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domenica 28 marzo 2010

recensione del film "Sentirsidire...quello che i genitori non vorrebbero mai"..by Monica :-)

Giovedì, 25 marzo, c'è stata la prima del film di Fra a Brescia. Due nostre compagne erano presenti: Monica ed Elisa :-) alle quali non smetterò mai di dire grazie!!!
Marzullo con il suo programma Cinematografo va alla fine delle proiezioni a fare questa domanda alla gente: "Ti è piaciuto il film?"..XD..Io appena esco da un cinema, sono mezza rimbabita..e mezza accecata...se mi trovassi davanti Marzullo lo manderei a quel paese!..cmq..Monica..ha risposto a questa domanda (che non le ha fatto Marzullo..perchè non c'era alla prima di Fra..XD)...esaurendo tutte le nostre curiosità...

La leggiamo insieme in questa sua bellissima recensione:

"Devo dire che mi è piaciuto abbastanza, è meglio di quanto mi immaginassi sinceramente. Si vede che sono tutti alla prima esperienza ma, secondo la mia modestissima opinione, è andato meglio del previsto.
Francesco mi ha sorpreso per quanto è stato bravo, era abbastanza sciolto e disinvolto anche se il suo ruolo è l’esatto opposto di com’è lui caratterialmente. Penso però che, se da un certo punto di vista potrebbe aver fatto fatica ad entrare inizialmente nel ruolo, alla fine, il fatto che abbia interpretato l’opposto di se stesso lo possa aver aiutato perché lui è un ragazzo molto geloso (a mio avviso giustamente) della sua vita, e se fosse stato troppo uguale a lui sarebbe stato come esporre se stesso, un lavoro non semplice per lui. Così invece è proprio una maschera, un’altra persona, e quindi è libero di lasciarsi andare proprio perché non è lui.
Solo quando recita con Alessandra è in parte se stesso a mio avviso, e si nota enormemente la differenza. È una delle cose che mi ha colpito di più. In quelle scene era un Francesco dolcissimo, gentilissimo, delicato, era il ragazzo che ho imparato a conoscere io anche grazie a determinate persone. Si vedeva quanto vuole realmente bene ad Alessandra. Si vedeva che non era solo recitazione ma era una cosa normale e vera mostrare affetto verso di lei.
Altra cosa che mi ha colpito moltissimo è quando Ludovico e Filippo vanno al lago d’Iseo. Si mettono a giocare a calcio con una lattina e per me Francesco in quelle scene si è divertito veramente, non stava recitando, non era solo una parte del copione, per lui era come un momento di svago con un amico, come se si fosse dimenticato della telecamera.
In generale mi sono restati impressi alcuni suoi gesti tipici che ho imparato a riconoscere, è stato bravo a mescolare il suo modo di fare con quello richiesto dal personaggio.
Molto molto belli i tantissimi primi piani che gli fanno, ma questo è scontato.
Mi ha anche colpito una cosa che esula da Francesco, ed e’ questa: quando Filippo bambino viene “usato” dall’adulto e dopo l’abuso esce dalla stanza con in mano i soldi viene inquadrato l’orologio e sono le nove. Quando Filippo adulto si vende nella stanza d’albergo al padre di Ludovico viene inquadrato nuovamente l’orologio e sono ancora le nove. Sicuramente e’ stata una cosa voluta. Nove allora e nove ora, a mio avviso e’ un modo per collegare le due violenze e i due concetti di pedofilia e prostituzione, un modo per far capire che e’ sempre violenza perché anche se uno è adulto molto spesso certe cose le fa solo perché disperato (non per nulla Filippo adulto durante il rapporto piange).
Per quanto riguarda il film in generale posso dire che i temi sono davvero importanti perché sono veramente una piaga della nostra società. Certo i temi sono solo accennati e non sviscerati e questo a mio avviso ai ragazzini (perchè secondo me sono a loro che si devono far capire certe cose) non consente di comprendere fino in fondo quanto sono radicati e quanto siano sbagliati, ma non si poteva certo sviscerare tre temi come pedofilia, pornografia e rapporto con i genitori in un solo film. Diciamo che forse il regista ha voluto mettere troppe cose insieme e quindi sono restate solo in superficie e non si è andati al nocciolo della questione anche se ovviamente non è facile farlo.
Il discorso di vendere il proprio corpo per soldi è purtroppo molto attuale tra i giovani di oggi e forse io avrei insistito su questo, soprattutto sul fatto che è assurdo farlo per mantenere i vizi. Dal film esce infatti che mentre Filippo lo fa perché non sa come mantenere la propria famiglia dopo la morte del padre, Ludovico lo fa per potersi permettere certi vizi e questo a mio avviso non è giusto. Doveva uscire di più il fatto che è sbagliatissimo farlo in qualunque caso..qualunque siano i problemi, a maggior ragione per mantenersi la bella macchina, il cellulare all’ultima moda o i vestiti firmati, perché poi uscire dal giro non è così facile come potrebbe sembrare.
Questa è la pecca più grossa a mio avviso.
Per quanto riguarda le scene molto crude forse sarebbe stato meglio accorciarle un pò, però da un lato possono fungere da molla e far ragionare i ragazzi. Proprio perché prolungate queste scene possono restare più impresse.
È inutile nascondersi sotto la sabbia come gli struzzi, queste sono cose all’ordine del giorno purtroppo e non si può far finta di nulla.
Forse l’evidenziarle con apposite inquadrature può servire a far capire realmente questi enormi problemi, questa disperazione che gira intorno a certi mondi.
Molto bello è, invece, il salto da una situazione all’altra, un modo per far vedere quello che succede ai due protagonisti nello stesso istante anche se in due parti diverse dell’Italia.
Forse avrei indugiato qualche istante di più su ogni situazione, e non solo far sentire una frase di qua ed una di là, però complessivamente a me è piaciuto. Così facendo, si riesce a seguire in parallelo ciò che avviene ai due ragazzi.
Altro tema molto forte che si è toccato è il rapporto genitori-figli. Anche questo è molto importante a mio avviso e, forse, è quello che è stato sviscerato maggiormente ed in modo più completo perché alla fine si capisce molto bene come la cosa principale di cui ogni bambino ha bisogno è l’affetto e la presenza dei genitori.
Ricoprire d’oro i propri figli non sostituirà mai il tempo che non viene loro dedicato. I figli comportano un certo atteggiamento altrimenti su di loro ricadranno gli sbagli dei genitori. Sono i genitori che devono crescerli ed educarli perché altrimenti, se lasciati a loro stessi o alle governanti, se non si fa parte attiva della loro vita, i figli diventano adulti senza principi, senza esempi corretti da seguire e finiscono per sbagliare perché cercano di sopperire alla sofferenza lanciandosi in cose sbagliate come l’alcool, la droga, le bravate e cose del genere.
Molto significativa per me infatti è la frase che Ludovico dice alla fine “Se non puoi fidarti nemmeno di tuo padre allora di chi puoi fidarti?” Questa frase per me è quella principale del film, perché dimostra che ogni figlio ha bisogno di un punto di riferimento ben preciso, di una persona di cui fidarsi ciecamente per poter crescere in modo corretto, di una persona con cui confrontarsi per capire i propri errori. Ma se questa persona non la si può avere in un genitore allora è la fine, in quanto i genitori sono le persone più importanti. Ecco, per me è stato questo il tema affrontato in modo migliore.
Bello è anche come finisce il film. È un finale particolare se si vuole, un finale da interpretare perché non è ben definito. Quello che ha significato per me è che i due ragazzi con quel salto vogliono abbandonare quella brutta vita, vogliono rinascere e ricominciare dall’inizio senza rifare certi errori, vogliono essere migliori e lasciarsi alle spalle le sofferenze, le delusioni, i brutti esempi, gli sbagli (perché Ludovico capisce di aver sbagliato a fare ciò che ha fatto a mio avviso) insomma la vita passata.
Perché si può riuscire a cavarsela anche in modo diverso, senza doversi vendere.

Dopo la prima proiezione Francesco è stato molto gentile e si è fermato a fare autografi e foto a chiunque li chiedeva. È stato talmente disponibile che l’hanno dovuto chiamare più volte perché lo stavano aspettando al piano superiore dove c’era la sala per l’inizio della seconda proiezione. Lui però ha voluto prima finire foto e autografi con tutti. Dolcissimo e disponibilissimo.


Monica"

A me leggendola è venuta ancora di più la voglia di vedere questo film...*.*!!!!
Grazie grazie grazie Monica!

Bacio e abbraccio gente
A preso :-)

5 commenti:

  1. Grazie mille a te Roby, sei troppo buona.....spero che non si annoi nessuno con ste papiro di recensione.....comunque si, vale la pena di vederlo x me, e non solo x vedere Fra.
    Baci a tutte

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  2. :-) Grazie mille per la recensione: non è per niente noiosa, anzi è moooolto interessante!
    Se non vi spiace la segnalo anche nel Forum-free di Francesco, citando la fonte, of course... ;)

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  3. Ciao Zeldina, grazie....troppo buona. Volevo essere breve e come al solito non ci sono riuscita. Certo che puoi metterla se vuoi. Non ci sono problemi.
    A presto
    Baci

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  4. Grazie Monica per il tuo blog, non è stato facile unire il ruolo di produttore esecutivo e di regista per il mio primo film.
    Complimenti per la recensione, dopo quella di Anselma Dell'Olio [Rai 1-Cinematografo] decisamente tra le migliori.
    Giuseppe Lazzari
    Regista Cinematografico
    SENTIRSIDIRE [2010]

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  5. Superato l'intoppo censorio, che ne ha rallentato il count-down dell'uscita, per «Sentirsidire. Quello che i genitori non vorrebbero mai» è arrivato finalmente il momento della visibilità. Il film, attesissimo (sul web la tribù «defilippiana» ha fatto rullare i tamburi: il protagonista è Francesco Mariottini, star di Amici 7) racconta le storie parallele e incrociate di due ragazzi di estrazione sociale e di provenienza geografica opposte che si incontrano portandosi addosso il carico gramo di disagi e ferite.
    Ludovico (Mariottini) è il borghesuccio figlio di papà cresciuto nel burro e allevato in batteria, ma non per questo meno esposto ai traumi e ai vuoti familiari: i genitori sono sempre i primi a dare il cattivo esempio di «mala educaciòn».
    Filippo (Vincenzo Taormina)invece è un bambino agrigentino di umili natali che vive in una terra bella e selvaggia. Il prologo ci mostra la sua prova di iniziazione sessuale per guadagnare il diritto di appartenenza al gruppo e soprattutto un'esperienza subita di abuso.
    Tredici anni dopo circa, Ludovico e Filippo approdano a Milano. Il primo, anaffettivo, insofferente ad ogni regola ma tenace nel perseguire la bella vita con cinismo gaudente, è parcheggiato all'università, solo che il padre gli ha stretto i cordoni della borsa e lui è dunque costretto a reperire proventi. Il secondo, ingegnere disoccupato, è emigrato al Nord al seguito di un padre che muore in un incidente sul lavoro.
    Trovatosi capofamiglia per un colpo di coda del destino, anche lui è in difficoltà economica. Le storie si intrecciano a Parco Ravizza dove i ragazzi di vita, vendendo il proprio corpo, acquisiscono il contante pronto cassa. Dalle due maledizioni nasce un'intensa amicizia che sarà messa a dura prova da brutte sorprese. Il finale cita «Thelma e Louise», riservandosi però una chance di sopravvivenza.
    «Sentirsidire», scritto da Paola Golferini, è un melò generazionale che racconta il malessere giovanile e la morale farisaica degli adulti.
    Non mancano alcuni difetti tipici delle opere prime (attori acerbi, estetismi ad effetto, personaggi ad angolo retto), ma va anche detto che la regia di Lazzari dimostra scatto, competenza narrativa e consapevolezza: il film, non dimentichiamolo, è mirato su un target specifico, che ha i suoi gusti e il suo immaginario televisivo.
    Di alto livello il supporto tecnico: è il primo film italiano con le nuovissime camere Red ad alta definizione Raw 4k (in Italia lo standard è a 2k).

    Critica cinematografica a cura di Nino Dolfo ( BresciaOggi )

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