-Gent.mo sig. Mariottini, conosceva lo Sferisterio di Macerata prima di essere contattato dall’Associazione Sesta essenza? E se si, in quale occasione ne è venuto a conoscenza?
Certo lo conoscevo, io sono marchigiano,chi non conosce lo Sferisterio di Macerata nelle Marche?
A casa mia se ne parla ogni tanto,anche perché i miei genitori sono appassionati di musica lirica e vi hanno assistito ad alcune Opere liriche.
Non ci sono mai stato però, né come spettatore, perché sono partito molto presto da Jesi, né come danzatore, perciò considero questa del 28 agosto una bella opportunità per me, anche perché su quel palco sono passati artisti eccezionali.
- Cosa ne pensa dell’evento?
Penso che sia un evento particolarmente interessante, soprattutto perché porta sullo stesso palcoscenico aspetti e forme completamente diversi della danza, di qualità comunque, con ballerini che vengono da accademie importanti o da compagnie altrettanto importanti e scuole di danza presenti nel territorio.
Penso che l’idea sia stata quella di raccontare la danza a tutto tondo, senza escludere nulla, neanche la“contaminazione” televisiva, purchè di una certa qualità.
- Quali sono le sue considerazioni relative all’uso dell’Arena Sferisterio per la danza?
Come ho già detto io non ho mai danzato all’Arena di Macerata, ma credo che lo Sferisterio sia una cornice ideale per questa arte; lo dico vedendone le immagini notturne e bellissime delle foto che riproducono spettacoli già fatti. Dopo lo spettacolo sarò in grado di dire le sensazioni che si provano su quel palco; la danza è fatta di sensazioni ed emozioni e si crea quasi sempre una profonda simbiosi tra il ballerino e le assi del palcoscenico, che, non a caso, sono fatte di legno, un materiale vivo.
- E le considerazioni sulla danza in Italia?
Purtroppo la danza in Italia è poco apprezzata, è il fanalino di coda nelle rappresentazioni teatrali e non esiste quasi in televisione. Ha un suo pubblico che l’ha scelta e l’ama molto, ma non è numeroso,come ad esempio in altre realtà europee. Sono stato allo Stuttgart Ballett in Germania e lì la gente riempie i teatri dove si danza, ogni sera, anche solo per vedere i vari cast di ballerini che eseguono lo stesso balletto. E’ una cultura completamente diversa.
In Italia non si tenta nemmeno di avvicinare più di tanto le nuove generazioni alla danza: io mi ci sono accostato solo per caso e ricordo che, quando frequentavo le scuole superiori, il fatto che, pur studiando il necessario, passassi gran parte dei pomeriggi nella scuola di danza ad allenarmi, era visto dai miei professori come un fattore inopportuno, negativo perla mia vita futura, che mi avrebbe allontanato dagli obiettivi che un ragazzo della mia età doveva avere.
- Quali sono, in Italia, le opportunità per i giovani che vorrebbero fare della danza una professione?
In Italia purtroppo, proprio in considerazione di quello che ho detto sopra, oltre agli Enti Lirici (che poi fanno sempre meno programmazioni di balletto anche per i continui tagli ai loro badget) vi sono poche realtà, poche compagnie in grado di accogliere i ragazzi che pensano di fare della danza una professione, e allora, appena diplomati, si pensa di andare all’estero e molti giovani danzatori si stabiliscono, loro malgrado, fuori dall’Italia. Tanti ragazzi e ragazze che studiavano con me a Firenze ora sono all’estero in compagnie importanti, ma anche in piccole compagnie, comunque di qualità, perché all’estero ve ne sono una miriade, che evidentemente hanno risorse necessarie per vivere e dare lavoro.
Questo è molto triste, perché il valore e la qualità di vita di un paese si misurano anche dallo spazio che viene dato all’arte e alla cultura in ogni loro manifestazione.
di Marella Grieco
FONTE
http://www.scribd.com/doc/34882302/Rivista-Danza-Allstyles
(da pag. 7 a pag. 11)
- Sai una cosa Snoopy? lo la gente non la capisco..per quanto mi sforzi, non riesco proprio a capirla. Snoopy- Capisco come si sente… io ho smesso di cercare di capire la gente da molto tempo. Adesso lascio che cerchino loro di capire me.
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