agitandomi per la sorte del personaggio?
Studierò fino a notte fonda, "incacchiata" del fatto che sia passato un solo giorno della lunga settimana?
Cosa?

Mi mancherà IDUARD CALLEN..e il fatto che "fosse talmente veloce che ogni volta che andava in bagno lo trovava occupato da se stesso!"(ahahahahah)*_*
Mi mancheranno MORGANO&ARISO e "l'emozione che, una volta partita, poi li scavalca"(ahahahaha)

I pischelli, come dimenticare i pischelli?!..."Scialla", "Vaporizzati"..ecc ecc ecc

E le sigle finali cantante da Giorgia, splendide!*_*
Per solo quattro serate Fiorello ci ha regalato una bella televisione: fresca, spensierata, di evasione (come si usa dire).
E in questo momento, Dio solo sa quanto ci serve un po' di evasione (non fiscale e!)..
Due ore di blackout totale dai problemi e dai cattivi pensieri prima di andare a dormire direi che sono state un vero toccasana!
E ora?
Non ci resta che riempire il proprio cuore di speranza e fiducia...per tutto!

lunedì 28 novembre 2011

L'angolo della poesia 13

Tempo fa, su suggerimento di un'amica lessi due sonetti di Shakespeare.
L'uno la continuazione dell'altro:

n°46
Cuore e occhi miei sono in mortale guerra
sul come dividere la conquista del tuo sembiante.
Gli occhi vorrebbero negare al cuore la tua immagine,
e il cuore contesta agli occhi una tale pretesa.

Il mio cuore allega che tu riposi in lui,
scrigno mai violato da importuni sguardi;
gli avversari rifiutano l'asserto e dicono
che il tuo bel volto è riposto in loro.

A dirimere la questione una giuria è convocata
di pensieri, che del cuore sono vassalli,
e col loro verdetto determinano la spettanza
degli occhi e del mio affettuoso cuore,

Così: agli occhi la tua visibile sembianza,
e al cuore, per diritto, il tuo intimo segreto amore.



n°47
I miei occhi e il cuore son venuti a patti
ed or ciascuno all'altro il suo ben riversa:
se i miei occhi son desiosi di uno sguardo,
o il cuore innamorato si distrugge di sospiri,

gli occhi allor festeggian l'effigie del mio amore
e al fantastico banchetto invitano il mio cuore;
un'altra volta gli occhi son ospiti del cuore
che a lor partecipa il suo pensier d'amore.

Così, per la tua immagine o per il mio amore,
anche se lontano sei sempre in me presente;
perché non puoi andare oltre i miei pensieri

e sempre io son con loro ed essi son con te;
o se essi dormono, in me la tua visione
desta il cuore mio a delizia sua e degli occhi.


I sonetti di Shakespeare in tutto sono 156; dedicati a un misterioso Mr. W. H., essi si dividono in due gruppi: il primo di 126 sonetti indirizzati al “giovane amico”, il secondo di 28 indirizzati alla “dama bruna”, entrambi amati dal poeta e causa delle sue sofferenze quando intrecciano fra loro una relazione. E' questo l'aspetto più singolare e tormentoso del canzoniere, che poi si articola in tutta una serie di motivi: nel primo gruppo, l'invito al matrimonio e la promessa di immortalità, le esaltazioni della passione e le pene della lontananza, la gelosia per l'abbandono e il dolore al vedersi preferito un “poeta rivale”, a cui si aggiungono composizioni contingenti. Nel secondo gruppo predomina il tema dello sdegno per il tradimento e motivi di sprezzante invettiva verso la donna.
A parte la vicenda personale, che ha fatto sbizzarrire i critici e che conferisce ai Sonetti un'intensa carica drammatica, il loro valore sta nella perfetta mescolanza di partecipazione umana ed esercizio letterario, passionalità e manierismi stilistici.

Io li trovo bellissimi,e voi?
Leggeteli tutti se potete, ne vale veramente la pena
http://bur.rcslibri.corriere.it/libro/7070_sonetti_shakespeare.html

*_*

mercoledì 23 novembre 2011

Vediamo un po'

E' da 16 gg che non scrivo nullaXD Cosa ho fatto di bello? Mmmmmh davvero interesserà a qualcuno saperlo? Credo di no per fortuna, anche perché non saprei proprio da dove cominciare!
C'è stato San Martino l'11 novembre, che come leggerete qui da me, nel Salento, si festeggia:
"[...]Che San Martino nel Salento non sia un semplice passaggio sul calendario, ma un appuntamento simbolico, carico di consuetudini ed usi, di folclore, di storia locale, è un punto da cui non si può prescindere. È pleonastico chiedere ad un salentino cosa rappresenti per lui questo giorno: è la festa del vino novello, che immerge nell'odore del mosto e raccoglie i pensieri, facendoli evaporare in una nuvola rossa. Il Salento rende omaggio al vino nuovo, al ritmo di stornelli e di proverbi popolari, sfruttando il pretesto per banchettare piacevolmente in compagnia. [...]Il fascino della festa s'incontra col ricordo della figura di San Martino da Tours, monaco della regione di Poitiers, con trascorsi nell'esercito: della sua storia, quello che ancora affascina è la leggenda del mantello, che narra di come, trovandosi alla porte di Amiens incontrò un mendicante seminudo e d'impulso divise in due parti il proprio mantello, cedendone un pezzo al mendicante. La leggenda narra che Cristo nella notte gli apparve, riconsegnandogli la parte del mantello data al povero e che la mattina, al risveglio, il mantello fosse integro. In questo giorno, anche i bambini, nelle scuole, sono spesso costretti a recitare le solite poesie inneggianti al santo, prima che la sera ceda il passo al tintinnare dei calici di vino novello. Ma c'è soprattutto in questo giorno un legame con una festa più profana ed atavica, che inneggia ad un mondo contadino, che gioisce per l'avvenuta vinificazione, che anche quest'anno madre terra ha saputo donare.
(Leggi tutto: http://www.lecceprima.it/eventi/cultura/torna-san-martino-salentino-festa-del-vino-novello.html)

Dopo 5 gg, e siamo al 16 novembreXD...è uscito nelle sale italiane Breaking Dawn" *_*...il quarto film della saga vampiresca di Stephenie Meyer! Sono andata a vederlo sabato 19 assieme a tre mie amiche e ogni volta che compariva sullo schermo "Robertuccio-del-mio-cuor" non la smettevo di dire "è bellissimo" ahahahahahha...E si, il fascino (dell'attore principalmente ehehe) di questa storia d'amore ha investito anche me.
(invidia profonda per Bella :D)
Non sarà stato il film della vita, ma certe scene erano molto molto molto tenere. Una su tutte: Edward che si accorge di sentire (con la mente) i pensieri del bambino....*_______*...me so sciolta letteralmente in un brodo di giuggiole *_*....ah la vita!!!

La mattina del 20, dopo aver dormito sogni "che brillano alla luce del sole come fossero diamanti" :D eccomi sveglia per le nove. Su Raidue, ospite al programma "Social King"...chi c'era?...Cassandraaaaaaa. Rivediamoci il tutto insieme va: http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-925108e5-1607-49cc-8a14-7990315455a4.html#p=0
Bella e brava, brava e bella...formidabile davvero :)


(grazie a Stella per i fermi immagine)

E arriviamo a oggi, 23 novembre. Cosa succede?
Nel resto di Italia forse nulla ma nel mio paesello si festeggia "Sant'Oronzo dell'uragano" XD Sento proprio adesso il rumore dei fuochi d'artificio che si mescola al rumore sottile della pioggia che scende inesorabile da ieri sera. Di solito in questo giorno, al mattino venivo svegliata dalla banda che passava per le vie del paese, ma colpa del mal tempo niente musica quest'anno..Un po' ne ho sentito la mancanza devo essere sincera...
Chi è Sant'Oronzo? E perché viene detto "dell'uragano?"
[...]Sant'Oronzo, dunque, primo vescovo di Lecce, è in Caprarica ricordato con l'espressione in vernacolo locale "Santu Ronzu te lu racànu" (Sant'Oronzo dell'uragano) e si festeggia ogni 23 di novembre, in ricordo dello scampato pericolo, grazie alla sua intercessione, quando, appunto, il 23 novembre 1884 uno spaventoso uragano colpisce e distrugge mezzo paese e circondario.
Quell'evento distruttivo è unanimemente considerato come il più disastroso che abbia colpito nei secoli le nostre terre.
A Caprarica, in ricordo di quell'avvenimento luttuoso, ogni anno, il 23 novembre, si svolge una sentita processione che termina, intorno alle 13, sulla via per Galugnano, da dove proveniva l'uragano. Una "batteria" di colorati fuochi d'artificio ricorda i fatti di oltre un secolo fa, ancor oggi vivi nella memoria collettiva della cittadina.
Si narra che una giovane e bella contadina, di nome INGROSSO Adriana, sia stata la prima ad avvertire i concittadini dell'imminente catastrofe, ma che, come novella Cassandra, non sia stata creduta.
L'uragano viene scambiato, al suo sopraggiungere da ponente, come rumore del deragliamento di un treno locale, lungo la linea ferroviaria SUD-EST che serve la vicina Galugnano.
Quando gli abitanti di Caprarica si accorgono della gravità della situazione, non possono fare niente per prevenire la sciagura; il ciclone oltrepassa la serra che da ovest sovrasta il paese e si dirige verso le abitazioni.
Tuoni, fulmini e distruzioni accompagnano il suo arrivo; grandi alberi secolari d'ulivo vengono sradicati e molte pajare vengono rase al suolo.
Chi può si dirige, a fatica, verso la chiesa madre dove i primi disastri hanno indotto i più previdenti, insieme al parroco, ad esporre la statua di Sant'Oronzo. Un coro caloroso e intenso intona preghiere ed inni a Sant'Oronzo.
Tutti ormai credono che sia giunta l'ora della fine quando, ad un tratto, l'uragano, che ha già distrutto case, divelto alberi, ecc., miracolosamente devia. La bufera si dirige verso Castrì e Caprarica è salvo.
Tutti gli abitanti, unanimemente, gridano al miracolo ottenuto per intercessione di Sant'Oronzo.
Quando, però, gli abitanti escono dalla chiesa e cominciano a fare la conta delle cose distrutte o mancanti, si accorgono che la bufera ha distrutto il campanile della parrocchiale; cinque persone si vedono giacere sotto le macerie ma vengono, immediatamente, estratte e ci si accorge che, sebbene travolte da una grande quantità di pietre, sono miracolosamente vive.
Inoltre, in una contrada rurale, un tal Giuseppe VERRI, infermo ed impossibilitato a muoversi, si salva dal crollo della sua misera capanna grazie al fatto - ritenuto prodigioso, vista la violenza della bufera - che il tetto ha retto.
C'è un ragazzino, un tal Oronzo MAZZEO (nato in Caprarica il 13/10/1868 e morto il 07/05/1959) che, con le sue pecore e le sue capre, si ripara dietro un muretto a secco; la bufera distrugge tutta la parete a secco tranne, miracolosamente, il tratto dietro al quale si è rifugiato il piccolo pastore.
Il destino, beffardo, non è, invece, benevolo per un tal Oronzo CENTONZE, l'unica vittima della bufera. Egli è un uomo litigioso, che si rifiuta ostinatamente di andare in chiesa e per questo ci sono continui battibecchi con la moglie che così lo apostrofa: "...a ttie speriamu cu tte trasane ‘ccisu ‘ntra la chiesia... - speriamo che ti portino ucciso in chiesa"; e così, da morto, il CENTONZE entra nella chiesa in cui non ha voluto mai entrare da vivo.
A ricordo di quella terribile sciagura il canonico Oronzo VERRI, parroco di Caprarica (dal 1919 al 1955), ha scritto una serie di quartine in vernacolo locale,
dal titolo "SANTU RONZU E LU RACANU"


Le quartine in questione, scritte dal prozio di mio padreXD...sono 33.
Ho qui davanti ai miei occhi il documento originale:
(è un po' logorato dal tempo)
Tranquilli non ve la trascriverò ..essendo in dialetto non capireste nullaXD
Da quel che io ricordo alle scuole elementari e medie giorni prima se ne dava una lettura in classe e si spiegava un po' la storia del santo, di modo che fosse tramandato ai giovani il senso di questa festa. Spero sia ancora così!

Il mal tempo non da tregua al nostro paese. L'emergenza alluvione dal nord si è spostata al sud: Calabria e Sicilia le regioni meridionali più colpite, ma anche la Puglia soprattutto nella provincia di Taranto.
http://video.repubblica.it/edizione/palermo/sicilia-sott-acqua-polemica-sui-160-milioni-mai-arrivati/81413/79803
U.U
Vittime: un bambino di 10 anni e due adulti, padre e figlio. Uno strano parallelismo...al nord sono morte soprattutto delle donne, qui al sud degli uomini, per il momento. (non avete idea di quanto mi scoccia dire "per il momento" ma purtroppo non si sa mai)
Così è la vita? No, no c'entra nulla la vita qui, ovvero il caso, l'imprevedibilità dei fenomeni ecc...L'uomo è il principale indiziato e non la "natura cattiva", quell'uomo che ruba terreno e costruisce case anche dove non si dovrebbe...forse!



Tristesss

lunedì 7 novembre 2011

Questo sole....fa male!

Fa male, in questi giorni, svegliarsi la mattina e, nell'aprire la finestra della propria camera, sentire il tiepido calore del sole sul viso, vedere l'azzurro limpido del cielo, coperto solo di passaggio da nuvole che sembrano solo innocui batuffoli di cotone.
Fa male vedere la bellezza del tempo, quando in Tv si ascoltano le urla disperate di gente che si è vista all'inferno, quando si ascoltano le parole del ragazzo che ha perso la madre...Come si fa a rimanere indifferenti?
Contro "madre natura", se essa decide di punirci, c'è poco da fare forse, ma fa rabbia sapere che la furia distruttrice poteva essere quantomeno contenuta con lavori di prevenzione e manutenzione, che non sono mai stati fatto o non sono stati portati a termine.
Per la mancanza dei fondi necessari sono morte 6 persone a Genova e 10 in Toscana.
Può accadere questo nel 2011?
L'Italia è un paese che parla sempre "a posteriori", invece di rasserenarsi "a priori" per ciò che si è fatto per evitare delle tragedie.
Si guardano le immagini in Tv del fiume di fango che trascina macchine, cassonetti della spazzatura, motorini, persone intrappolate nei propri veicoli o a piedi..Nemmeno fossimo in Thailandia, con tutto il rispetto per questo paese anch'esso duramente colpito che conta 500 morti, se non oltre... però, voglio dire siamo in Italia, un paese economicamente e socialmente più avanzato (nonostante la crisi). Ci si aspetterebbe di vedere qualcosa di diverso, specialmente al Nord, la parte d'Italia considerata più "ricca".

Non si può morire nell'androne del proprio palazzo, non si può morire andando a prendere il proprio fratellino a scuola..non si può!
Purtroppo, credo che finché ci sarà il decadimento delle istituzioni (tutt'ora in corso da quello che si legge in giro) con l'inadempimento dei doveri verso i cittadini, quello che abbiamo visto accadere a Genova, e non solo, sarà una storia condannata a ripetersi.
U.U

sabato 29 ottobre 2011

Francesco Mariottini su TOP....(tralasciate il titolo "ad cavolum" dell'articolo :D)


(aprite le immagini in un'altra scheda o finestra, per leggere l'articolo)




FONTE:
http://vicolodellenews.forumfree.it/?t=58549932#.TqvEHtS4S-I.facebook 

L'angolo della poesia 12

SCRITTO SULLA SABBIA
Che il bello e l'incantevole
Siano solo un soffio e un brivido,
che il magnifico entusiasmante amabile
non duri: nube, fiore, bolla di sapone,
fuoco d'artificio e riso di bambino,
sguardo di donna nel vetro di uno specchio,
e tante altre fantastiche cose,
che esse appena scoperte svaniscano,
solo il tempo di un momento
solo un aroma, un respiro di vento,
ahimè lo sappiamo con tristezza.
E ciò che dura e resta fisso
non ci è così intimamente caro:
pietra preziosa con gelido fuoco,
barra d'oro di pesante splendore;
le stelle stesse, innumerabili,
se ne stanno lontane e straniere, non somigliano a noi -
effimeri-, non raggiungono il fondo dell'anima.
No, il bello più profondo e degno dell'amore
pare incline a corrompersi,
è sempre vicino a morire,
e la cosa più bella, le note musicali,
che nel nascere già fuggono e trascorrono,
sono solo soffi, correnti, fughe
circondate d'aliti sommessi di tristezza
perché nemmeno quanto dura un battito del cuore
si lasciano costringere, tenere;
nota dopo nota, appena battuta
già svanisce e se ne va.
Così il nostro cuore è consacrato
con fraterna fedeltà
a tutto ciò che fugge
e scorre,
alla vita,
non a ciò che è saldo e capace di durare.
Presto ci stanca ciò che permane,
rocce di un mondo di stelle e gioielli,
noi anime-bolle-di-vento-e-sapone
sospinte in eterno mutare.
Spose di un tempo, senza durata,
per cui la rugiada su un petalo di rosa,
per cui un battito d'ali d'uccello
il morire di un gioco di nuvole,
scintillio di neve, arcobaleno,
farfalla, già volati via,
per cui lo squillare di una risata,
che nel passare ci sfiora appena,
può voler dire festa o portare dolore.
Amiamo ciò che ci somiglia,
e comprendiamo
ciò che il vento ha scritto
sulla sabbia.


Hermann Hesse da La felicità, versi e pensieri

Questa è una tra le poesie consigliate dalle mie amiche :)...la depenno ora dalla lista.
Hermann Hesse è uno scrittore che mi è sempre piaciuto. "Narciso e Boccadoro"(letto al liceo) "Il coraggio di ogni giorno", "La felicità"..sono dei bellissimi libri, che consiglio vivamente!
Di Hesse conosco un'altra poesia, che mi sono portata dietro, per anni, nella memoria, da quando la lessi su un libricino di poesie varie trovato a casa di mia nonna:
"Le ore, otto o nove o dieci
nell'atrio freddo battono.
Non conto, ascolto il lieve
fruscio di quando passano.
Volano come il vento nella neve,
come gli uccelli nell'inverno bianchi.
Non mi fanno del bene,
non mi fanno del male,
ma sono ora in cui mi manchi."
*_____________*
L'ho sempre trovata di una delicatezza e semplicità disarmante!
:)

lunedì 24 ottobre 2011

Ricordi di una estate :) by Monica

"Ok, è normale fare un post che parla delle mie principali avventure estive ora? Direi di no, pero' l'avevo promesso e quindi ci provo. Mi baserò sui ricordi custoditi dentro di me, a volte si dice che bisogna aspettare per vedere le cose dalla giusta prospettiva no? Beh faccio finta di dire che è cosi' anche in questo caso, faccio mia la frase “non e' mai troppo tardi” alla quale io credo davvero, anche se in cose ben diverse.....insomma, bando alle ciance, perché tanto di scuse non ne ho e non ne troverò, vediamo un po' che salta fuori. Da dove inizio? Boh, e chi se lo ricorda? Andiamo bene vero? Ok, devo spremere le meningi e riavvolgere il filmato nella mia testa. Riporto indietro il tempo e mi riposiziono a.......giugno. Perché proprio giugno? Beh perché (saggio di Fra a parte, sul quale non mi soffermo visto l'enorme tempo trascorso) giugno è il mese della sorpresa, della realizzazione del mio sogno. Se chiudo gli occhi rivivo tutt'ora quella sera del 19 giugno a Jesi. Rivedo e risento la mia amica che mi dice “dai guardiamo il programma dello spettacolo cosi' ci regoliamo su quando sono le sue esibizioni” e poi, dopo aver aperto l'opuscolo, fingendo di non saperlo, che mi dice “un unico battito, ma di chi e'?” e si mette a ridere davanti ai miei occhi stralunati mentre le dico “ma è di Cassy!!!!! Non ci credoooooo, il mio sogno s'é realizzato, Fra che balla una coreografia su una canzone di Cassy!!!!!” E' stata un'emozione incredibile, aspettavo e sognavo questo momento da anni e finalmente è arrivato. Vedere il ballerino che ami danzare una sua coreografia sulla canzone scritta ed interpretata dalla cantante che ami è davvero bellissimo. E' una di quelle serate che non scorderò mai. Grazie ragazzi!!!! Al plurale si, il grazie deve andare ad entrambi. Della serata in se' che dire? Su questa coreografia nulla perché non sarei obiettiva, posso solo dire che il mio cuore batteva forte mentre la eseguiva, era come se Cassy fosse sul palco con lui a sprigionare tanta emozione.
Oltre ad “Un unico battito” Francesco ha ballato anche “Alors on dance” e “Ordinary people” di Carl Portal. E qua, pur sapendo di aver contro la maggior parte delle persone, dico che preferisco di gran lunga la seconda. Fra e' stato bravissimo in entrambe, su questo non ci piove, pero' a livello coreografico trovo molto più bella ed intensa, molto più espressiva “Ordinary people”, ma ovviamente e' un gusto personale.
Molto belle anche le altre esibizioni delle allieve, ammetto che raramente ho visto un livello così alto in una scuola, complimenti alle ragazze ed a Mariella per il grande lavoro svolto.
Proseguendo nel film riavvolto nella mia mente, passiamo a fine luglio, al gran Gala' di Gubbio dove non ero più sola come a Jesi ma c'erano anche le mie amiche, o meglio alcune di esse.
Avevamo progettato questa due giorni eugubina da tempo, avevamo deciso di arrivare il giorno prima dello spettacolo proprio per riuscire a passare un po' di tempo tutte insieme, per dedicare a noi stesse e alla nostra amicizia lo spazio che con fatica eravamo riuscite a ritagliarci. Purtroppo a volte non tutto va come si era previsto e il diavolo ci mette lo zampino. Sapevamo con anticipo che due di noi non avrebbero potuto venire, ma la sera prima della partenza abbiamo avuto la notizia che non avremmo mai voluto avere. Come un fulmine a ciel sereno io, Elvi ed Eli abbiamo ricevuto un sms di Roby in cui ci diceva che purtroppo non avrebbe più potuto essere dei nostri e la nostra gioia per l'imminente partenza è scemata di colpo lasciando spazio alla tristezza e alla preoccupazione. Non sapevamo cosa fosse successo e questo ci rendeva molto tese. Fortunatamente il giorno dopo, mentre eravamo in giro per Gubbio senza voglia di divertirci, arriva un altro sms di Roby in cui ci spiega l'accaduto e ci rassicura sul fatto che sta bene. Ammetto che abbiamo tirato un respiro di sollievo, certo non era come se non fosse successo nulla, ma almeno stava bene e il resto si sarebbe sistemato. Ci siam dette che dovevamo cercare di divertirci comunque, di farlo anche per lei, e che dovevamo trovare un modo per riuscire a renderla partecipe, a farla sentire li con noi anche se a km di distanza e allora, sapendo che una coreografia dello spettacolo avrebbe potuto capirla e seguirla anche senza vederla, ci siam dette “perché non chiamarla e fargliela almeno ascoltare tramite telefono?” Non e' molto ma era l'unico modo per farla sentire partecipe almeno un pochino e cosi' abbiamo fatto. Quando e' stato il momento di “Barbablu” Elvi ha preso il cell e l'ha chiamata e, anche se in un modo un po' “strano”, possiamo dire che eravamo tutte partecipi di quello spettacolo meraviglioso.
Meraviglioso si, perché il Gala' di Gubbio e' una serata che difficilmente gli amanti della danza si possono scordare. Bravissimi tutti i ballerini, dal primo all'ultimo riescono a trasmettere emozioni sensazionali, a lasciare il pubblico entusiasta e felice per ciò a cui ha assistito. E poi c'è Fra, il “nostro” Fra che riesce a stupirci ogni volta di più. “Barbablu” l'avevamo già vista attraverso i video, ma dal vivo trasmette un'emozione che e' indescrivibile per me. Sara' che amo alla follia questa coreografia, sarà che desideravo da tempo di vederla di persona, posso dire che e' stata la degna conclusione di una serata di vera danza. E poi l'assolo e l'altro passo a due. Entrambi molto intensi e particolari, entrambi che dimostrano quanto Francesco stia crescendo anche come coreografo, entrambi molto molto belli. Spero di poterli rivedere un giorno perché meritano veramente e spero che l'anno prossimo si possa essere finalmente tutte insieme per assistere ad una serata di danza sublime e per divertirci tutte insieme. La ruota prima o poi gira giusto Roby? Quindi vedrai che l'anno prossimo ci sarai fisicamente anche tu!!!!! Ringrazio non solo le mie storiche compagne di viaggio Eli ed Elvi, ma anche Ely, Simona, Sonia e Tiziana (in rigoroso ordine alfabetico) per i due bellissimi giorni passati tutte insieme.
E ora veniamo ad agosto, mese di vacanze, di mare e divertimento, nonché mese di viaggi su e giù per l'Italia. Non mi soffermerò a lungo sui primi due appuntamenti ossia Porto Recanati e Gatteo a Mare se non per dire che sono stati giorni molto intensi sotto tanti punti di vista. Giorni in cui mi sono divertita tantissimo e mi sono goduta il mio adorato mare. Giorni in cui ho avuto l'ennesima conferma che seguo non solo due stupendi artisti ma anche due persone straordinarie. Giorni che grazie a loro due mi hanno permesso di avere la conferma di tutto ciò che in realtà sapevo già.
Ma agosto e' stato anche il mese di Macerata, di 5 giorni bellissimi in compagnia di persone stupende e di Fra. Ebbene si, abbiamo trascorso 5 giorni tra risate, stage di danza, divertimento e tantiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii gradini!!!!! E' stata un'esperienza molto intensa e che spero con tutto il cuore di poter ripetere l'anno prossimo. Avevo già avuto il piacere di vedere il Francesco insegnante e di poter assistere a sue lezioni, ma passare tutti questi giorni a seguire gli stage mi ha dimostrato ancora di più che grande insegnate è. Non è facile fare lezione a ragazzini che sono alle prime armi, portarli in sole 4 lezioni ad imparare una coreografia vera e propria, eppure Fra ci è riuscito. Con tanta pazienza, tanto amore per la danza e per l'insegnamento, tanta buona volontà e disponibilità nel ripetere fino alla nausea i passi, tanto carisma da trasmettere ai ragazzini in modo da riuscire a farli sentire partecipi e in grado di fare anche cose che all'inizio ai loro occhi sembravano impossibili. Si vede proprio che è nato anche per insegnare e che ha una predisposizione naturale per i bambini. E' stato un vero piacere poterlo vedere con loro come poter assistere alle lezioni con allieve decisamente più grandi e quindi decisamente più preparate, in grado di recepire molto più facilmente i suoi insegnamenti e di conseguenza di portare a termine coreografie ben più complicate e molto molto belle.
Così com'è stato un piacere assistere alla lezione di Claudia Rossi. Ammetto che ho sempre avuto un debole per lei ad amici, ma vederla dal vivo è molto meglio. E' davvero brava, le sue coreografie molto belle e coinvolgenti ed è un vero peccato che nella trasmissione abbia sempre fatto solo l'assistente, perché a mio avviso meritava molta più considerazione.
Oltre a Francesco e Claudia c'erano molti altri insegnanti quali Portal, Afshin, Alessandra Tognoloni, Vincenzo Capezzuto e Alessandro Macario, solo per citarne alcuni. Non abbiamo potuto seguire tutte le lezioni perché molto spesso erano in contemporanea a quelle di Fra pero' chi le ha viste è restato altrettanto colpito. Vero Elvi? Si perché lei ha assistito anche alle lezioni di Alessandra ed è restata folgorata dalla sua bravura nell'insegnare alle ragazzine più piccole.
E come poteva terminare questa 4 giorni di full immersion nella danza se non con uno spettacolo al quinto giorno? E che spettacolo!!!!!! Intenso, bello, ben ballato, coinvolgente. Abbiamo avuto il piacere di rivedere Fra ballare “Barbablu” con Alessandra ed anche un nuovo passo a due da loro creato, ed abbiamo avuto l'altrettanto piacere di vedere esibirsi, tra gli altri, Alessandro Macario ed Anbeta Toromani. Due grandissimi ballerini che danzano divinamente insieme. Anbeta sembra davvero volare sul palco, è di una grazia e di una leggiadria impressionante a mio avviso. Insieme a Fra sono coloro che più mi hanno colpito, ma un “bravo” va anche a tutti gli altri ballerini perché anche questa serata è stata di livello molto elevato ed abbiamo assistito ad esibizioni molto belle ed emozionanti.
Ok, vi starete chiedendo “ma questa e' andata solo da Francesco quest'estate? Niente Cassy?” Purtroppo la risposta e' in parte si perché a parte Gatteo a Mare e La Thuile le altre serate erano troppo lontane per arrivarci in macchina e non raggiungibili in treno. Però l'evento principale non potevo mancarlo assolutamente, a maggior ragione visto che fortunatamente era pure a Milano. Che evento? Beh, ma la presentazione del nuovo cd!!!!!!! Ebbene si, il 27 settembre 2011 è uscito “Semplicemente....sole”. Già la sera prima, anzi la notte, mi ero scaricata tutte le 11 canzoni da i-tunes perché le volevo assolutamente sentire prima della presentazione e che dire? Che mi sono commossa!!!! In quelle canzoni c'è davvero Cassy, la sua vita, i suoi sentimenti, i suoi stati d'animo, i suoi sogni, il suo modo di vedere la vita e il suo coraggio. Si perché non e' da tutti inserire due canzoni “impegnate” quando non si è ancora famosi, quando si sta cercando di farsi conoscere nel mondo della musica. Eppure lei l'ha fatto, senza preoccuparsi di fare un cd solo commerciabile, ma pensando principalmente alla bellezza delle canzoni, al significato dei testi, a sonorità nuove ed intriganti. Questo cd parla d'amore si, ma parla anche di opportunità, di fiducia in se stessi, di degrado sociale e di emarginazione. Questo cd parla ai giovani e cerca di sensibilizzarli su ciò che li circonda al giorno d'oggi. Non sono certo canzonette, non sono certo brani che si possono cantare sotto la doccia, ma sono brani davvero belli e che lasciano il segno. Io sono super orgogliosa della scelta che ha fatto, del coraggio che ha avuto. Grazie Cassy, grazie a te ed alla Mya Music di Marco Gabrielli ed Alessandro Paiaro.
Detto ciò posso dire che alla presentazione l'emozione si percepiva nell'aria. Eravamo agitati sia noi che Cassy e la band, ma è stato un pomeriggio indimenticabile. Nel sentirle cantare per la prima volta dal vivo le nuove canzoni avevo la pelle d'oca. Vedere nei suoi occhi la gioia e l'orgoglio per questo cd uniti alla speranza e al timore di sbagliare, sentire l'emozione che trapelava dalla sua voce mentre ne parlava sparire come iniziava a cantare, parlare con lei dopo e sapere di tutta la tensione accumulata in quei giorni di prove.. e' stato bellissimo. Da Cassy traspariva tutto l'amore per la musica, tutto il suo immenso desiderio di cantare, perché é questa la sua vita.
Le auguro con tutto il cuore di ottenere ciò che merita. Lei purtroppo non ha avuto la fortuna di tanti altri, non è stata aiutata a farsi conoscere al grande pubblico, ma non si è persa d'animo. Si è rimboccata le maniche e, seppur attraversando momenti di sconforto come ogni persona, non si è data per vinta; questo dimostra il suo amore sviscerato per il canto e la sua forza d'animo che in tanti non riescono a vedere. Finalmente ha trovato persone che credono davvero in lei e nel suo enorme talento e piano piano sono certa che riuscirà a ritagliarsi un posto nel mondo della musica che conta. Magari ci vorranno anni, ma questo cd è solo il punto di partenza, il lavoro discografico che potrà permetterle di farsi davvero conoscere e notare agli occhi di chi conta, è il trampolino di lancio. E se il buon giorno si vede dal mattino, vista la bellezza di questo cd, il futuro sarà roseo. Ora ha solo bisogno di avere la giusta pubblicità, la giusta visibilità, tutto il resto lo faranno la sua voce e queste meravigliose canzoni.
Concludo dicendo che le tracce del cd sono 11:
1) Ma ora no
2) Semplicemente il sole
3) Ti coprirei d'amore
4) Un'opportunità
5) Bronx
6) Diverso
7) Non mi manche neanche un po'
8) Tu sarai
9) Devi fidarti di te
10) Cellule
11) Quando tutto era amore.
Cd che è stato registrato negli nei celebri The Premises Studios di Londra e masterizzato nei famosissimi studi Abbey Road Studios sempre di Londra. Disponibile su I-tunes e in tutti i negozi di musica, prenotabile anche nelle feltrinelli e mondadori di tutta Italia.
E con questo, l'excursus sulla mia estate è giunto al termine. Ora si aspettano i concerti live di Cassy e i nuovi spettacoli di Fra quando tornerà dall'America.
Termino con un grazie di cuore a LORO e a tutte le meravigliose persone che ho avuto il piacere di conoscere grazie a loro e che ormai sono tra le mie migliori amiche!!!!
Alla prossima puntata e scusate per il mega ritardo."


Ah finalmente, aspettavo questo resoconto da giorni...e devo dire che ne è valsa la pena!
Hai ragione Moni, la ruota girerà anche per me, prima o poi. Spero più prima che poi, ma cmq...:D....Grazie per le tue parole, grazie per avermi fatto "vivere" determinate situazioni! :) Grazie a tutte le mie adorate girls :D

Quando saremo liberi?

Quante volte mi sono detta: "questa cosa è meglio non scriverla", "questa parte del discorso è meglio eliminarla"..tantissime; e a volte solo forse per eccessiva precauzione.
Il fatto che la gente, leggendoti, possa capire male spaventa un po'.
Le parole non sono dei numeri in una addizione o moltiplicazione che cambiati di posto danno sempre lo stesso risultato! No, con le parole tutto è un tantino più complicato.
I vari blog "d'opinione", come questo, devono passare al vaglio della cosiddetta "autocensura": ..controllo preventivo delle proprie azioni o espressioni...
Sono dell'idea che non è necessario dire sempre la propria, esprimere quello che si ha in testa ovunque e ad ogni costo. Si deve cercare di capire quando è il momento giusto per parlare, e quando, soprattutto, è quello giusto per tacere.
Le opinioni non sono innocue, possono distruggere una persona più della verità. Possono denigrare "a prescindere", possono nascere dalla cattiveria e dall'invidia; rare sono quelle opinioni che si possono definire oggettive. E' difficile trovare un'opinione completamente slegata dagli ideali, dai vari orientamenti culturali del soggetto che l'ha formulata. C'è quel vizio di fondo che devia il tutto: il "secondo me"..che spesso uso quando scrivo. Bisogna fare attenzione a come usarlo, necessita di molta umiltà!
L'autocensura ha a che vedere con la coscienza: tra i tanti significati essa è un sistema di valori morali di una persona che permette di approvare o disapprovare i propri atti, propositi; senso del dovere, della responsabilità professionale.
Chi scrive ha il dovere verso i potenziali lettori di "scrivere secondo coscienza"
Domandarsi, per esempio, non due ma cento volte se è giusto scrivere che quello/a è un assassino/a, prima ancora che la verità venga stabilita da autorità competenti. Si macchierà a vita una persona anche se poi risulterà innocente.
"Domandarsi se è giusto e necessario", da questo concetto si dovrebbe partire per scrivere, come per cimentarsi in qualsiasi altra professione che abbia a che fare con la diffusione di notizie ecc.
Troppe volte si leggono in giro cose inutili, che spesso, purtroppo, si rivelano essere le più dannose.
Diversa cosa è invece la censura vera e propria.
Là dove c'era una libera scelta su cosa dire, fare, tacere, subentra una forza esterna che obbliga, senza se e senza ma, a "chiudere bottega".
Secondo la tradizione dell'antica Roma, nel 443 a.C. il compito di tenere il censimento sarebbe stato sottratto alle competenze dei consoli e affidato a due nuovi magistrati, i censori. Da questa competenza, probabilmente, si sviluppò una generale supervisione sulla condotta morale dei cittadini: la "cura morum" che conferiva ai censori ampi poteri di intervento su diversi aspetti della vita pubblica e privata.
Nel Medioevo la censura fu quasi tutta ecclesiastica e fu severissima in ogni campo, ma specialmente in quello dottrinario. L'introduzione dei caratteri a stampa e la conseguente facilità di divulgazione del libro misero in allarme la potestà censoria della Chiesa. Già nel 1480 gli stampatori chiedevano l'approvazione per i libri che intendevano pubblicare; la pratica divenne norma costante e nel 1501 una costituzione apostolica la sancì istituendo l'imprimatur ("si stampi").
Il controllo censorio sui libri e sugli spettacoli divenne particolarmente pesante e severo nel periodo della Controriforma quando la dottrina del libero esame e gli effetti dei principi dell'Umanesimo, minacciavano un'aperta ribellione a ogni imposizione costrittiva.
Il secolo dei lumi (1700), nel campo specifico, dichiarava la libertà di pensiero e nella "Dichiarazione dei diritti dell'uomo" proclamerà la libertà di  stampa (1789).
In Italia, raggiunta l'unità, la censura fu affidata ai prefetti, che dovevano essere attenti  verso quanto si opponesse alla morale, all'ordine pubblico o costituisse "eccitamento all'odio di classe".
Il Fascismo accentrò il potere censorio costituendo un ufficio apposito a Roma e ne rese più pesanti e restrittivi i controlli; l'ufficio rimase in funzione fino al 1966 sebbene con indirizzo più liberaleggiante.
La censura preventiva è quasi completamente scomparsa, al giorno d'oggi possiamo dire, ma viene reintrodotta sotto forma di censura repressiva a livello ufficioso, tramite associazioni religiose o laiche che, in qualche caso, denunciano all'autorità giudiziaria quanto nel loro "codice" ritengono offensivo nei confronti della morale pubblica ecc.
Organi di stampa e opinione pubblica dibattono il problema dell'eliminazione di ogni tipo di censura come segno di una raggiunta maturità civile e democratica di autocontrollo.
Abbiamo raggiunto questa maturità civile e democratica?
Da quello che si legge e si sente in giro, non credo! O sei dalla "parte giusta" oppure hai vita breve. Temo che le cose funzioni un po' così ancora adesso.
Quella "parte giusta" che sta affondando l'Italia, un paese che per la sua storia, per la sua cultura merita degli italiani migliori.
Paese che fa fatica ad accettare la sua parte omosessuale, quella che sono sicura, non offende nemmeno Dio.
Paese che cancella programmi televisivi, e "esilia" giornalisti dal servizio pubblico.
Paese che fa fatica a far passare "cazzo" tra le parole di un testo di una canzone d'amore.
Paese che non sa come inserire i giovani in un futuro collettivo di rinascita e ideali.
Paese che non essendo mai stato veramente unito, sta cercando ancora la propria identità.

Saremo mai, realmente liberi? ..Quando accadrà sarà sempre troppo tardi!

martedì 18 ottobre 2011

L'angolo della poesia 11

"ProtagonistiPercorso:ANSA.it > Protagonisti > News
Andrea Zanzotto
18 ottobre, 15:47
di Mauretta Capuano

Aveva appena festeggiato i 90 anni con gli auguri del presidente Giorgio Napolitano, Andrea Zanzotto, uno degli ultimi grandi poeti del secondo Novecento, di cui' noto' per primo i versi Giuseppe Ungaretti e che Federico Fellini chiamo' per il suo Casanova. Morto oggi all'ospedale di Conegliano, nel suo Veneto che non ha mai abbandonato e per il quale non voleva la secessione, Zanzotto era nato a Pieve di Soligo, in provincia di Treviso, il 10 ottobre del 1921.

Da sempre impegnato in difesa dell'ambiente, ha trovato nei boschi, nei cieli, nel paesaggio della campagna veneta la sua ispirazione fin dall'infanzia, quando bambino andava con il padre pittore, antifascista, a contemplare il paesaggio che poi ritrovava a casa, nei suoi quadri. E proprio versi dedicati al padre ha voluto leggere il giorno del suo compleanno in cui e' rimasto ''toccato'' dalle parole dell'''amico'' Napolitano che ha ricordato i ''comuni trascorsi studenteschi a Padova negli anni della guerra e dell'antifascismo''.

''La ringrazio - ha scritto il Capo dello Stato nella lettera per Zanzotto ora raccolta nel volume 'Nessun consuntivo (Ed.Antiga) - per questa severita' appassionata dei suoi messaggi, per l'amore che rivolge alla natura ferita cosi' come alla gente del suo Veneto''. ''Dal paesaggio - aveva piu' volte detto Zanzotto - ricevevo una forza di bellezza e tranquillita'. Ecco perche' la distruzione del paesaggio e' stata per me un lutto terribile''. Cosi' come e' stata una grande sofferenza veder crescere l'anima leghista. Recentemente il poeta non aveva risparmiato parole dure al Carroccio dicendo di provare ''repulsione'' ogni volta che sentiva la Lega parlare dell'Unita' d'Italia. E il giorno del suo novantesimo compleanno, festeggiato al Caffe' Pedrocchi di Padova, con Zanzotto collegato in video-conferenza perche' ormai non usciva piu' di casa, non e' mancata la protesta di Roberto Marcato, vice presidente della Provincia di Padova, per non essere stato invitato al tavolo dei relatori ''perche' appartengo a un partito che parla di secessione''.

A Padova, la citta' in cui si era laureato in Lettere nel 1942 con fra gli insegnanti Diego Valeri, e di cui aveva la cittadinanza onoraria, Zanzotto era molto legato. Ma, il poeta del paesaggio e delle angosce e ossessioni del nostro tempo, aveva piu' volte spiegato di scrivere versi ''per attraversare quest'epoca rotta e maledetta''. E a novant'anni aveva comunque parole di speranza per i giovani: ''c'e' sempre una possibilita' positiva. Come la scoperta scientifica dei neutrini''. Piu' del suo compleanno, aveva detto all'ANSA, ''mi interessa la scoperta dei neutrini che superano la velocita' della luce. E' una specie di miracolo che mi attira e vorrei approfondire, per quanto possibile''.

Autore prolifico di raccolte in versi ma anche di testi in prosa come 'Sull'Altopiano', Zanzotto ha usato il dialetto in un quarto della sua opera. Nel 1951 usci' la sua prima raccolta 'Dietro il paesaggio' con cui vinse il Premio San Babila per gli inediti che aveva in giuria Giuseppe Ungaretti, Eugenio Montale, Salvatore Quasimodo, Leonardo Sinisgalli e Vittorio Sereni. Ma e' nel 1968 che venne pubblicata la sua raccolta, tuttora considerata la fondamentale della sua opera, 'La belta'', presentata a Roma da Pier Paolo Pasolini, a Milano da Franco Fortini e recensita sul Corriere della sera da Eugenio Montale.

Poeta di ispirazione neoclassica, lontano da 'I Novissimi' Nanni Balestrini, Elio Pagliarani, Edoardo Sanguineti, Alfredo Giuliani e Antonio Porta, Zanzotto ha raccontato il silenzio della natura e la violenza della storia in tutti i suoi versi raccolti da Mondadori per i suoi novant'anni in 'Tutte le poesie' (Oscar) - da 'Dietro il paesaggio' al recenti 'Meteo' e 'Conglomerati' - con introduzione di Stefano Dal Bianco, tra i massimi esegeti del poeta, autore fra l'altro di libri come 'Elegia ed altri versi' e 'Fosfeni'. Nel '99 era uscito il Meridiano 'Poesie e Prose'. La collaborazione dal 1976 con Fellini e con la moglie Giulietta Masina, che e' stata madrina del Premio Comisso di Treviso, e' ben documentato nel libro 'Il cinema brucia e illumina', a cura di Luciano De Giusti, appena uscito per Marsilio che comprende una lettera inedita di Fellini e una preziosa conversazione sul cinema di Zanzotto"


AL MONDO
Mondo, sii, e buono;
esisti buonamente,
fa' che, cerca di, tendi a, dimmi tutto,
ed ecco che io ribaltavo eludevo
e ogni inclusione era fattiva
non meno che ogni esclusione;
su bravo, esisti,
non accartocciarti in te stesso in me stesso.

Io pensavo che il mondo così concepito
con questo super-cadere super-morire
il mondo così fatturato
fosse soltanto un io male sbozzolato
fossi io indigesto male fantasticante
male fantasticato mal pagato
e non tu, bello, no tu "santo" e "santificato"
un po' più in là, da lato, da lato.

Fa' di (ex-de-ob ecc.)-sistere
e oltre tutte le preposizioni note e ignote,
abbi qualche chance,
fa' buonamente un po';
il congegno abbia gioco.
Su, bello su.
Su, munchhausen.

Testo, questo, tra i più importanti di Zanzotto. In esso si indaga la potenzialità del linguaggio. Fin dall'inizio la possibilità che il mondo si esprima nella sua oggettività coincide con la possibilità di rivelarsi linguisticamente. E come illusoria (e ironica) è la prima speranza, così lo è, a maggior ragione, la seconda. Il linguaggio è infatti una prerogativa del soggetto e non dell'oggetto: è l'uomo che tenta di conoscere linguisticamente le cose, e non sono le cose che si mostrano nella mediazione linguistica. In queste condizioni, il tentativo di dare al mondo un senso servendosi del linguaggio corrisponde al tentativo paradossale di Munchhausen(il barone di Munchhausen è un personaggio letterario creato da R.E.Raspe, 1737-1794) che voleva uscire dalla palude tirandosi da solo per i capelli.





FONTE:
(per l'articolo)
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/protagonisti/2011/10/18/visualizza_new.html_670634419.html

domenica 16 ottobre 2011

Interviste a Cassandra De Rosa :)

Passiamo a cose un pò più allegre va, come la musica :)

"Buongiorno a tutti i nostri Followers! Siete svegli? Oggi, come già anticipato a chi ci segue su Facebook, Fattorie Musicali ha voluto conoscere più da vicino Cassandra de Rosa. Cassandra è originaria di Firenze, e molti si ricorderanno di lei per la partecipazione all’ edizione 2008 della trasmissione “Amici” condotta da Maria de Filippi.


1) Cassandra! Presentati agli amici di Radiostar

Ciao agli amici di Radiostar!! Mi chiamo Cassandra De Rosa vengo da Firenze e sono una cantante, alcuni si ricorderanno di me grazie alla mia partecipazione nel 2007/08 nella scuola più famosa di Italia: “Amici”, in onda su Canale 5.

2)E’ il tuo nome di battesimo? Perché lo hai scelto?
Ebbene sì mi chiamo Cassandra. Vi sono diverse versioni sull’origine del dono profetico di Cassandra, quella più simpatica datami da persone che a volte mi capita di incontrare è “ehi ma è vero che non ti crede nessuno e che porti iella?” io, sconcertata ma col sorriso, dico ”non solo questo, prevedo anche il futuro!!”. In realtà quella vera è che Apollo, per guadagnare il suo amore, le donò la dote profetica ma, una volta ricevuto il dono, Cassandra rifiutò di concedersi a lui quindi il dio le sputò sulle labbra e con questo gesto la condannò a restare sempre inascoltata.

3) Parlaci del tuo percorso artistico fino ad ora. Da quanto tempo fai musica?
Ho iniziato a cantare fin da piccola, nonostante nella mia vita ci siano stati momenti in cui ho avuto anche altre passioni, il canto ha cominciato ad appartenermi fin dai miei 13 anni, quando anche mio padre si accorse delle mie capacità e cominciò a presentarmi nei vari festival canori nella mia regione, la Toscana.
Mi sono aggiudicata dei primi premi e ho cominciato a prendere confidenza con il palco e il pubblico poi, ancora acerba, cominciai insieme ad un amico a proporre la nostra serata piano bar in tutte le feste di paese riscuotendo un discreto successo. Si sa, l’adolescenza e le amicizie un po’ influiscono a quell’età quindi ogni tanto per non rimanere senza amici rinunciavo alle serate per divertirmi come tutte le mie coetanee, ma questo non durò a lungo perché quando vivi per qualcosa non puoi abbandonare o tradire la tua passione. Fu così che cominciai a prendere tutto più seriamente.
Dopo anni di gavetta, e avendo un età più idonea ad altri concorsi, ho tentato quello più improbabile, ovvero “Amici” e dico “improbabile” perché era un sogno, era lontano, non era realtà ma tv e pensavo che solo quelli bravissimi e con conoscenze potessero prenderne parte. Nonostante ciò, dopo 3 anni di provini e porte in faccia, arrivò il mio momento.
Ero incredula, non poteva essere.
Ricordo tutto benissimo, è stato un grande regalo dopo la gavetta.
Iniziò così l’ avventura.

4) Parlaci della tua musica. Qual è il genere che più ti rappresenta? Ti piace sperimentare per ottenere nuove sonorità?
Il mio genere musicale non è ancora ben definito, mi piace spaziare. Ascolto tanti generi dal pop leggero, jazz, blues, country fino al funky al metal… Mi piace sperimentare, infatti in questo mio ultimo disco “semplicemente…sole” possiamo trovare un pop-rock. Naturalmente il mio sperimentare non mi porta mai a stravolgere la mia personalità o il mio look, quello che trovate nella nuova Cassandra è semplicemente dato dalle varie esperienze passate dopo il programma televisivo e anche esperienze sentimentali, tramite le quali ho scoperto una Cassandra anche sensuale come tutte le donne.

5) Ti emoziona di più il calore del pubblico o l’ esecuzione magistrale di uno dei tuoi brani?
Il calore del pubblico è quello che mi dà la forza sia per salire sul palco sia per iniziare: se il calore è tanto allora è normale riuscire a tirare fuori il meglio di sé!
A volte, quando mi sono trovata davanti ad un pubblico difficile, mi sono però sentita in “competizione”, volevo riuscire a farli alzare da quelle sedie e a farli interagire con me perché quando ci riesci vi assicuro che il tutto è davvero energico.

6) Quanti album hai all’ attivo? Quali progetti hai in mente per il futuro?
Sono al mio secondo album, sono passati due anni da Gocce in Mare Aperto, un’esperienza sicuramente positiva ma che allo stesso tempo appartiene ad una Cassandra diversa da quella attuale.
Per il mio futuro mi auguro che questo disco prodotto da Mya Music e distribuito da Edel abbia il successo che merita e questo lo decreterà il pubblico. Mi auguro di partecipare al Festival di Sanremo, di presentarlo ad Amici e poi, ovviamente, per un futuro ancora più bello sarebbe sufficiente la salute, una bella famiglia, la felicità e,ancora, tanta tanta musica.

7) RadiostarTV, che cos’è per te? Perché ti sei iscritta?

Radiostar è arrivato per caso, mi ha segnalata una mia sostenitrice, infatti quando sono arrivate le domande non avevo capito di cosa si trattasse, poi mi sono informata e vi devo veramente un bel grazie! Radiostar è un’ opportunità, trattandosi di una webtv che permette a noi artisti di pubblicizzare il nostro lavoro e il nostro percorso.

8) Un sapore, un suono e una fragranza che descrivano la tua musica.
Ecco che arriva la domanda difficile, beh vuoi sapere come l’ho intesa? Allora,..un sapore potrebbe essere la marmellata alle more, perché è dolce ma non troppo quindi la mangeresti di continuo in più sta bene sul pane, sulle gallette, nello yogurt, sulla frutta..poi un suono potrebbe essere quello che emette il mare, può essere calmo, agitato, di diversi colori dati dalla luce del sole o dal fondale…
per finire la fragranza..beh ogni giorno sento tanti odori ma l’unico che mi rimane è sempre il solito: l’odore del profumo e della pelle di mia nonna..direi puro come la fragranza di un angelo.

9) Convinci gli amici di Radiostar a visitare la tua pagina e ascoltare i tuoi brani.
Amici di Radiostar visitate il mio sito www.cassandraderosa.it , leggete qualche informazione, fatevi un giro anche su youtube così nel frattempo mi potrete dire cosa ne pensate del mio nuovo singolo “Ma ora no” e poi deciderete voi se acquistare il mio disco su i tunes (dove esiste anche l’anteprima di ognuno degli 11 brani) o in un negozio di musica.
Se dovesse convincervi, anche perchè come si suol dire “provare per credere”, allora mi avrete resa felice: sarebbe un’ulteriore conferma della mia maturazione; in caso contrario sarei felice perché avrete comunque ascoltato la mia voce. Mi raccomando, non scaricatelo illegalmente."


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(by Assurdo Pensare. Per leggere l'articolo cliccare sull'immagine, aprirla in un'altra scheda e ingrandirla XD)


"INTERVISTA A CASSANDRA DE ROSA
SEMPLICEMENTE LA MUSICA
di Valentina Greggio
Pubblicato domenica 16 ottobre 2011 - NSC anno VIII n. 2
Cassandra De Rosa racconta a NonSoloCinema del suo nuovo album "Semplicemente...Sole" e dei suoi progetti musicali.
NSC: Il tuo percorso musicale importante inzia con la partecipazione del 2007/8 ad Amici. Anno importante dal punto di vista dei concorrenti, ha vinto Marco Carta, c’era anche Laura Bonanno, ragazzi che poi si sono fatti notare dal pubblico. Come ricordi quella esperienza? Che cosa ti ha dato?

C.D.R.: Nel 2007/08 ho partecipato al talent show di canale 5 “Amici”. Dopo anni di gavetta come fanno tutti coloro che coltivano una passione, e avendo un età idonea per provare i concorsi, ho tentato quello più improbabile di "Amici". Dico improbabile perché per me era un sogno, lo vedevo lontano, non era realtà, ma credevo che solo quelli più bravi e con le giuste conoscenze potessero prenderne parte. Dopo tre anni di provini e porte in faccia però arrivò il mio momento! Ero incredula, stava accadendo proprio a me! Lo ricordo come se fosse ora: è stato un grande regalo dopo un lungo periodo di gavetta e di sofferenze che si provano quotidianamente nella vita. Iniziò così l’ avventura. Essere allieva di una delle più prestigiose scuole della tv italiana non era per niente male e chi se lo sarebbe mai aspettato! Durante le prime serate del serale, dopo aver affrontato nei mesi precedenti un percorso che mi aveva portata a perdere le certezze con cui ero entrata, ho dimostrato una grinta nuova, spogliandomi delle mie paure serata dopo serata, raggiungendo un livello professionale molto alto: mi ricordo gli apprezzamenti e i complimenti positivi dopo l’esibizione con Gianni Morandi, perfino mi dissero che ero già pronta per un palcoscenico come quello sanremese. A due settimane dalla finalissima sono stata eliminata nonostante la quarta posizione in classifica, ma l’eliminazione è stata comunque un’occasione positiva: ha fatto parlare di me, mi ha fatto conoscere i miei sostenitori e mi ha catapultata a esibirmi su palchi rinomati in occasione del tour di "Amici". Nel mio anno vinse Marco Carta che adesso conosciamo tutti per i suoi numerevoli successi.

NSC: Con Marco Carta ti sei esibita insieme. Sei rimasta in contatto con alcuni di loro?

C.D.R.: Con Marco Carta mi sono esibita sul palco di Amici e grazie a lui anche sul palco dell’Alcatraz durante una delle tante tappe del suo tour: quella sera era presente un grande pubblico, ma anche Laura Pausini e Paolo Carta; indubbiamente è stata una grande occasione. Sono rimasta in ottimi rapporti anche con molti altri dei miei colleghi della scuola di Amici di altre edizioni.

NSC: Cosa ne pensi di tutti i nuovi talent musicali che si sono sviluppati in questi anni?

C.D.R.: “Amici” è l’unico nel suo genere, gli altri programmi sono altrettanto validi e da apprezzare però: basti pensare al caso Tony Maiello bocciato ad Amici, ma arrivato in finale a X-Factor! Ci sono poi anche i talent per i più piccoli, dove possiamo ascoltare bambini e adolescenti con grandi capacità vocali.

NSC: Consiglieresti a un ragazzo con la passione per la musica a partecipare?

C.D.R.: In questi ultimi anni ho scoperto tante persone che mi sostengono e mi apprezzano, ma tanti anche che mi giudicano perchè vengo da un talent televisivo; ultimamente mi è capitato di vedere queste persone durante i provini che mandano in onda: credo che si possa essere musicista e affermarsi suonando in grandi band o per grandi artisti senza la necessità di essere riconosciuti per strada. Oltre alla pura passione per la musica c’è anche interesse verso la notorietà che ti danno questi talent, che ti danno visibilità e la possibilità di essere poi contattati dalle grandi major e di avere quindi un gran pubblico che ti segue. I grandi cantanti che abbiamo nel panorama musicale italiano hanno partecipato a Sanremo, Festivalbar, altri sono emersi e basta; dipende credo da quello che cerchi e che vuoi fare, ma anche dalla fortuna e dal talento.

NSC: E’ uscito il tuo album Semplicemente...sole, dopo l’esperienza del tuo primo Ep del 2009 Goccie in mare aperto. Emozionata alla "prova" album?

C.D.R.: Sono passati due anni da Gocce in Mare Aperto, un’esperienza sicuramente positiva ma che rispecchia una Cassandra diversa da quella attuale. Con quest’ultimo lavoro discografico, in particolare, mi aspetto che i miei sostenitori notino la mia maturazione artistica della quale sono davvero soddisfatta! Per me è stato un sogno sin dalle prime fasi della realizzazione dell’album: registrarlo negli stessi studi dove hanno inciso altri grandi artisti internazionali (Adele, Leona Lewis, Michael Bublè) mi ha fatto sentire al settimo cielo. Sono davvero emozionata per questo, è una grande responsabilità, ma ho tenacia e ho tante belle persone intorno che mi sostengono.

NSC: Cosa puoi raccontarci della lavorazione? Quanto tempo ti ha impegnato?

C.D.R.: Questo progetto ha richiesto molto tempo sia da parte degli autori che da parte mia. Vi ho dedicato più di un anno della mia vita, perchè ogni canzone potesse essere una parte di me: tutto il lavoro di introspezione che avevo intrapreso non era ancora sufficiente per far sì che il progetto avesse la qualità che ci aspettavamo. Per questo motivo abbiamo voluto andare a Londra, proprio per staccarci da quelli che sono gli stereotipi italiani attuali, che noi artisti usciti dai talent facciamo tanta fatica a scrollarci di dosso.

NSC: Nell’album si mescolano varie sonorità, dal rock melodico di Ma ora no a quelle più intime di Opportunità. L’album è anche un lavoro sulle emozioni?

C.D.R.: L’album parla di me e delle emozioni provate in questi 2 anni di "silenzio". C’è dietro un lungo lavoro di introspezione: si parla di tradimento, di sensualità, di scelte importanti, di gioie e dolori vissuti sia all’interno di una coppia ma anche provati nel ruolo di figlia. Si trattano anche temi riguardanti il degrado sociale.

NSC: C’è una canzone dell’album a cui sei particolarmente legata?

C.D.R.: L’intero album rispecchia una mia condizione personale; forse è anche grazie a questo che sono riuscita a dare il meglio di me nell’interpretarlo.

NSC: Ti coprirei d’amore, Non mi manchi neanche un po’ Devi fidarti di te portano anche la tua firma. Com’è stata l’esperienza con la scrittura?

C.D.R.: Questi brani che hai menzionato portano la mia firma, ma anche la grande firma di Saverio Grandi, colui che ha iniziato subito dopo Amici a condurmi su questa via. E’ stata una bellissima esperienza e spero di coltivarla nel tempo per farsì che il mio messaggio arrivi sempre più diretto a chi mi ascolta.

NSC: Quali sono i tuoi progetti? Dei concerti dal vivo?

C.D.R.: I miei progetti sono tanti: spero che questo disco abbia il giusto riscontro con gli ascoltatori, spero di riuscire a partecipare al Festival di Sanremo e spero, con l’arrivo delle festività e la prossima stagione estiva, di esibirmi in concerti live. La mia etichetta discografica si sta già mettendo in contatto con diverse agenzie. Colgo l’occasione per invitare chiunque fosse interessato ai miei live di contattarci tramite il sito www.cassandraderosa.it"


Sul nostro canale youtube (http://www.youtube.com/user/cosabolleinpentola?feature=chclk#p/u ) potete trovarne diverse, di interviste del genere..io vi segnalo l'intervista di Cassandra a radio Rai Internazionale:
PRIMA PARTE:


SECONDA PARTE:


TERZA PARTE:


QUARTA E ULTIMA PARTE:







FONTE
(per i due articoli)
http://www.radiostar.it/dettnews_blog.php?idpost=1&data=15%3A09%3A30


http://www.nonsolocinema.com/Intervista-a-Cassandra-De-Rosa_23744.html
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