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lunedì 26 settembre 2011

Ormai ci siamo!

Buongiorno Blog, buon lunedì e buon inizio settimana :)
Siamo agli sgoccioli di un countdown per noi davvero significativo.
Questa notte alle 01:00 sarà possibile già scaricare il CD "SEMPLICEMENTE...SOLE" da i-Tunes.
Dal 27 settembre in poi sarà possibile comprarlo sia nei negozi di dischi che su vari digital stores.
Un progetto sudato e fortemente voluto da Cassandra e da chi crede in lei!!!
Ho avuto la possibilità di ascoltare le anteprime sia su Amazon che sul sito della Feltrinelli e sono molto entusiasta!!!
Voi mi direte "bhe sei una sua fan è ovvio e scontato", invece NO, nel senso che, si è vero sono una sua fan, però sono sempre stata molto critica (non una di quelle fan a cui va bene tutto ) e posso dire che si prospetta davvero un lavoro interessante che mostra una crescita, una maturazione evidente di Cassandra!!!
Quali fortune avrà questo cd non lo posso dire, né lo può dire nessuno…Io sono fiduciosa perché il lavoro mi sembra di buona qualità… e poi come ho sempre detto non sono le vendite che fanno un artista e per quanto mi riguarda Cassandra sta dimostrando di esserlo a prescindere!!!
Purtroppo per problemi universitari non mi sarà possibile andare a Roma alla presentazione, ma confido nelle inviate speciali che saranno presenti a Milano, a Roma e a Bologna (perché le fracassine sono ovunque…tipo incubo ahahah)
Nell’augurare un "in bocca al lupo a Cassandra", metto i links dove ascoltare le anteprime delle 11 canzoni:
http://www.amazon.com/Semplicemente-sole/dp/B005N3SED4/ref=sr_1_6?ie=UTF8&qid=1316892402&sr=8-6



E anche qualche frase estrapolata dai vari pezzi ascoltati su Amazon :)

Semplicemente…sole: e fammi crescere … salvami, ho voglia di confondermi, a volte credo agli angeli, approfittane. Ho bisogno un po’, di un abbraccio sai, di trasformare i miei battiti … e coglimi e di sorpresa inseguimi.
Ti coprirei d’amore: ti voglio e basta, ad ogni costo non te ne pentirai, sono sicura ti stupirei, come un arcobaleno all’improvviso ….tutti buoni odori, tutti i colori….
Opportunità: un tuffo nel vuoto, nel passato e nel presente. In un istante una nuova immagine, un’opportunità.
Bronx: stendi biancheria, qui nel Bronx in tanti modi, in attesa trecce e fiori …. qui si mescola tutto quanto insieme … c’è chi cerca donne …
Diverso: nascosto e non comune, che ti giudicherà un essere diverso … da sé … ognuno ha paura che le proprie scelte possano ferire …
Non mi manchi neanche un po’: non ci riuscirai, e se il male che mi vuoi sarà male che ti fai, non mi manchi neanche un po’, sto meglio senza te … non ci penso neanche un po’, e un altro vivere … no tu non esisti più, non conti più, catene io non ho …
Tu sarai: libera di essere spenta e di stare male, mi sento banale … libera da poesia, da tutte le fantasie, libera di andare via, ma non libera da te
Devi fidarti di te: sai perché, e da un po’ che non ci credi più … devi fidarti di te, guardare avanti perché non c’è dolore che non se ne va da sè, l’amore ti guarirà … e il sole ritornerà …
Cellule: difenderci e proteggerci e risposte darci …. anime deluse, carne e ossa confuse, cellule di una passione, cellule di una canzone, nebbia nella vita … cellule di noi.
Quando tutto era amore: pensi sia solo un’idea, che muore col sole insieme ai sogni …. Vorrei averti qui, vorrei tu fossi qui, per stare insieme a te adesso … perché solo con te non ho notato mai la differenza tra l’amore e il sesso…

*_____________*

Incrociamo tutti le dita!

giovedì 22 settembre 2011

L'angolo della poesia 9

Per l'esame di Critica letteraria, tempo fa, lessi questo libro: "Trattato della lontananza" di Antonio Prete
Vi riporto il commento che fa l'autore alla poesia sotto.
"Ogni partenza è un addio, anche se spesso impronunciato.[...] Se come dice il notissimo adagio, partire è un pò morire, quel che di noi si lascia morire è quel tempo che ci ha appartenuto, e, in quel tempo, la vita degli altri che con la nostra s'è intrecciata.
C'è una poesia di Juan Ramon Jimenez (premio Nobel per la letteratura nel 1956), che a quindici anni avevo mandato a memoria.[...]Nella poesia di Jimenez l'adolescente dialoga con la madre, nella notte insonne che precede la partenza. Sa di dimenticare qualcosa, lo sente, e non sa che cosa.[...]La madre elenca le cose che all'alba il figlio dovrà portare con sé. Niente di tutto questo egli dimentica. Eppure c'è qualcosa..Sopravviene l'alba, e con l'alba l'addio. Nell'addio il figlio avverte l'oscurità del cammino, il suo perdersi nel nulla e allo stesso tempo sa finalmente che cosa davvero sta dimenticando: "tutto: tu, io". Dimenticanza dell'altro. Dimenticanza di sé. In quella immensa dimenticanza prende forma la raffigurazione del Nord, che è buio e freddo, e del suo vento.
La lontananza si fa presente, prima ancora che l'adolescente parta, come lontananza dalla madre e da sé. Forse, leggendo da ragazzo i versi di Jimenez, avvertivo come il presagio della mia stessa partenza. Ripetendo a memoria quei versi, costruivo una piccola, fragile, difesa dall'ansia dell'addio. Che giunse, insieme con l'alba che portava il peso della più grande dimenticanza: la madre, e con la madre, il sé adolescente. Il Nord, in quell'alba, estendeva la sua luce obliqua, neutra, fin sulla soglia mediterranea dell'addio.
Quella dimenticanza, una volta lontani, avrà poi il colore confuso della distrazione. Comincerà l'opera dell'oblio, che recingerà tutto nella sua custodia.[...]"


Il baule attende, già chiuso,
nel patio di marmo


«Mi dimentico, madre, non ricordo...
Madre, che cos'è quel che dimentico?»
«La roba c'è tutta, figlio.»
«Sì, ma qualcosa manca, e non ricordo...
Madre, che cos'è quel che dimentico?»
«I libri ci son tutti, figlio?»
«Sì, ma qualcosa manca, e non ricordo...
Madre, che cos'è che dimentico?»
«Sarà il tuo ritratto, figlio.»
«No! mi manca qualcosa, e non ricordo...
Madre, che cos'è che dimentico?»
«Non pensarci più, dormi, figlio.»

«Madre! (L'aurora è nuova.) La tua viva
voce risuonerà, senza ch'io l'oda!
Solo un'ora nel mezzo,
e già il mondo è vuoto!
Non vanno in nessun luogo
le strade del mattino!
Madre, madre, ora so che mi mancava:
tutto, te, me!
Oscuro il nord. ,
Sibila il vento, freddo e grande.»



lunedì 19 settembre 2011

Il perché dei binomi

Per chi, come me, ha frequentato il liceo scientifico, il termine "binomio" di certo ricorderà un polinomio costituito da due monomi, non è vero? :D
Siamo proprio alla base della matematica da liceo, sono cose facili..ancora le ricordo un pò diciamo!
Si chiama polinomio una somma algebrica di monomi interi: es. (2a) + (3b)
(2a) è il monomio. Un'espressione letterale che non contiene operazioni di addizione e sottrazione, ed è intero se non compaiono in esso fattori al denominatore o fattori letterali con esponente negativo, altrimenti il monomio si dice fratto.
Tutto chiaro? :D
Bene
Ma a parte il significato matematico del termine, "binomio" è anche un aggettivo composto da due nomi o due termini.
Insomma rappresenta l'insieme di due cose o di due persone.(bi-'con due' e nomen'nome')
Già, due persone come marito e moglie, come due amici, come due fidanzati, come due sorelle, due fratelli ecc. Una coppia legata dallo stesso sangue o da qualsiasi tipo di rapporto affettivo.
Esistono tanti binomi, soprattutto nel mondo della Tv.
Spuntano come niente nuovi forum per quella o quell'altra coppia. Reale o meno che sia non ha importanza, ciò che si segue, la maggior parte delle volte, è l'idea dell'amore.
Mi sono domandata spesso che senso ha seguire due persone perchè "stanno insieme"...ancora non sono arrivata a formulare una massima universale (non sono mica la Kant al femminile del 2011 XD), posso solo raccontarvi in breve, le cose troppo lunghe non mi piacciono, quella che è la mia esperienza, cioè del mio periodo "amiciano"..Settima edizione, anno 2007-2008.
Prima di allora nn mi ero mai interessata tanto a due persone. Seguivo si il programma per uno o massimo due cantanti, ma una volta finito..come si dice "ognuno per la propria strada" :D
Nel 2007, però..sarà perchè avevo finito 5 anni di liceo e in estate non avrei avuto molto da fare, sarà perchè volevo vivere qualcosa di diverso..mi sono messa al pc e ho iniziato a fare un pò di ricerche. Tutto è partito da questo nome: "Cassandra"..Ogni volta che lo vedevo scritto mi rimandava alla mito greco :D...Guardando vari links (in quel periodo mi sentivo tanto come uno di quei milioni di corpi che viaggiano nello spazio) sono approdata nel blog di Emilia e lì mi si è aperto tutto un altro universo.
Non mi sarei messa al pc a fare ricerche su un'aspirante cantante se non mi fossi innamorata della sua voce, non c'è bisogno che lo dica vero?XD...Bene....
Il blog di Emilia, tappa fissa ogni volta che accendevo il computer, mi ha permesso poi di spostarmi di orbita.
www.cassandrafrancesco.forumfree.it, qui è avvenuto lo "schianto" definitivo! Il 16 luglio 2008.
Perchè? Cosa è successo durante il mio viaggio interspaziale? :D
Una forte pressione (dovuta alla visione di video su youtube) ha destabilizzato la mia rotta e mi ha fatto entrare in contatto con una nuova atmosfera.
Dopo lo schianto le mie ricerche su internet si sono ampliate al nome "Francesco" *_*
Durante il programma (parlo sempre di Amici) in uno o due sabati, Maria lasciò intendere che tra i due ci fosse un certo avvicinamento..più lei che andava incontro a luiXD..Almeno all'inizio. Battutine, sorrisini..ma nulla che in quel momento abbia fatto "impazzire" il mio cervello.
Solo una volta finita la trasmissione (perchè io alle cose ci arrivo sempre un pelino dopo :D ma ci arrivo), vista la mia voglia di saperne di più su Cassandra, in estate mi sono messa a guardare un botto di video della diretta di sky (sempre sia lodata :D)
A me piacciono le belle storie, a me piacciono i bei sentimenti, a me piace la felicità, l'allegria, la voglia di amare. A me piace la bellezza delle persone. Sono alla ricerca di queste cose quando inizio un romanzo (a leggerlo ehXD), quando guardo un film, quando ascolto della musica, quando guardo danzare (e si, ora posso dire anche questo *_*), quando inizio a seguire due persone.
Non credo di uccidere o di insultare nessuno, vero?
Francesco-Cassandra, Cassandra-Francesco..è il mio personale binomio, e credo che sarà l'unico:D
Questo tipo di binomi non sono altro che una fuga dalla propria vita, che magari non è così emozionante come lo sono loro.
Come sono emozionanti due protagonisti di un romanzo alla Jane Austen, per esempio, come ti può emozionare una storia d'amore in tv!
Perchè milioni di persone hanno seguito il matrimonio di Kate e William? Perchè io seguo Cassandra e Francesco ANCHE per quello che può essere il loro rapporto?
Per sognare un pò.
Il mondo non va come dovrebbe andare di questi tempi, e ognuno di noi si crea i propri rifugi, ognuno di noi ha le proprie "fantasie" che corazzano la mente.
Credere che due persone si vogliano bene e vivere "con loro" questo bene, io credo sia una grande fortuna.
Che cosa c'è di male in questo?
Che cosa faccio di male se dico che, secondo me, Cassandra e Francesco si vogliono particolarmente bene?(mamma che cosa orribile, sono un mostroXD)
Perchè questo binomio non può andare?
E' il MIO binomio.
E' il MIO credere in una cosa bella della vita.
Nel rispetto degli altri ognuno di noi è libero di fare quello che vuole, giusto?
Perchè mi si deve giudicare per questo?
Perchè mi devono far sentire una sciocca?
Io non l'ho mai fatto con nessuno.
Non capisco..e allora mi faccio domande...Da anni a questa parte tendo a rispondermi: "vai per la tua strada roby. Fidati di te"
Così continuerò a fare, questo è poco ma sicuro.
Con questo post, mi sono solo voluta togliere un sassolino dalla scarpa.
XD

giovedì 15 settembre 2011

"Ma ora no" secondo me :)

"Un ragazzo, occhiali neri a coprire gli occhi e cuffie bianche nelle orecchie..si siede su una panca davanti ad un binario. Fa scorrere delle immagini sul suo i-phone.
Immagini di una sorridente ragazza.
Appoggia la testa a un muro pieno di murales perdendosi in chissà quali pensieri.
Prende il suo treno, uno dei pochi della vita..e poi si perde per una città.
Sale su un cornicione di un tetto, apre la braccia al cielo, al sole che sta per tramontare, con la musica nelle orecchie.
Con lei nel cuore..."Fino alla morte".
Perché è a lei che vuole far provare un sentimento, è da lei che vuol farsi desiderare dentro. A lei vuole aprire le porte del suo mondo, e guidarla prendendola per mano...sfiorarla piano.
Lui, l'ha aiutata a credere ancora in quel briciolo di tranquillità che solo l'amore può dare."


Una canzone che parla di una forza nuova, di una nuova strada da percorrere non più in mezzo ad una confusionaria giungla di sentimenti. Nè in mezzo al senso di panico, che si prova quando ci si rende conto di affogare in mezzo al mare, al centro della propria solitudine.
Verrà sempre qualcuno che ci prenderà per mano e ci rialzerà.
Che ci farà camminare al proprio fianco...nel tempo e "per sempre".
Sonorità nuove per Cassandra, in questo singolo, stesso però incrollabile carattere.
La voce calda e avvolgente trascina le parole fino a farle esplodere nel ritornello, dove viene fuori tutta la sua potenza.
Un mix, di voce e sguardi, che buca lo schermo fino a raggiungerci ovunque, fino a far affiorare le parole del testo sulle nostre labbra.
Già in tanti la canticchiano o la cantano proprio.
E la si continuerà a cantare...per farla volare il più alto possibile, in attesa dell'uscita del disco: "Semplicemente...sole" (27 settembre)

:)

MA ORA NO - Video ufficiale...e testo *____________* mamma saura





Una voce dorata è il tuo silenzio
Il tuo sguardo mi uccide e parla con il mio
Chiedevo verso il cielo solo un cuore
Che mi portasse lontana, lontano da qui

dispersa in una giungla avevo
imparato a non credere più

ma ora no

mi fai provare un sentimento
mi fai desiderarti dentro
mi fai che ho voglia di conoscere il tuo mondo
e con un sempre anche nel tempo
fammi sentire la tua mano
sfiorarmi piano piano piano

e se questo fosse tutto vero
allora forse è possibile un po’ di tranquillità

persa in mezzo al mare avevo
imparato a non credere più

ma ora no

mi fai provare un sentimento
mi fai desiderarti dentro
mi fai che ho voglia di conoscere il tuo mondo
e con un sempre anche nel tempo
fammi sentire la tua mano
sfiorarmi piano piano piano

piano piano piano

mi fai provare un sentimento
mi fai desiderarti dentro
mi fai che ho voglia di conoscere il tuo mondo
e con un sempre anche nel tempo
fammi sentire la tua mano
sfiorarmi piano piano piano

(grazie a MyaMusic Etichetta Discografica)


*__________*


E ORA SI SCATENI "L'INFERNO" AHAHAHAHAHAHAHA......:D......

lunedì 12 settembre 2011

MA ORA NO

No, no e noooooooo....Caspio!! Bisogna aspettare giovedì. U.U
Oggi è lunedi, poi c'è martedi...e dopo martedì, mercoledì...e solo dopo mercoledì viene giovedì..
Esattamente, facendo un piccolo calcolo...(vi avverto che la matematica per me è un'opinione :D)...mancano: 24 ore di martedì, più 24 ore di mercoledì e sono 48. Contiamo anche l'ora di oggi lunedi, giorno che sta per concludersi(mancano pochi minutiXD)..e poi almeno 12 ore di giovedi, a meno che il singolo non esca prima di mezzogiorno, vedremo. Per un totale approssimativo di (48+1+12) 61 ore....*_____*....Tante, troppeeeeee porca paletta!
Ma come si fa?...Spiegatemi, perchè proprio non ci arrivo. 
Quando sono curiosa di sentire, vedere una cosa...divento una bambina, molto pazza :D...
Il tempo che arrivi Morfeo a chiudermi le palpebre e tornerò una ventenne normale('nsomma) domani e dopodmani, perchè poi da giovedì, ascoltando...non sarò più in possesso delle mie facoltà mentali :D...
Cosa ascolterò?...
Leggete qua: 
"Sarà in rotazione radiofonica da giovedì 15 settembre, "MA ORA NO", nuovo brano della cantante fiorentina CASSANDRA DE ROSA che anticipa l'uscita del suo nuovo disco di inediti "Semplicemente...Sole", prevista per il 27 settembre.

Così CASSANDRA DE ROSA, che ha partecipato alla scuola più famosa d'Italia, quella di "Amici" di Maria de Filippi, nell'anno 2007-2008, racconta "MA ORA NO", brano pop-rock dalle atmosfere elettroniche: «Parla di una donna insicura; in un mondo dove potrebbe essere preda di chiunque e dove si può sentire smarrita facilmente, cerca nel proprio compagno conferme, sicurezze e un aiuto nei momenti difficili, facendo un percorso insieme dove l'uno sarà sempre presente per l'altra.».

Il 27 settembre, giorno di uscita dell'album, CASSANDRA DE ROSA sarà alla Mondadori Multicenter di Milano (Piazza del Duomo, 1 – ore 17.00), per presentare i brani del nuovo disco "SEMPLICEMENTE SOLE".

Marco Stanzani (Red&Blue)
12-09-2011"




Si vede proprio che vuole spaccare tutto lei :)
Ed è ora che inizia a "spaccare" veramente, perché è in grado di farlo ad alti livelli.
Sa essere quel miscuglio  di emozioni che ti entra dentro come un vortice, cambiando la tua vita.
Perché la musica può far cambiare le persone. Lei, Cassandra, con la voce che si ritrova *_* ha il potere di far cambiare in meglio.
Ascoltare per credere :)
Mi raccomando, da giovedì tutti a sentire la radio ihihihihihihih :)))

Io mi incrocio *___________* off




FONTE:
http://www.earone.it/news/cassandra_de_rosa_ma_ora_no_radio_date_15_settembre_2011_2179089/

http://radiotalent.blog.105.net/2011/09/12/cassandra-de-rosa-ma-ora-no/#.Tm4r6WJ6QkM.facebook

11 settembre 2001 - Dieci anni dopo

"IL RACCONTO
Il pianto di una madre italiana
"Laura, mi manchi tanto"

Compostezza e disciplina: gli americani sono qui per dire che non hanno paura. e che non dimenticheranno
di ROBERTO SAVIANO

NEW YORK - Ground Zero è finalmente piena. Il vuoto di quel luogo che spaventava gli americani, il vuoto che andavano a vedere i turisti, era quello il monumento più doloroso da sopportare. Silenzio e vuoto nel luogo di New York dove non esiste silenzio e dove non esistono vuoti. Quel luogo, la Zona Zero appunto, nel cuore di Manhattan, per dieci anni è rimasto vuoto. E da ogni parte d'America sono arrivati in migliaia per colmare quel vuoto. Colmarlo con la presenza. E due vasche costruite nel perimetro delle radici dei grattacieli sono lì ma non si sostituiscono alla presenza dei colossi.

Nessuno vuole che le cose tornino come prima, perché il rischio è di dimenticare. Never Forget è scritto ovunque. Per arrivare a Ground Zero devi superare diversi check point. La città ne è disseminata. Tutti in fila, spesso per lungo tempo, si lasciano perquisire. Non c'è nervosismo, ma desiderio di far andare bene le cose. Compostezza, disciplina. Gli americani sono qui per mostrare che non hanno paura, anche se Bloomberg, il sindaco di New York, aveva allertato in una conferenza stampa che il rischio di un attentato era "una minaccia credibile".
La commemorazione è scandita dai minuti di silenzio che ricordano il primo aereo schiantatosi contro le torri, poi il secondo, poi l'attentato al Pentagono, e l'aereo precipitato in un campo in Pennsylvania, e ancora un minuto per ogni crollo delle torri. Il silenzio di migliaia di persone riporta al vuoto. Migliaia di teste, migliaia di corpi in silenzio.

Ero arrivato qui con il pregiudizio che fosse una parata nazionalistica, certo che nessuno avrebbe evitato il rischio di cadere nella retorica, e si sarebbe lasciato sfuggire l'occasione di trovare nuova linfa a un consenso che la crisi economica e finanziaria ha ormai profondamente compromesso. Non è stato così. Mi stupisce l'intervento dei presidenti. Di Barack Obama e dell'ex presidente George W. Bush. Obama legge alcuni estratti del salmo 46 della Bibbia, Bush legge la lettera di risposta di Abraham Lincoln a una vedova della guerra civile. Poi si defilano, coperti da un vetro antiproiettile, che è lì come a tracciare le nuove bibliografie visive che dopo l'11 settembre hanno cambiato il mondo. Parlare dietro un vetro, avere una scorta di oltre 11 auto, cecchini disseminati sui grattacieli. Ma non si attendono parole d'ordine, non vengono pronunciati discorsi alla nazione. Tutta l'attenzione è per il ricordo delle vittime. Le istituzioni fanno un passo indietro. Non ci sono comizi. Nessuno ricorda la propria politica di risposta a quell'attacco, Barack Obama non approfitta dell'occasione per rinvigorire i suoi elettori prossimi a quella che racconteremo come la nuova Grande Depressione, e che nessuno più ormai definisce soltanto crisi. Hai la sensazione che nonostante le molteplici contraddizioni che vive questo Paese, gli Usa abbiano ancora chiaro un elemento: che le istituzioni, l'economia, la difesa, il lavoro, tutto è dato dalle persone. Nozione che solo apparentemente è scontata. Le persone non sono annullate nel ruolo simbolico e superiore dell'istituzione. È l'individuo il centro. È questo fondamento che genera per noi europei spesso anche grande smarrimento, abituati come siamo a lacci sociali e paracaduti familiari assai più forti.

La giornata è per le persone cadute. Per loro. Non solo per l'eroismo dei firefighters. Perse le persone, persa ogni cosa. E la cerimonia ha celebrato questo. Ancor prima che l'attacco agli Usa, al simbolo dell'economica mondiale, il World Trade Center, è una cerimonia per ricordare le persone. I portieri, le segretarie, le guardie giurate, i lavavetri. Sarebbe bello se le nazioni potessero apprendere da questa giornata. Se i media del mondo potessero ritrovarsi a raccontare il ricordo non solo di questa tragedia nella capitale del mondo: New York, ma anche il colpo di Stato della destra nazionalista cilena - avvenuto un altro 11 settembre, quello del 1973 - che portò alla destituzione del Presidente Salvador Allende e alla successiva dittatura militare di Pinochet, o le vittime di mafia.

Citare i nomi sembra quasi come realizzare la massima kantiana "l'uomo come fine e mai come mezzo". L'imperativo categorico che tanto astratto pare quando lo si incontra nelle pagine della Ragion Pura e tanto concreto appare qui, ascoltando queste infinite letture di nomi. Non ridurre tutto a un numero 2977. Il rischio è che la statistica, il numero riduca tutto. Sono cifre che col tempo ti sembrano persino piccole. Cifre che ci si abitua ad ascoltare. Cifre appunto. Le commemorazioni servono, credo, quando non sono un vacuo evento mediatico per acquistare consensi, ma per strappare da quei numeri la carne, la memoria, il ricordo, il dolore, la condivisione di una vita che è stata e spesso continua.

Quel lungo elenco di nomi letti dai parenti delle vittime, che quando arrivavano al nome del loro caro, dedicavano una frase, un ricordo. Tantissimi I miss you. Molti bambini che all'epoca erano neonati. E che raccontano di un padre mai conosciuto o di una madre appena ricordata, morti nell'attentato.
Mentre ascolto sento parlare in italiano: è la signora Dorotea Angilletta. Ricorda in lacrime sua figlia Laura. Pronuncia il nome e il cognome di sua figlia con l'accento americano "Lora Angileda" eppure quando si rivolge a lei, all'amata figlia scomparsa, le parla in italiano. La lingua che usa per dire le cose importanti, per far parlare i sentimenti:


"Laura ti voglio tanto bene, sarai sempre nel mio cuore".
(La ragazza all'epoca degli attacchi aveva 23 anni e lavorava al World Trade Center presso la banca d'investimenti Cantor Fitzgerald.)

Per qualche strana ragione proprio noi l'avevamo trascurato. Proprio noi italiani avevamo trascurato la presenza di decine e decine e ancora decine di italoamericani. Se ne era fatto cenno qualche volta, ma senza mai dare centralità alla cosa. Le parole della signora Angilletta sollecitano l'attenzione ad ascoltare i nomi letti. Centinaia di nomi italiani. Figli di italiani, nipoti di italiani, discendenti di italiani. Nomi meridionali: Esposito, Spampinato, Cammarata, Amato, Calabro, Cafiero, Ciccone, Curatolo, Coppola, Bocchino, Morabito sono solo alcuni dei nomi degli italoamericani morti qui. E poi parlano due politici americani nipoti di italiani Andrew Cuomo (figlio di Mario Cuomo) il governatore dello stato di NY, originario di Nocera Inferiore, la cui nonna parlava solo napoletano e non imparò mai l'inglese, e Rudy Giuliani.

Eppure questo legame non è abbastanza forte, all'interno il dibattito sulla tragedia delle Torri Gemelle è sempre stato un elemento marginale. Una sorta di rimozione. Gli italiani d'America, considerati americani per gli italiani ma italiani sin nel midollo per molti di loro. Una distanza nata dalla diffidenza italiana per i nipoti e cugini italoamericani diventati troppo potenti e dalla diffidenza italoamericana per una terra matrigna che aveva scacciato i loro genitori, nonni, antenati. E tutto si chiude con le note di Paul Simon, che canta un pezzo immortale, The Sound of Silence, che sembra scritto per l'occasione. E cala il silenzio.


And in the naked light I saw, ten thousand people, maybe more. People talking without speaking, people hearing without listening, people writing songs that voices never share. And no one dare disturb the sound of silence. E nella luce nuda vidi migliaia di persone, forse di più. Persone che parlavano senza parlare, persone che ascoltavano senza ascoltare, persone che scrivevano canzoni che nessuna voce avrebbe mai cantato. E nessuno osava disturbare il suono del silenzio.
(12 settembre 2011)"




FONTE:
articolo - http://www.repubblica.it/esteri/2011/09/12/news/saviano_ground_zero-21534344/?ref=HREC1-4

http://tv.repubblica.it/dossier/11-settembre-2011/laura-ti-voglio-tanto-bene-saluto-in-italiano-da-ground-zero/75832/74194?pagefrom=1

domenica 11 settembre 2011

L'angolo della poesia 8

Giorni addietro, passeggiando per la strada che conduce la mia casetta al mare, mi sono soffermata a guardare  un cartellone, sotto un sole che come minimo batteva i 29-30 gradi.
Ero sola, quindi potevo rimanermene lì a sudare quanto volevo, di solito quando sono in compagnia mi faccio trascinare dal ritmo degli altri che alla fine non fa mai vedere le cose come tu vorresti veramente.
Quante volte ero passata da lì?..Mille, eppure solo negli ultimi giorni di vacanza mi sono accorta della poesia.
Su questo cartellone era raffigurata una specie di mappa della costa pugliese(dal versante adriatico) con le varie località balneari, compresa quella dove mi trovavo, e accanto sull'azzurro colore del mare, stampati c'erano dei versi. Riempivano due colonne.
La firma: Rina Durante
Mai sentito prima di allora questo nome. Possibile? La poesia era così bella....
A scuola ci concentriamo tanto, o meglio ci fanno concentrare tanto su autori riconosciuti a livello nazionale, che i tanti locali nemmeno si conoscono. Un vero peccato!

La gente, dietro le mie spalle, camminava con mega occhiali scuri in viso, parlando al telefono o al bambino che urlava nel passeggino. Il rombo prepotente delle macchine che passavano. I venditori ambulanti che agli angoli delle strade trattavano con le persone che si fermavano a guardare la mercanzia...Gente con gli ombrelloni da spiaggia sulla spalla e borse piene di teli, che non vedeva l'ora di farsi una bella nuotata a mare.
E io ferma con lo sguardo all'insù...e un lago di gocce di sudore sotto i piedi XD....
Sono queste le parole che mi hanno inchiodata e mi hanno fatto esclamare in un pensiero..."Quanto è vero"...



ALLA MIA TERRA

Me ne vado per i campi
dove c’è il bosco di quercie
da un lato, e dall’altro
la voce del mare.
Le fronde dell’alloro
stormiscono al vento che doma
le cime svettanti dei pini,
e i rametti degli ulivi
s’umiliano ai piedi dell’olmo
che ondeggia superbo, appena.

Ma la mia patria vera,
è su questo quadrato di terra
da tutti abbandonato,
dove mormora un vento di ninnananne
non mai dimenticate
nelle notti estasiate di primavera.
Questa è la mia patria,
la mia povera terra
così assetata
che nessuno più la cura,
dove il frumento per l’arsura
si china nei solchi disanimato,
e nelle notti di maggio
i grilli cantano inascoltati
nelle desolate fenditure
dei torrioni corrosi,
negli antri rugiadosi delle verdure.
E nelle crepe di roccia
i ragni tessono senza posa
la filigrana del tempo.

Questo è l’eterno silenzio
denso di rumori che nessuno ascolta,
la quiete febbrile, animata
di parole arcane,
bisbigli del vento
fra i picchi delle scogliere.

Questa è la mia terra
chè tra le mani a clessidra
lentamente mi scorre
con lo stesso ritmo del sangue
che palpita nelle mie vene.

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