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mercoledì 6 giugno 2012

L'angolo della poesia 21

Stavo rileggendo un po' il mio libro di letteratura, ogni tanto lo faccio in assenza di romanzi vari ed eventuali, mi piace rileggere soprattutto il "Duecento" e\o il "Trecento" come secoli. Sapete Dante, Petrarca, Boccaccio hanno il loro fascinoXD Scorrendo le pagine dedicate ai testi letterari veri e propri, tra rimatori siciliani, rimatori toscani e stilnovisti..mi sono soffermata su questo sonetto di Cecco Angiolieri:

S'i' fosse foco, ardere' il mondo; 
s'i' fosse vento, lo tempestarei; 
s'i' fosse acqua, i' l'annegherei; 
s'i' fosse Dio, mandereil'en profondo; 


s'i' fosse papa, serei allor giocondo,
ché tutti cristïani embrigarei; 
s'i' fosse 'mperator, sa' che farei?
a tutti mozzarei lo capo a tondo. 


S'i' fosse morte, andarei da mio padre;
s'i' fosse vita, fuggirei da lui: 
similemente faria da mi' madre,


S'i' fosse Cecco, com'i' sono e fui, 
torrei le donne giovani e leggiadre: 
le vecchie e laide lasserei altrui. 


Cecco ha tutta la mia stima:D Voglio dire mentre tutti gli altri poetavano sull'amore ricercando la delicatezza e l'eleganza del sentimento (la donna-angelo, la nobiltà d'animo ecc), lui li parodiava, li prendeva in giro come si suol dire. Della serie: "donna-angelo? Ma de che?" :D
Mi sono sempre piaciute le persone che non si prendono troppo sul serio nella vita, c'è poco da fare ;)

 off :-)

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