Tempo fa, su suggerimento di un'amica lessi due sonetti di Shakespeare.
L'uno la continuazione dell'altro:
n°46
Cuore e occhi miei sono in mortale guerra
sul come dividere la conquista del tuo sembiante.
Gli occhi vorrebbero negare al cuore la tua immagine,
e il cuore contesta agli occhi una tale pretesa.
Il mio cuore allega che tu riposi in lui,
scrigno mai violato da importuni sguardi;
gli avversari rifiutano l'asserto e dicono
che il tuo bel volto è riposto in loro.
A dirimere la questione una giuria è convocata
di pensieri, che del cuore sono vassalli,
e col loro verdetto determinano la spettanza
degli occhi e del mio affettuoso cuore,
Così: agli occhi la tua visibile sembianza,
e al cuore, per diritto, il tuo intimo segreto amore.
n°47
I miei occhi e il cuore son venuti a patti
ed or ciascuno all'altro il suo ben riversa:
se i miei occhi son desiosi di uno sguardo,
o il cuore innamorato si distrugge di sospiri,
gli occhi allor festeggian l'effigie del mio amore
e al fantastico banchetto invitano il mio cuore;
un'altra volta gli occhi son ospiti del cuore
che a lor partecipa il suo pensier d'amore.
Così, per la tua immagine o per il mio amore,
anche se lontano sei sempre in me presente;
perché non puoi andare oltre i miei pensieri
e sempre io son con loro ed essi son con te;
o se essi dormono, in me la tua visione
desta il cuore mio a delizia sua e degli occhi.
I sonetti di Shakespeare in tutto sono 156; dedicati a un misterioso Mr. W. H., essi si dividono in due gruppi: il primo di 126 sonetti indirizzati al “giovane amico”, il secondo di 28 indirizzati alla “dama bruna”, entrambi amati dal poeta e causa delle sue sofferenze quando intrecciano fra loro una relazione. E' questo l'aspetto più singolare e tormentoso del canzoniere, che poi si articola in tutta una serie di motivi: nel primo gruppo, l'invito al matrimonio e la promessa di immortalità, le esaltazioni della passione e le pene della lontananza, la gelosia per l'abbandono e il dolore al vedersi preferito un “poeta rivale”, a cui si aggiungono composizioni contingenti. Nel secondo gruppo predomina il tema dello sdegno per il tradimento e motivi di sprezzante invettiva verso la donna.
A parte la vicenda personale, che ha fatto sbizzarrire i critici e che conferisce ai Sonetti un'intensa carica drammatica, il loro valore sta nella perfetta mescolanza di partecipazione umana ed esercizio letterario, passionalità e manierismi stilistici.
Io li trovo bellissimi,e voi?
Leggeteli tutti se potete, ne vale veramente la pena
http://bur.rcslibri.corriere.it/libro/7070_sonetti_shakespeare.html
*_*
- Sai una cosa Snoopy? lo la gente non la capisco..per quanto mi sforzi, non riesco proprio a capirla. Snoopy- Capisco come si sente… io ho smesso di cercare di capire la gente da molto tempo. Adesso lascio che cerchino loro di capire me.
lunedì 28 novembre 2011
mercoledì 23 novembre 2011
Vediamo un po'
E' da 16 gg che non scrivo nullaXD Cosa ho fatto di bello? Mmmmmh davvero interesserà a qualcuno saperlo? Credo di no per fortuna, anche perché non saprei proprio da dove cominciare!
C'è stato San Martino l'11 novembre, che come leggerete qui da me, nel Salento, si festeggia:
"[...]Che San Martino nel Salento non sia un semplice passaggio sul calendario, ma un appuntamento simbolico, carico di consuetudini ed usi, di folclore, di storia locale, è un punto da cui non si può prescindere. È pleonastico chiedere ad un salentino cosa rappresenti per lui questo giorno: è la festa del vino novello, che immerge nell'odore del mosto e raccoglie i pensieri, facendoli evaporare in una nuvola rossa. Il Salento rende omaggio al vino nuovo, al ritmo di stornelli e di proverbi popolari, sfruttando il pretesto per banchettare piacevolmente in compagnia. [...]Il fascino della festa s'incontra col ricordo della figura di San Martino da Tours, monaco della regione di Poitiers, con trascorsi nell'esercito: della sua storia, quello che ancora affascina è la leggenda del mantello, che narra di come, trovandosi alla porte di Amiens incontrò un mendicante seminudo e d'impulso divise in due parti il proprio mantello, cedendone un pezzo al mendicante. La leggenda narra che Cristo nella notte gli apparve, riconsegnandogli la parte del mantello data al povero e che la mattina, al risveglio, il mantello fosse integro. In questo giorno, anche i bambini, nelle scuole, sono spesso costretti a recitare le solite poesie inneggianti al santo, prima che la sera ceda il passo al tintinnare dei calici di vino novello. Ma c'è soprattutto in questo giorno un legame con una festa più profana ed atavica, che inneggia ad un mondo contadino, che gioisce per l'avvenuta vinificazione, che anche quest'anno madre terra ha saputo donare.“
(Leggi tutto: http://www.lecceprima.it/eventi/cultura/torna-san-martino-salentino-festa-del-vino-novello.html)
Dopo 5 gg, e siamo al 16 novembreXD...è uscito nelle sale italiane Breaking Dawn" *_*...il quarto film della saga vampiresca di Stephenie Meyer! Sono andata a vederlo sabato 19 assieme a tre mie amiche e ogni volta che compariva sullo schermo "Robertuccio-del-mio-cuor" non la smettevo di dire "è bellissimo" ahahahahahha...E si, il fascino (dell'attore principalmente ehehe) di questa storia d'amore ha investito anche me.
(invidia profonda per Bella :D)
Non sarà stato il film della vita, ma certe scene erano molto molto molto tenere. Una su tutte: Edward che si accorge di sentire (con la mente) i pensieri del bambino....*_______*...me so sciolta letteralmente in un brodo di giuggiole *_*....ah la vita!!!
La mattina del 20, dopo aver dormito sogni "che brillano alla luce del sole come fossero diamanti" :D eccomi sveglia per le nove. Su Raidue, ospite al programma "Social King"...chi c'era?...Cassandraaaaaaa. Rivediamoci il tutto insieme va: http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-925108e5-1607-49cc-8a14-7990315455a4.html#p=0
Bella e brava, brava e bella...formidabile davvero :)
(grazie a Stella per i fermi immagine)
E arriviamo a oggi, 23 novembre. Cosa succede?
Nel resto di Italia forse nulla ma nel mio paesello si festeggia "Sant'Oronzo dell'uragano" XD Sento proprio adesso il rumore dei fuochi d'artificio che si mescola al rumore sottile della pioggia che scende inesorabile da ieri sera. Di solito in questo giorno, al mattino venivo svegliata dalla banda che passava per le vie del paese, ma colpa del mal tempo niente musica quest'anno..Un po' ne ho sentito la mancanza devo essere sincera...
Chi è Sant'Oronzo? E perché viene detto "dell'uragano?"
[...]Sant'Oronzo, dunque, primo vescovo di Lecce, è in Caprarica ricordato con l'espressione in vernacolo locale "Santu Ronzu te lu racànu" (Sant'Oronzo dell'uragano) e si festeggia ogni 23 di novembre, in ricordo dello scampato pericolo, grazie alla sua intercessione, quando, appunto, il 23 novembre 1884 uno spaventoso uragano colpisce e distrugge mezzo paese e circondario.
Quell'evento distruttivo è unanimemente considerato come il più disastroso che abbia colpito nei secoli le nostre terre.
A Caprarica, in ricordo di quell'avvenimento luttuoso, ogni anno, il 23 novembre, si svolge una sentita processione che termina, intorno alle 13, sulla via per Galugnano, da dove proveniva l'uragano. Una "batteria" di colorati fuochi d'artificio ricorda i fatti di oltre un secolo fa, ancor oggi vivi nella memoria collettiva della cittadina.
Si narra che una giovane e bella contadina, di nome INGROSSO Adriana, sia stata la prima ad avvertire i concittadini dell'imminente catastrofe, ma che, come novella Cassandra, non sia stata creduta.
L'uragano viene scambiato, al suo sopraggiungere da ponente, come rumore del deragliamento di un treno locale, lungo la linea ferroviaria SUD-EST che serve la vicina Galugnano.
Quando gli abitanti di Caprarica si accorgono della gravità della situazione, non possono fare niente per prevenire la sciagura; il ciclone oltrepassa la serra che da ovest sovrasta il paese e si dirige verso le abitazioni.
Tuoni, fulmini e distruzioni accompagnano il suo arrivo; grandi alberi secolari d'ulivo vengono sradicati e molte pajare vengono rase al suolo.
Chi può si dirige, a fatica, verso la chiesa madre dove i primi disastri hanno indotto i più previdenti, insieme al parroco, ad esporre la statua di Sant'Oronzo. Un coro caloroso e intenso intona preghiere ed inni a Sant'Oronzo.
Tutti ormai credono che sia giunta l'ora della fine quando, ad un tratto, l'uragano, che ha già distrutto case, divelto alberi, ecc., miracolosamente devia. La bufera si dirige verso Castrì e Caprarica è salvo.
Tutti gli abitanti, unanimemente, gridano al miracolo ottenuto per intercessione di Sant'Oronzo.
Quando, però, gli abitanti escono dalla chiesa e cominciano a fare la conta delle cose distrutte o mancanti, si accorgono che la bufera ha distrutto il campanile della parrocchiale; cinque persone si vedono giacere sotto le macerie ma vengono, immediatamente, estratte e ci si accorge che, sebbene travolte da una grande quantità di pietre, sono miracolosamente vive.
Inoltre, in una contrada rurale, un tal Giuseppe VERRI, infermo ed impossibilitato a muoversi, si salva dal crollo della sua misera capanna grazie al fatto - ritenuto prodigioso, vista la violenza della bufera - che il tetto ha retto.
C'è un ragazzino, un tal Oronzo MAZZEO (nato in Caprarica il 13/10/1868 e morto il 07/05/1959) che, con le sue pecore e le sue capre, si ripara dietro un muretto a secco; la bufera distrugge tutta la parete a secco tranne, miracolosamente, il tratto dietro al quale si è rifugiato il piccolo pastore.
Il destino, beffardo, non è, invece, benevolo per un tal Oronzo CENTONZE, l'unica vittima della bufera. Egli è un uomo litigioso, che si rifiuta ostinatamente di andare in chiesa e per questo ci sono continui battibecchi con la moglie che così lo apostrofa: "...a ttie speriamu cu tte trasane ‘ccisu ‘ntra la chiesia... - speriamo che ti portino ucciso in chiesa"; e così, da morto, il CENTONZE entra nella chiesa in cui non ha voluto mai entrare da vivo.
A ricordo di quella terribile sciagura il canonico Oronzo VERRI, parroco di Caprarica (dal 1919 al 1955), ha scritto una serie di quartine in vernacolo locale,
dal titolo "SANTU RONZU E LU RACANU"
Le quartine in questione, scritte dal prozio di mio padreXD...sono 33.
Ho qui davanti ai miei occhi il documento originale:
(è un po' logorato dal tempo)
Tranquilli non ve la trascriverò ..essendo in dialetto non capireste nullaXD
Da quel che io ricordo alle scuole elementari e medie giorni prima se ne dava una lettura in classe e si spiegava un po' la storia del santo, di modo che fosse tramandato ai giovani il senso di questa festa. Spero sia ancora così!
Il mal tempo non da tregua al nostro paese. L'emergenza alluvione dal nord si è spostata al sud: Calabria e Sicilia le regioni meridionali più colpite, ma anche la Puglia soprattutto nella provincia di Taranto.
http://video.repubblica.it/edizione/palermo/sicilia-sott-acqua-polemica-sui-160-milioni-mai-arrivati/81413/79803
U.U
Vittime: un bambino di 10 anni e due adulti, padre e figlio. Uno strano parallelismo...al nord sono morte soprattutto delle donne, qui al sud degli uomini, per il momento. (non avete idea di quanto mi scoccia dire "per il momento" ma purtroppo non si sa mai)
Così è la vita? No, no c'entra nulla la vita qui, ovvero il caso, l'imprevedibilità dei fenomeni ecc...L'uomo è il principale indiziato e non la "natura cattiva", quell'uomo che ruba terreno e costruisce case anche dove non si dovrebbe...forse!
Tristesss
C'è stato San Martino l'11 novembre, che come leggerete qui da me, nel Salento, si festeggia:
"[...]Che San Martino nel Salento non sia un semplice passaggio sul calendario, ma un appuntamento simbolico, carico di consuetudini ed usi, di folclore, di storia locale, è un punto da cui non si può prescindere. È pleonastico chiedere ad un salentino cosa rappresenti per lui questo giorno: è la festa del vino novello, che immerge nell'odore del mosto e raccoglie i pensieri, facendoli evaporare in una nuvola rossa. Il Salento rende omaggio al vino nuovo, al ritmo di stornelli e di proverbi popolari, sfruttando il pretesto per banchettare piacevolmente in compagnia. [...]Il fascino della festa s'incontra col ricordo della figura di San Martino da Tours, monaco della regione di Poitiers, con trascorsi nell'esercito: della sua storia, quello che ancora affascina è la leggenda del mantello, che narra di come, trovandosi alla porte di Amiens incontrò un mendicante seminudo e d'impulso divise in due parti il proprio mantello, cedendone un pezzo al mendicante. La leggenda narra che Cristo nella notte gli apparve, riconsegnandogli la parte del mantello data al povero e che la mattina, al risveglio, il mantello fosse integro. In questo giorno, anche i bambini, nelle scuole, sono spesso costretti a recitare le solite poesie inneggianti al santo, prima che la sera ceda il passo al tintinnare dei calici di vino novello. Ma c'è soprattutto in questo giorno un legame con una festa più profana ed atavica, che inneggia ad un mondo contadino, che gioisce per l'avvenuta vinificazione, che anche quest'anno madre terra ha saputo donare.“
(Leggi tutto: http://www.lecceprima.it/eventi/cultura/torna-san-martino-salentino-festa-del-vino-novello.html)
Dopo 5 gg, e siamo al 16 novembreXD...è uscito nelle sale italiane Breaking Dawn" *_*...il quarto film della saga vampiresca di Stephenie Meyer! Sono andata a vederlo sabato 19 assieme a tre mie amiche e ogni volta che compariva sullo schermo "Robertuccio-del-mio-cuor" non la smettevo di dire "è bellissimo" ahahahahahha...E si, il fascino (dell'attore principalmente ehehe) di questa storia d'amore ha investito anche me.
(invidia profonda per Bella :D)
Non sarà stato il film della vita, ma certe scene erano molto molto molto tenere. Una su tutte: Edward che si accorge di sentire (con la mente) i pensieri del bambino....*_______*...me so sciolta letteralmente in un brodo di giuggiole *_*....ah la vita!!!
La mattina del 20, dopo aver dormito sogni "che brillano alla luce del sole come fossero diamanti" :D eccomi sveglia per le nove. Su Raidue, ospite al programma "Social King"...chi c'era?...Cassandraaaaaaa. Rivediamoci il tutto insieme va: http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-925108e5-1607-49cc-8a14-7990315455a4.html#p=0
Bella e brava, brava e bella...formidabile davvero :)
(grazie a Stella per i fermi immagine)
E arriviamo a oggi, 23 novembre. Cosa succede?
Nel resto di Italia forse nulla ma nel mio paesello si festeggia "Sant'Oronzo dell'uragano" XD Sento proprio adesso il rumore dei fuochi d'artificio che si mescola al rumore sottile della pioggia che scende inesorabile da ieri sera. Di solito in questo giorno, al mattino venivo svegliata dalla banda che passava per le vie del paese, ma colpa del mal tempo niente musica quest'anno..Un po' ne ho sentito la mancanza devo essere sincera...
Chi è Sant'Oronzo? E perché viene detto "dell'uragano?"
[...]Sant'Oronzo, dunque, primo vescovo di Lecce, è in Caprarica ricordato con l'espressione in vernacolo locale "Santu Ronzu te lu racànu" (Sant'Oronzo dell'uragano) e si festeggia ogni 23 di novembre, in ricordo dello scampato pericolo, grazie alla sua intercessione, quando, appunto, il 23 novembre 1884 uno spaventoso uragano colpisce e distrugge mezzo paese e circondario.
Quell'evento distruttivo è unanimemente considerato come il più disastroso che abbia colpito nei secoli le nostre terre.
A Caprarica, in ricordo di quell'avvenimento luttuoso, ogni anno, il 23 novembre, si svolge una sentita processione che termina, intorno alle 13, sulla via per Galugnano, da dove proveniva l'uragano. Una "batteria" di colorati fuochi d'artificio ricorda i fatti di oltre un secolo fa, ancor oggi vivi nella memoria collettiva della cittadina.
Si narra che una giovane e bella contadina, di nome INGROSSO Adriana, sia stata la prima ad avvertire i concittadini dell'imminente catastrofe, ma che, come novella Cassandra, non sia stata creduta.
L'uragano viene scambiato, al suo sopraggiungere da ponente, come rumore del deragliamento di un treno locale, lungo la linea ferroviaria SUD-EST che serve la vicina Galugnano.
Quando gli abitanti di Caprarica si accorgono della gravità della situazione, non possono fare niente per prevenire la sciagura; il ciclone oltrepassa la serra che da ovest sovrasta il paese e si dirige verso le abitazioni.
Tuoni, fulmini e distruzioni accompagnano il suo arrivo; grandi alberi secolari d'ulivo vengono sradicati e molte pajare vengono rase al suolo.
Chi può si dirige, a fatica, verso la chiesa madre dove i primi disastri hanno indotto i più previdenti, insieme al parroco, ad esporre la statua di Sant'Oronzo. Un coro caloroso e intenso intona preghiere ed inni a Sant'Oronzo.
Tutti ormai credono che sia giunta l'ora della fine quando, ad un tratto, l'uragano, che ha già distrutto case, divelto alberi, ecc., miracolosamente devia. La bufera si dirige verso Castrì e Caprarica è salvo.
Tutti gli abitanti, unanimemente, gridano al miracolo ottenuto per intercessione di Sant'Oronzo.
Quando, però, gli abitanti escono dalla chiesa e cominciano a fare la conta delle cose distrutte o mancanti, si accorgono che la bufera ha distrutto il campanile della parrocchiale; cinque persone si vedono giacere sotto le macerie ma vengono, immediatamente, estratte e ci si accorge che, sebbene travolte da una grande quantità di pietre, sono miracolosamente vive.
Inoltre, in una contrada rurale, un tal Giuseppe VERRI, infermo ed impossibilitato a muoversi, si salva dal crollo della sua misera capanna grazie al fatto - ritenuto prodigioso, vista la violenza della bufera - che il tetto ha retto.
C'è un ragazzino, un tal Oronzo MAZZEO (nato in Caprarica il 13/10/1868 e morto il 07/05/1959) che, con le sue pecore e le sue capre, si ripara dietro un muretto a secco; la bufera distrugge tutta la parete a secco tranne, miracolosamente, il tratto dietro al quale si è rifugiato il piccolo pastore.
Il destino, beffardo, non è, invece, benevolo per un tal Oronzo CENTONZE, l'unica vittima della bufera. Egli è un uomo litigioso, che si rifiuta ostinatamente di andare in chiesa e per questo ci sono continui battibecchi con la moglie che così lo apostrofa: "...a ttie speriamu cu tte trasane ‘ccisu ‘ntra la chiesia... - speriamo che ti portino ucciso in chiesa"; e così, da morto, il CENTONZE entra nella chiesa in cui non ha voluto mai entrare da vivo.
A ricordo di quella terribile sciagura il canonico Oronzo VERRI, parroco di Caprarica (dal 1919 al 1955), ha scritto una serie di quartine in vernacolo locale,
dal titolo "SANTU RONZU E LU RACANU"
Le quartine in questione, scritte dal prozio di mio padreXD...sono 33.
Ho qui davanti ai miei occhi il documento originale:
(è un po' logorato dal tempo)
Tranquilli non ve la trascriverò ..essendo in dialetto non capireste nullaXD
Da quel che io ricordo alle scuole elementari e medie giorni prima se ne dava una lettura in classe e si spiegava un po' la storia del santo, di modo che fosse tramandato ai giovani il senso di questa festa. Spero sia ancora così!
Il mal tempo non da tregua al nostro paese. L'emergenza alluvione dal nord si è spostata al sud: Calabria e Sicilia le regioni meridionali più colpite, ma anche la Puglia soprattutto nella provincia di Taranto.
http://video.repubblica.it/edizione/palermo/sicilia-sott-acqua-polemica-sui-160-milioni-mai-arrivati/81413/79803
U.U
Vittime: un bambino di 10 anni e due adulti, padre e figlio. Uno strano parallelismo...al nord sono morte soprattutto delle donne, qui al sud degli uomini, per il momento. (non avete idea di quanto mi scoccia dire "per il momento" ma purtroppo non si sa mai)
Così è la vita? No, no c'entra nulla la vita qui, ovvero il caso, l'imprevedibilità dei fenomeni ecc...L'uomo è il principale indiziato e non la "natura cattiva", quell'uomo che ruba terreno e costruisce case anche dove non si dovrebbe...forse!
Tristesss
lunedì 7 novembre 2011
Questo sole....fa male!
Fa male, in questi giorni, svegliarsi la mattina e, nell'aprire la finestra della propria camera, sentire il tiepido calore del sole sul viso, vedere l'azzurro limpido del cielo, coperto solo di passaggio da nuvole che sembrano solo innocui batuffoli di cotone.
Fa male vedere la bellezza del tempo, quando in Tv si ascoltano le urla disperate di gente che si è vista all'inferno, quando si ascoltano le parole del ragazzo che ha perso la madre...Come si fa a rimanere indifferenti?
Contro "madre natura", se essa decide di punirci, c'è poco da fare forse, ma fa rabbia sapere che la furia distruttrice poteva essere quantomeno contenuta con lavori di prevenzione e manutenzione, che non sono mai stati fatto o non sono stati portati a termine.
Per la mancanza dei fondi necessari sono morte 6 persone a Genova e 10 in Toscana.
Può accadere questo nel 2011?
L'Italia è un paese che parla sempre "a posteriori", invece di rasserenarsi "a priori" per ciò che si è fatto per evitare delle tragedie.
Si guardano le immagini in Tv del fiume di fango che trascina macchine, cassonetti della spazzatura, motorini, persone intrappolate nei propri veicoli o a piedi..Nemmeno fossimo in Thailandia, con tutto il rispetto per questo paese anch'esso duramente colpito che conta 500 morti, se non oltre... però, voglio dire siamo in Italia, un paese economicamente e socialmente più avanzato (nonostante la crisi). Ci si aspetterebbe di vedere qualcosa di diverso, specialmente al Nord, la parte d'Italia considerata più "ricca".
Non si può morire nell'androne del proprio palazzo, non si può morire andando a prendere il proprio fratellino a scuola..non si può!
Purtroppo, credo che finché ci sarà il decadimento delle istituzioni (tutt'ora in corso da quello che si legge in giro) con l'inadempimento dei doveri verso i cittadini, quello che abbiamo visto accadere a Genova, e non solo, sarà una storia condannata a ripetersi.
U.U
Fa male vedere la bellezza del tempo, quando in Tv si ascoltano le urla disperate di gente che si è vista all'inferno, quando si ascoltano le parole del ragazzo che ha perso la madre...Come si fa a rimanere indifferenti?
Contro "madre natura", se essa decide di punirci, c'è poco da fare forse, ma fa rabbia sapere che la furia distruttrice poteva essere quantomeno contenuta con lavori di prevenzione e manutenzione, che non sono mai stati fatto o non sono stati portati a termine.
Per la mancanza dei fondi necessari sono morte 6 persone a Genova e 10 in Toscana.
Può accadere questo nel 2011?
L'Italia è un paese che parla sempre "a posteriori", invece di rasserenarsi "a priori" per ciò che si è fatto per evitare delle tragedie.
Si guardano le immagini in Tv del fiume di fango che trascina macchine, cassonetti della spazzatura, motorini, persone intrappolate nei propri veicoli o a piedi..Nemmeno fossimo in Thailandia, con tutto il rispetto per questo paese anch'esso duramente colpito che conta 500 morti, se non oltre... però, voglio dire siamo in Italia, un paese economicamente e socialmente più avanzato (nonostante la crisi). Ci si aspetterebbe di vedere qualcosa di diverso, specialmente al Nord, la parte d'Italia considerata più "ricca".
Non si può morire nell'androne del proprio palazzo, non si può morire andando a prendere il proprio fratellino a scuola..non si può!
Purtroppo, credo che finché ci sarà il decadimento delle istituzioni (tutt'ora in corso da quello che si legge in giro) con l'inadempimento dei doveri verso i cittadini, quello che abbiamo visto accadere a Genova, e non solo, sarà una storia condannata a ripetersi.
U.U
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