Bob Oswald è un padre di famiglia, quelli della peggiore specie: un tossico che semina terrore minacciando e derubando chiunque gli capiti a tiro, nel suo quartiere della grigia periferia di provincia, inglese; luogo in cui regnano la brutalità e il degrado.
Rick Buckley, detto Broken, è il figlio diaciannovenne dei signori Buckley, gente per bene che non aveva mai fatto del male a qualcuno.
Rick viene pestato selvaggiamente da Bob Oswald per errore; per una bugia detta da una delle sue cinque figlie, Susan, che lo indica come colui che le ha fatto perdere la verginità. Bob, infuriato, travisa le parole della figlia immaginandosela vittima di uno stupro. Parte alla volta di casa Buckley e picchia il povero Rick. Skunk, che abita come gli Oswald e i Buckley nel quartiere, assiste alla scena.
Rick finisce in carcere, ma per poco...viene scarcerato una volta appurata la verità.
Qual era la verità?
Susan ha mentito, non aveva fatto sesso con Rick, ha mentito perché non sapeva come altro spiegare al padre, mentre la minacciava brandendole un pugno a pochi centimetri dal viso, convinto senza sentire alcun ma, che ci fosse un lui in tutta quella storia, la presenza sotto il materasso del suo letto di una scatola di pillole contraccettive. Scatola che, in realtà, era stata rubata dalla borsa della signora McCluskey,a scuola. Susan aveva pensato di fare il nome di Rick, il primo che le venne in mente in quel momento di pura paura dove pensava di morire sotto i pugni di suo padre, perché lo aveva sentito nominare da sua sorella Saskia, la quale dopo aver fatto sesso con lui, lo schernì andando a raccontare in giro quanto fosse stata scarsa la sua prestazione.
A Susan piace rubare. Piace a tutta la famiglia Oswald. Rubano per il gusto di farlo, per mostrare agli altri la loro forza e il loro potere sull'intera comunità; Susan e le sorelle sono le bulle della scuola. Rubano da chiunque e qualunque cosa, non capendo nemmeno che cosa si ritrovavano veramente in mano, come Susan con le pillole della signora McCluskey. Cosa ne poteva sapere lei, tredicenne, a cosa servisse una pillola contraccettiva?!
Il trauma che ha vissuto Rick, accusato ingiustamente e per di più picchiato, non gli permette di tornare il ragazzo che era un tempo.
"Nessuno aveva comunicato al signore e alla signora Buckley che il figlio era stato rilasciato senza che venisse formalizzata l'accusa. Rick rimase sotto una fastidiosa pioggerella e, non avendo con sé molti soldi né cellulare, si preparò ad affrontare i quasi venti chilometri di strada per Hedge End. La pioggia gli inzuppò i capelli ondulati e la maglietta di cotone leggero. Camminava con le braccia strette intorno al corpo. Camminava a capo chino. E parlava. Al primo passo disse: Mi.Al secondo passo disse: sento. Al terzo passo disse: sporco. Poi continuò a ripetere queste tre parole, a ogni passo. Mi sento sporco. Mi sento sporco. Mi sento sporco. Non smise mai, finché non arrivò a casa.[...]Seguì un lungo silenzio. Alla fine, fu Archie a romperlo. «A ogni modo, come sta il ragazzo?» La voce del signor Buckley da tremante divenne incerta «Distrutto», disse. «Completamente distrutto. Ha deciso che non uscirà mai più di casa» [...] «Ha bisogno soltanto di un po' di tempo», disse al signor Buckley. «Non ti preoccupare. Starà bene.»
Ma Archie si sbagliava. Il figlio del signor Buckley non stava bene."
Questa è una sintesi delle prime venti pagine del romanzo d'esordio di Daniel Clay, nelle quali racconta, l'inizio della parabola discendente della vita di Rick Buckley, "Broken". Tutto attraverso gli occhi di una ragazzina di undici anni, Skunk; una ragazzina come tante, con un papà un po' distratto, ma che le vuole bene, un fratello maggiore che è il suo idolo, una mamma che è andata via di casa. E un professore che le fa adorare la scuola e la incoraggia a seguire le sue aspirazioni.
Daniel Clay, racconta questa storia spietata, dura, ma al tempo stesso dolce e toccante, come la vita. Una riflessione sulla cecità di certi adulti, che porta poi all'inaffidabilità di chi dovrebbe proteggere i più deboli.
Rick viene spezzato dentro, diventa un mostro che cerca di riavere quello che gli è stato tolto senza motivo, la sua sicurezza, la sua libertà, la sua giovinezza, commettendo atti di pura follia. Nessuno riesce a salvarlo da se stesso.
"Broken" è uno dei libri che ho letto quest'estate appena passata. Non sapevo a cosa andavo incontro quando ho visto la copertina beige con le scritte rosse e nere.
La dicitura (una vita spezzata) mi diceva che non sarebbe stata una lettura "spensierata" e "facile". Non so dirvi che cosa mi ha attirato così tanto da farmi finire col comprarlo, c'erano altri libri che avevo adocchiato e che mi facevano davvero gola; semplicemente mi sono fidata di un istinto che mi ha suggerito che forse un qualcosa di spezzato mi sarebbe stato utile in quei giorni. E' difficile sentirsi interi, no? Certi giorni non si riesce proprio. Cercavo qualcosa che rimettesse tutti i pezzi insieme?! Alla fine ho trovato la storia di un ragazzo che non ce l'ha fatta. Colpa di una bugia, delle persone che gli stavano attorno, della società, del destino.
Mi sono ripromessa che se lungo la mia vita mi dovesse capitare di incontrare un ragazzo come Rick "il povero Broken Buckley", non farò finta niente. Fare finta di niente può essere l'inizio di genocidi..olocausti. Azioni senza una via di uscita...o quantomeno di ritorno.
A chi è un po' giù di morale, e magari è in un periodo NO della vita, non consiglio la lettura di questo libro.
A chi vuole cercare di trovare uno stimolo per reagire alle violenze, di qualunque tipo, e all'inettitudine di certe persone, ne consiglio vivamente la lettura.
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