Cerca nel blog

Image and video hosting by TinyPic

mercoledì 28 dicembre 2011

Il "Prendo tempo" pensiero! *_*

Prendere tempo - indugiare - non essere precipitosi - riflettere - rimandare ...cosa?
Un sentimento?
Perché i sentimenti si possono rimandare? Mettere in stand by e poi riavviare?
Quando si sbaglia si.....quando si sbaglia a dare amore ad una persona, che si rivela non essere quella giusta!"Pazza nel bruciare i miei desideri. Io che succede non lo so"
Ogni persona che ho amato, un po' mi ha trasformata, e quando poi la storia è finita, mi sono ritornate alla mia mente le immagini di come ero prima "Sbagli ripetuti, ma non sono come lei"
Mi son ritrovata diversa, libera di "prendere tempo, per cadere ancora un po'"..
Cadere dove? In nuove labbra "delicate, per volare ancora un po'"..E' un dolce cadere nella consapevolezza di aver sempre amato qualcun'altro. E chiedo a una "luce, rinnovata da quest’alba."[...]"di svegliarmi e scaldare anche lui".
Partire dal passato, e trasformare gli sbagli in doni "perché ora voglio te"
Quello che ho sempre voluto..forse!
Si passa attraverso un momento di stasi, dove si ripensa al proprio passato..a quello che poteva essere e non è stato, a quello che sarebbe stato meglio non far nascere mai nel mio cuore.
"E sei tutto ciò che non è lei[...]E sei tutto ciò che non è lui"
Nessuno è più lo stesso, io..tu..lui.Noi!
C'è qualcosa di diverso: adesso so che ti voglio.
Prima forse era solo un desiderio astratto, un pensarti fra le nuvole. "Non mi basti" così, "lo so"..adesso lo so!
Da astratto ti sei fatto concreto, da pensiero sei diventato materia.
Da qualcosa di indefinito ora hai i giusti contorni. Lo spazio, dove ci ho messo il mio amore per te, ora è delimitato bene.
Fanno paura le cose serie..specie i sentimenti.
Perciò ci devo pensare bene; devo essere sicura di non sbagliare anche questa volta.
"Prendo tempo"..per conoscere bene me stessa
"Prendo tempo"..per cercare di amarti nella maniera giusta, se ne esiste una!
PRENDO TEMPO

(Questa è una mia liberissima interpretazione della canzone
 "Prendo tempo" di Cassandra De Rosa
Eccovi il testo:
Luce di un lampo in questo cielo
Io mi chiedo se il suo tuono fa paura anche a te
Torno a momenti già vissuti
Sbagli ripetuti, ma non sono come lei
Dolce questa voglia dei suoi riccioli
Pazza nel bruciare i miei desideri
Io che succede non lo so
Non ci penso, prendo tempo,
per cadere ancora un po'
E sei tutto ciò che non è lui
Nelle tue labbra delicate, per volare ancora un po'
E luce rinnovata da quest’alba
Io ti chiedo di svegliarmi e scaldare anche lui
Parto per momenti già vissuti
E sbagli trasformati perché ora voglio te
Folle mareggiata di serenità
Lasciami annegare nei miei desideri
Io che succede non lo so
Non ci penso e prendo tempo, per cadere ancora un po'
E sei tutto ciò che non è lei
E il tuo viso consumato per volare ancora un po'
Per cadere ancora un po’
Io che succede non lo so
Non ci penso e prendo tempo, per cadere ancora un po'
E sei tutto ciò che non è lei
Il tuo viso delicato per volare ancora un po'
Io che succede non lo so
Non ci penso e prendo tempo, per cadere ancora un po'
E sei tutto ciò che non è lui
Le tue labbra consumate per volare ancora un po'
Cadere ancora un po'
Non ci penso, prendo tempo)
La nostra Cassandra assieme ai suoi produttori  della Mya Music...sta partecipando a SANREMOSocial 
*_*
E' importante il palco dell'Ariston; noi fans le abbiamo sempre detto che ci doveva provare. Per farsi conoscere, per far ascoltare la sua voce, la sua musica. E' un buonissimo trampolino di lancio.
Vincere? Non importa, oddio..sarei felicissima certo se vincesse
Ma credo che l'obiettivo è rientrare nei 60 che si "sfideranno"  a Roma, il 12 gennaio, per comporre la rosa degli otto "giovani" che parteciperanno al Festival.*_*
E chissà, magari Morandi vedendola e ascoltandola si ricorderà del duetto con lei su "Grazie Perché" fatto ad Amici...*_*...
OOOOHMMMMM

Incrociamoci gente!!!

Per votare: 
andare sulla pagina facebook di sanremosocial: 
http://www.facebook.com/SanremoSocial?sk=wall
Sulla sinistra cliccare su "vota"...
Bisognerà immettere il proprio nome, cognome, indirizzo mail e password.
Una volta iscritti, convalidate l'iscrizione, e  cercate "Cassandra De Rosa"
Visualizzate il video e ascoltate l'inedito "Prendo tempo" .,.. poi votateloooooooo *_*
Più semplice di così si muore :D
Non c'è bisogno di avere un profilo facebook, la pagina è aperta a tutti.
Si può votare una volta al giorno, fino alle ore 18 dell'otto gennaio 2012!

Io inizio con le macumbe :D ihihihihihiihihiihih




FONTE:
Per saperne di più
http://www.sanremo.rai.it/dl/portali/site/articolo/ContentItem-561e4061-b165-48ba-ac84-4e314397afa2.html

venerdì 23 dicembre 2011

L'angolo della poesia 14

Il Natale è alle porte.
Tutti fanno i regali; tutti si sentono più uniti; tutti si sforzano di essere più buoni. Tutti si rimpinzano di cibi prelibati, dolci e non.
Io in questo periodo mi considero una "pittula vivente" :D...Ne mangio in quantità non compatibili con il mio corpo, lo so, ma mentre le mangio penso che si fanno una volta all'anno, cosa sarà mai una "vaschettina" al giorno, fino a gennaio :D...No dai, scherzo..una al giorno no, una ogni due ahahahahah :P
Studiando/parafrasando/leggendo e/o imparando quasi a memoria i canti dell'Inferno di Dante ho sempre provato simpatia per coloro che si trovano nel girone dei golosi...chissà perché (lalalalalala)Mi sa che mi conviene girare con un ombrello :D...(Chi conosce il sesto canto dell'Inferno sa il perché...ahahahaha)
L'altro giorno mentre addentavo l'ultima pittula...(per fortuna domani mia madre e mia nonna ne faranno della altre *_*), mi è tornata in mente una poesia in dialetto che imparai alle elementari..e il fatto che io ancora me la ricordi ha dell'incredibile :D Conoscendomi grido al "miracolo".

Eccola qua:
Le PITTULE ce suntu, me sai tire?
(Le "pittule" che sono, mi sai dire?)
Nu picca te farina a mienzu all' egghiu!
(un po' di farina in mezzo all'olio)
Ma lu NATALE nu se pò sentire
(Ma il Natale non si può sentire)
se mancanu le PITTULE, lu megghiu!
(se mancano le "pittule", il meglio!)

Le PITTULE a NATALE le frice mama
(Le "pittule" a Natale le frigge mia madre)
e ieu me le rreggettu!
(e io me le mangio!)
Su bone,su caute e nu me fannu male
(Sono buone, calde e non fanno male)
puru ca quarchetuna brucia a 'npiettu!
(anche se qualcheduna brucia nel petto!)

Le PITTULE a NATALE su de casa
(Le "pittule" a Natale sono di casa)
pe li signuri e pe li pezzentusi;
(per i signori ricchi e per la povera gente)
le iti tutte a 'ntaula 'ntru la spasa,
(si vedono in tutte le tavole dentro il piatto)
le mangianu li ecchi e li carusi!
(e vengono mangiate sia dai vecchi che dai giovani)
la uei nna PITTULICCHIA MAMMINIEDDRU?
(La vuoi una "pittulicchia" Gesù Bambino?)
autru nu tegnu, suntu frusculieddru!!!!!!!
(altro non ho, santo "frisculieddru"!)
Fisculieddru secondo le mie conoscenze sarebbe "bambino che sta al freddo"...Gesù sappiamo tutti dov'è nato, quindi ci sta come spiegazione. E' difficile, però trovare una sola parola che la racchiudaXD
Quindi accontentatevi così ihihihihihi

Le pittule adesso che mi viene in mente, qui da me si trovano anche d'estate volendo.
Una volta le assaggiai ricoperte di Nutella *_______*....Buone?Machevelodicoafa'*_*





FONTE:
Per sapere gli ingredienti e tutto il resto:
http://www.salogentis.it/2009/12/09/le-pittule-o-pettule-capisaldo-della-tradizione-natalizia/

venerdì 16 dicembre 2011

Cassandra e Telethon :)

14 ore fa Cassandra sulla sua fanspage così scriveva:
Cassandra De Rosa
Tra poco sul mio sito www.cassandraderosa.it una bellissima notizia!!:))

Ovviamente subito abbiamo cominciato a fare mille pensieri..chiedendoci: "Cosa riguarderà questa bellissima notizia?..Ohhhhmmmmm"

54 minuti fa poi, ha pubblicato questo link:
http://www.cassandraderosa.it/index.php?option=com_content&view=article&id=86:comunicato-stampa-cassandra-ospite-di-telethon-2011&catid=7&Itemid=109

La mia faccia è stata questa:

E ho iniziato a saltare per casa ahahaha "si, si, si maaaaa vieeeeni"

Cassandra si è sempre impegnata per dare una mano a chi ha bisogno. Ha sempre avuto a cuore la sorte di bambini meno fortunati. Li ha aiutati senza che nessuno (tranne i suoi fans) ne sapesse nulla e come si dice "le belle azioni nascoste sono le più stimabili" (B. Pascal), ma è giusto che anche tanta altra gente sappia che esistono ragazze così generose come lei. E' bene soprattutto per dare un giusto esempio ai giovani: doniamo quello che possiamo! L'importante non è donare tanto, no..l'importante è donare!

Entriamo un po' più nel dettaglio.
"Dalla sera di giovedì 15 dicembre alla sera di domenica 18 dicembre è attiva la "Maratona Telethon", per raccogliere fondi per la ricerca sulla distrofia muscolare e le altre malattie genetiche. Invia un sms al 45502 per sostenere la ricerca donando 2 euro oppure chiama il 45502 da telefono fisso per donare 5 o 10 euro. I possessori di carte di credito CartaSì, Visa, Mastercard e American Express potranno fare una donazione chiamando Telethon sl numero 06.44015721, oppure chiamando al numero verde CartaSì per Telethon 800.11.33.77 da telefono fisso fino al 31 dicembre (oppure 0039.0234980666 dai cellulari e dall'estero).
Il palinsesto Rai parteciperà alla 22° edizione della Maratona di solidarietà dalle 6.45 di venerdì 16 dicembre fino la sera di domenica 18.
Durante le trasmissioni, condotte da Fabrizio Frizzi, affiancato da Paolo Belli e Arianna Ciampoli, delle rete Rai vi saranno molti ospiti pronti a lanciare il proprio appello alla generosità degli italiani e con loro vi saranno i protagonisti delle storie di Telethon: malati che con coraggio ogni giorno combattono con una malattia genetica e ricercatori che, grazie ai fondi raccolti, lavorano quotidianamente per costruire un futuro senza queste patologie.

Al tradizionale palinsesto Rai, si aggiungono trasmissioni speciali.
Sabato 17 dicembre alle ore 15.00 Cassandra De Rosa sarà ospite della trasmissione "Speciale Telethon" su RaiDue con "A song for Edy".
(*__________*)
Canzone scaricabile da i-Tunes a soli 99 centesimi di euro!

Al fianco di Telethon anche le tre testate giornalistiche della Rai (Tg1, Tg2 e TG3) che rilanceranno in diretta tutti i modi per sostenere Telethon, e la radio, che da lunedì 12 dicembre, con molte trasmissioni di RadioRai1, RadioRai2 e RadioRai3, lancia per tutta la settimana la raccolta e ospita testimonial e personaggi legati alla ricerca.
Disney Italia e Telethon lanciano un'iniziativa di solidarietà, in vista dell'uscita italiana del 3 febbraio di "I Muppet" (che tornano con la loro travolgente comicità in un nuovo, straordinario film a loro intitolato): un "Muppethon", che prevede un contributo sugli incassi dedicato alla ricerca sulle malattie rare che colpiscono il mondo dell'infanzia.
Infine, attraverso la Denuncia dei Redditi vi è la possibilità di destinare una quota pari al 5 x 1000 dell'imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) a finalità di sostegno di particolari enti no profit, come la ricerca di Telethon sulle malattie genetiche."






FONTE:
Per maggiori informazioni sulla ricerca Telethon e altre iniziative dell'Associazione: http://www.telethon.it/

http://www.cassandraderosa.it

giovedì 15 dicembre 2011

"Ragazze adesso posto..altrimenti facciamo Pasqua" :D

L’8 dicembre all’ora di pranzo, io ed Elvi eravamo in chat su Fb a parlare del più e del meno.
Non so come ci siamo messe a parlare dei dolci tipici natalizi delle nostre parti.. *_*…(mai fare discorsi del genere a stomaco vuoto, possono causare momenti di forte depressione se poi a tavola ci si ritrova a mangiare cose troppo salutari >_>)
Dopo aver sfogato la mia voglia di mangiarli sulla bacheca di AssurdoP :D…Elvi se ne è uscita fuori con la frase:“perché non fare un post nel blog?”
Non me lo son dovuta far dire due volte, ed eccolo qua :)

ATTENZIONE
Il contenuto del post, da qui in poi, non è adatto a persone affette da diabete o persone che sono a dieta (siamo seri, si può essere a dieta durante il periodo di Natale?..Dai su, non scherziamoXD)


Comincio questa carrellata di “carie ai denti \ lipidi da smaltire (se ci si riesce)\ coccole in assenza di qualcuno\a” dal sud, dai dolci tipici natalizi pugliesi, o meglio..SALENTINI ehehehehe..cioè quelli che si fanno a casa mia : "I Purceddhruzzi" o "Purcidduzzi" hanno la forma di gnocchetti passati sul rovescio di una grattugia..(passarli sulla grattugia è la mia mansione principale quando mia madre e mia nonna li preparano. Loro fanno la pasta e la tagliano a piccoli dadini, io li “grattugio” riportando poi piccole ferite.. non riesco proprio ad evitare di grattugiarmi anche un po’ le dita :D). Il nome deriva dal fatto che la loro forma ricorda dei piccoli porcellini. Tradizione tarantina vuole che l'ultimo Purceddhruzzu, venga mangiato il giorno di Sant'Antonio Abate, il 17 gennaio; perché questo santo viene rappresentato con un porcellino a seguito….(da me finiscono prima del 17 gennaio, chissà come mai…”lalalala”). In tutte le varianti, si realizzano utilizzando farina, lievito di birra, vino bianco, acqua e sale. Per impastare non si usano uova, bensì succo di arancia, mandarino e liquore di anice.Sono conditi con miele, anesini e cannella. Ma io, addetta alle decorazioni da sempre, ci aggiungo anche noci, pinoli e scaglie di cioccolato*_*

Con la pasta dei Purceddhruzzi si fanno a casa mia anche le cartellate (nome italianizzato XD..in dialetto si chiamano "carteddate")

Non si conosce l'origine di queste "dolci corone" ma le prime tracce si fanno risalire al banchetto nuziale di Bona Sforza, futura Regina di Polonia e Duchessa di Bari.
Da condire sempre con miele, anesini e cannella *_*

Da casa mia, saliamo su, e andiamo a casa di Elvira, in Campania.
Così Elvi ha scritto su fb “dolci natalizi: Le Zeppole (da nn confondere con quelle di San Giuseppe) gli struffoli, i roccocò, i susamielli, i mustacciuoli, casuncielli (calzoncelli) ... per ora mi vengono solo questi (solo ahahahahah)” Zeppole, mmmmh appena me le ha nominate ho subito pensato a San Giuseppe io, ecco perché ha specificato ahahhaha Graaa Elvi ;)
Partiamo subito da queste: tipiche della costiera sorrentina, gli scauratielli sono ciambelline fritte preparate con una pasta a base di farina, acqua, latte ed anice, e condite con miele, diavulilli (per chi non lo sapesse sono i confettini piccini e coloratissimi che ci riportano alla mente le decorazioni dei nostri alberelli di natale) e scorzette d'arancia.
Tra i mestieri napoletani esisteva anche quello della zeppollara che in strada friggeva queste ciambelle in strutto o grasso animale e le serviva ricoperte di miele.(*_*....voglio anche io una zeppollare personale, però dentro casa ahahahahah)
Gli struffoli (che poi non sono altro che i “miei” purcidduzzi da come si può notare dalla fotoXD)
Questo è un tipico dolce natalizio napoletano, la cui forma è a base di sfere ricoperte di miele e dai multicolorati diavulilli (confettini piccini e coloratissimi).L’origine degli struffoli è greca: il nome, deriva da strongulos, cioè pasta a forma sferica, arrotondata o incavata; anche questa preparazione è consolidata nella tradizione pasticciera napoletana, splendide erano le confezioni ad opera delle Monache dei conventi della Croce di Lucca e di quelle di S. Maria dello Splendore.
Susamielli (mai sentiti prima). A forma di 'S' iSusamielli venivano impastati con del miele liquido ed anticamente venivano distinti in sosamiello nobile, preparato con la farina bianca e v'era l'usanza di offrirlo alle persone di riguardo, il sosamiello per zampognari, impastato con farina ed elementi di scarto, che veniva offerto al personale di servizio ai contadini in visita e a coloro che venivano a suonare in casa, ed in ultimo il sosamiello del buon cammino imbottito con la marmellata di amarene e che veniva offerto ai soli religiosi.
Il roccocò è un dolce napoletano prodotto con mandorle, farina, zucchero, canditi e spezie varie. Il roccocò è cotto al forno ed ha una forma tondeggiante simile a quella di una ciambella schiacciata della grandezza media di 10 cm. È un biscotto particolarmente duro quindi può essere ammorbidito bagnandolo nel vermouth, nello spumante, nel vino bianco o nel marsala.
Mustacciuoli (che bontà…*_*) Dalla forma romboidale ricoperti di glassa al cioccolato, il loro nome è legato alle antiche preparazioni contadine che utilizzavano il mosto, col quale venivano preparati per essere resi più dolci.L'origine dei mostaccioli è greca, "mustacea" è infatti il nome latino con il quale Teocrito li ricorda nei suoi Idilli.
I calzoncelli sono dei dolcetti fritti ripieni di un impasto morbido e goloso fatto di castagne e cioccolato. Tipici dell'Italia centro-meridionale, si possono fare di varie forme, per lo più rettangolari o a mezzaluna e, spostandosi di qualche chilometro troviamo variazioni nel ripieno: alcuni prevedono fichi, ceci, l'aggiunta di spezie, ecc. Vi propongo la mia versione naturalmente. La pasta esterna è buona, in cottura si sfoglia e gonfia bene e si adatta anche ad altri dolci. L'insieme è così buono che i calzoncelli, nonostante non siano proprio leggeri, si mangiano con una facilità estrema, come le ciliegie!

Elvi ma perché tu devi avere a disposizione più dolci di me, dimmi...picché?...Che ingiustizia ;( ihihih

Dalla Campania, spostiamoci a nord...

Anzi no, fermiamoci un po' al CENTRO ehehehehehehehhe...Quale dolce tipico marchigiano mangerà in questo periodo il nostro "ballerino\coreografo\professionista amiciano" preferito?
Non lo so :D...maaaa facendo delle piccole ricerche in quel di Google, come tipico dolce natalizio marchigiano, c'è il "Fristingo, frustingo, frostengo, pistingo, bostrengo" che non è uno scioglilingua come ho pensato io la prima volta che l'ho letto XD...no; pochi dolci hanno un numero così elevato di nomi a seconda della provincia. E' un dolce diffuso in gran parte delle Marche. Nato come piatto povero (la frutta secca costava poco e recuperava il pane raffermo), è oggi al contrario abbastanza costoso.
Vanta un vasto repertorio di ingredienti che varia in ogni ricetta (ne esisterebbero addirittura 22 varianti), noci, mandorle, fichi secchi, talvolta farina di mais, pane raffermo, cedro candito, succo d'arancia, scorza di limone, uva sultanina, olio d'oliva, cannella, rhum, cacao, caffè, vino bianco secco e mosto cotto. Si presenta di 5 centimetri di altezza e non tanto lungo tanto da sembrare un pezzo di dolce o un torrone un po’ alto.
Leonardo Bruni (autore del volume “Marche. Ricette raccontate”, un compendio della tradizione gastronomica marchigiana), fa risalire le origini del frustingo addirittura al sec. XIII e riporta che nelle Marche esisterebbero addirittura 22 modi diversi di preparare questo straordinario dolce molto calorico, ma gustoso.
Il nome deriva dal termine latino “frustum” che significa “pezzetto, tozzo”, perché in effetti si presenta di 5 centimetri di altezza.

Dalle Marche passiamo alla Toscana (perché adoro Firenze eh eh eh ;-) )
Quale tipico dolce natalizio mangerà la nostra "cantante\ballerina allo sbaraglio" preferita?
Il panforte detto anche panpepato?...

Il panforte è un tipico dolce natalizio che ha origini molto antiche: le prime testimonianze scritte risalgono all'anno Mille. A quel tempo veniva chiamato Pane Natalizio o Pane Aromatico o Pan Pepatus.
La preparazione era demandata agli speziali, farmacisti dell'epoca, ed era destinato esclusivamente ai nobili, ai ricchi ed al Clero in considerazione al fatto che conteneva, oltre alle conce di arancia, cedro e melone, mandorle, droghe e spezie costosissime per quei tempi. Con il passare del tempo il Panpepato non subì sostanziali modifiche e gli ingredienti rimasero più o meno gli stessi, fino al 1879 anno in cui la regina Margherita andò in visita alla città di Siena.
Per l'occasione uno speziale preparò un panforte senza la concia di melone e con una copertura di zucchero vanigliato anziché di pepe nero. I senesi l'offrirono alla regina come "Panforte Margherita", nome col quale questo panforte "bianco", più delicato, è ancor oggi noto e commercializzato.

Beh non c'è che dire, i nostri due "eroi" si trattano bene *_*

Lasciamo la Toscana ed entriamo in Emilia Romagna. Terra di Chiara (nuova "mina vagante" del gruppo) e Ila :)
Le due son riuscite a darmi solo il nome di due dolci: spongata e panone
La Spongata reggiana è un antico dolce da forno, che trova il proprio epicentro a Brescello, centro rivierasco del Po. Presenta un involucro di pasta frolla e un ripieno a base di miele, mandorle, pinoli e uva sultanina; la consistenza è morbida; il sapore spiccatamente speziato. Il suo nome sembra derivi da "sponga" cioè spugna, a causa dell'aspetto della superficie pizzicata che la fa sembrare appunto una spugna. Specie a Reggio è d'uso ricoprirla di cioccolata.
Il primo documento in cui si parla della spongata di Brescello, risale al 1454, anche se si pensa comunemente, che questo docle abbia origini romane, in quanto gli ingredienti sono molto simili a quelli di una torta menzionata da Tito Petronio Arbitro, amico di Nerone, nel suo Satiricon.(addirittura!)
Il panone bolognese
Questo è stato menzionato da Ila...L'ho presa per sfinimento, mi sa. Non la finivo più di tampinarla con la domanda "che dolci mangi tu durante queste feste?" :D
Cercando notizie al riguardo, ho scoperto che ne esiste un terzo di dolce, chiamato certosino
Vediamo un po'
A Bologna e in tutta la sua provincia, il panone è il dolce tipico delle feste natalizie insieme al certosino.
I due dolci sono di colore simile tra loro ma di consistenza nettamente diversa: hanno in comune le decorazioni in superficie fatte con canditi, cioccolato e frutta secca ma, se il certosino assomiglia, nella sua consistenza, al panpapato ferrarese (n'altro?) il panone è più una ricca torta lievitata ma tanto, tanto piena di bontà.

Gnam gnam gnaaaaammmmmm...
Ricordate..."Avverto un leggero languorino...La mia non è proprio fame, è più voglia di qualcosa di buono" Ambrogio dove seeeeiiiii? *_*.. UFF

Ma non mi fermo mica in Emilia Romagna...Ho un'ultima regione, quella che ha regalato a tutta l'Italia il dolce più natalizio che ci sia: la Lombardia. Patria di Eli, Moni "e cAsa di Ely" ihihihih :)
Dolce più natalizio che ci sia = il panettone
Il Panettone e' un dolce di origine antica... nato secondo la tradizione come "pane dei signori".
In realtà affonda le sue radici nell'ambiente popolare dove il suo nome significava semplicemente "pane grande".
Era un cibo speciale preparato solo in occasione del Natale. .
Il panettone era originariamente un grosso pane, alla preparazione del quale doveva sovrintendere assolutamente il padrone di casa: prima della cottura, doveva incidervi una croce usando un coltello in segno di benedizione. Il grosso pane veniva poi consumato dalla famiglia, solennemente riunita per la tradizionale "cerimonia del Ciocco": la cerimonia delle antiche famiglie milanesi, durante la veglia di Natale, consisteva nel riunirsi attorno al focolare e, il padre o il capo di casa, fattosi il segno della Croce, prendeva un grosso ceppo, solitamente di quercia, lo adagiava nel camino, vi poneva sotto una piccola fascina di ginepro e accendeva il fuoco. Dopo aver versato il vino in un calice, n’aspergeva le fiamme e dopo averne sorseggiato lui per primo, lo passava poi agli altri membri della famiglia che, a turno, l'assaggiavano. Il padre gettava poi una moneta sul ceppo che divampava e successivamente distribuiva monete ai presenti, infine gli venivano portati tre grandi pani di frumento e, con gesto solenne, ne tagliava solo una piccola parte che veniva riposta e conservata sino al Natale successivo.(mi piace conoscere tutte queste tradizioni...:-) )
Parlando del panettone con Eli, è venuto fuori un altro dolce: il pandoro che la zia di Eli farcisce di crema al mascarpone *_*...
E qui, secondo me si raggiunge l'apoteosi.
Adooooro il pandoroooo, si lo so che è più per bambini..maaaa che ci posso fare, mi sento ancora un po' bambina dentro... vero Eliiii? lalalala ;)

Le nostre regioni le abbiamo toccate tutte!
Come potete vedere non ci facciamo mancare nulla :D
Ecco uno dei miei buoni propositi per l'anno nuovo: a dicembre 2012..far fare a mia madre e a mia nonna tutti questi dolciiiiiiiii ahahahahaha...
Ci sarà da impazzire!!!


ps: lo strano titolo del post è dovuto alla mia lentezza. E' da tempo immemore che dico "adesso faccio il post sul blog"...Se aspettavo un altro po' arrivava Pasqua per davvero.
Sono sempre la solita ahahahahah ;)





FONTE:


http://www.alimentipedia.it/Ricette_Italia/Ricette_Natale/Marche_fristingo.html

http://www.prodottitipicitoscani.it/dolci-toscani/panpepato-panforte-di-siena

http://www.percorsigastronomici.it/percorsienogastronomici/Portale/prodotti.aspx?reg=e&tema=Prodotti&l=&tipo=268&scheda=624

http://www.italianodoc.com/dolci.natale.htm#lombardia

martedì 6 dicembre 2011

Tutte le cose belle finiscono, prima o poi!

Le lacrime che ho versato in questo periodo di crisi, per adesso, sono state quelle seguendo Fiorello in Tv :D
Ieri è finito "#ilpiùgrandespettacolodopoilweekend"...io tanto triste :(
Cosa farò adesso il lunedì sera? Mi crogiolerò in un libro, agitandomi per la sorte del personaggio?
Studierò fino a notte fonda, "incacchiata" del fatto che sia passato un solo giorno della lunga settimana?
Cosa?

Mi mancherà IDUARD CALLEN..e il fatto che "fosse talmente veloce che ogni volta che andava in bagno lo trovava occupato da se stesso!"(ahahahahah)*_*
Mi mancheranno MORGANO&ARISO e "l'emozione che, una volta partita, poi li scavalca"(ahahahaha)

I pischelli, come dimenticare i pischelli?!..."Scialla", "Vaporizzati"..ecc ecc ecc

E le sigle finali cantante da Giorgia, splendide!*_*
Per solo quattro serate Fiorello ci ha regalato una bella televisione: fresca, spensierata, di evasione (come si usa dire).
E in questo momento, Dio solo sa quanto ci serve un po' di evasione (non fiscale e!)..
Due ore di blackout totale dai problemi e dai cattivi pensieri prima di andare a dormire direi che sono state un vero toccasana!
E ora?
Non ci resta che riempire il proprio cuore di speranza e fiducia...per tutto!

lunedì 28 novembre 2011

L'angolo della poesia 13

Tempo fa, su suggerimento di un'amica lessi due sonetti di Shakespeare.
L'uno la continuazione dell'altro:

n°46
Cuore e occhi miei sono in mortale guerra
sul come dividere la conquista del tuo sembiante.
Gli occhi vorrebbero negare al cuore la tua immagine,
e il cuore contesta agli occhi una tale pretesa.

Il mio cuore allega che tu riposi in lui,
scrigno mai violato da importuni sguardi;
gli avversari rifiutano l'asserto e dicono
che il tuo bel volto è riposto in loro.

A dirimere la questione una giuria è convocata
di pensieri, che del cuore sono vassalli,
e col loro verdetto determinano la spettanza
degli occhi e del mio affettuoso cuore,

Così: agli occhi la tua visibile sembianza,
e al cuore, per diritto, il tuo intimo segreto amore.



n°47
I miei occhi e il cuore son venuti a patti
ed or ciascuno all'altro il suo ben riversa:
se i miei occhi son desiosi di uno sguardo,
o il cuore innamorato si distrugge di sospiri,

gli occhi allor festeggian l'effigie del mio amore
e al fantastico banchetto invitano il mio cuore;
un'altra volta gli occhi son ospiti del cuore
che a lor partecipa il suo pensier d'amore.

Così, per la tua immagine o per il mio amore,
anche se lontano sei sempre in me presente;
perché non puoi andare oltre i miei pensieri

e sempre io son con loro ed essi son con te;
o se essi dormono, in me la tua visione
desta il cuore mio a delizia sua e degli occhi.


I sonetti di Shakespeare in tutto sono 156; dedicati a un misterioso Mr. W. H., essi si dividono in due gruppi: il primo di 126 sonetti indirizzati al “giovane amico”, il secondo di 28 indirizzati alla “dama bruna”, entrambi amati dal poeta e causa delle sue sofferenze quando intrecciano fra loro una relazione. E' questo l'aspetto più singolare e tormentoso del canzoniere, che poi si articola in tutta una serie di motivi: nel primo gruppo, l'invito al matrimonio e la promessa di immortalità, le esaltazioni della passione e le pene della lontananza, la gelosia per l'abbandono e il dolore al vedersi preferito un “poeta rivale”, a cui si aggiungono composizioni contingenti. Nel secondo gruppo predomina il tema dello sdegno per il tradimento e motivi di sprezzante invettiva verso la donna.
A parte la vicenda personale, che ha fatto sbizzarrire i critici e che conferisce ai Sonetti un'intensa carica drammatica, il loro valore sta nella perfetta mescolanza di partecipazione umana ed esercizio letterario, passionalità e manierismi stilistici.

Io li trovo bellissimi,e voi?
Leggeteli tutti se potete, ne vale veramente la pena
http://bur.rcslibri.corriere.it/libro/7070_sonetti_shakespeare.html

*_*

mercoledì 23 novembre 2011

Vediamo un po'

E' da 16 gg che non scrivo nullaXD Cosa ho fatto di bello? Mmmmmh davvero interesserà a qualcuno saperlo? Credo di no per fortuna, anche perché non saprei proprio da dove cominciare!
C'è stato San Martino l'11 novembre, che come leggerete qui da me, nel Salento, si festeggia:
"[...]Che San Martino nel Salento non sia un semplice passaggio sul calendario, ma un appuntamento simbolico, carico di consuetudini ed usi, di folclore, di storia locale, è un punto da cui non si può prescindere. È pleonastico chiedere ad un salentino cosa rappresenti per lui questo giorno: è la festa del vino novello, che immerge nell'odore del mosto e raccoglie i pensieri, facendoli evaporare in una nuvola rossa. Il Salento rende omaggio al vino nuovo, al ritmo di stornelli e di proverbi popolari, sfruttando il pretesto per banchettare piacevolmente in compagnia. [...]Il fascino della festa s'incontra col ricordo della figura di San Martino da Tours, monaco della regione di Poitiers, con trascorsi nell'esercito: della sua storia, quello che ancora affascina è la leggenda del mantello, che narra di come, trovandosi alla porte di Amiens incontrò un mendicante seminudo e d'impulso divise in due parti il proprio mantello, cedendone un pezzo al mendicante. La leggenda narra che Cristo nella notte gli apparve, riconsegnandogli la parte del mantello data al povero e che la mattina, al risveglio, il mantello fosse integro. In questo giorno, anche i bambini, nelle scuole, sono spesso costretti a recitare le solite poesie inneggianti al santo, prima che la sera ceda il passo al tintinnare dei calici di vino novello. Ma c'è soprattutto in questo giorno un legame con una festa più profana ed atavica, che inneggia ad un mondo contadino, che gioisce per l'avvenuta vinificazione, che anche quest'anno madre terra ha saputo donare.
(Leggi tutto: http://www.lecceprima.it/eventi/cultura/torna-san-martino-salentino-festa-del-vino-novello.html)

Dopo 5 gg, e siamo al 16 novembreXD...è uscito nelle sale italiane Breaking Dawn" *_*...il quarto film della saga vampiresca di Stephenie Meyer! Sono andata a vederlo sabato 19 assieme a tre mie amiche e ogni volta che compariva sullo schermo "Robertuccio-del-mio-cuor" non la smettevo di dire "è bellissimo" ahahahahahha...E si, il fascino (dell'attore principalmente ehehe) di questa storia d'amore ha investito anche me.
(invidia profonda per Bella :D)
Non sarà stato il film della vita, ma certe scene erano molto molto molto tenere. Una su tutte: Edward che si accorge di sentire (con la mente) i pensieri del bambino....*_______*...me so sciolta letteralmente in un brodo di giuggiole *_*....ah la vita!!!

La mattina del 20, dopo aver dormito sogni "che brillano alla luce del sole come fossero diamanti" :D eccomi sveglia per le nove. Su Raidue, ospite al programma "Social King"...chi c'era?...Cassandraaaaaaa. Rivediamoci il tutto insieme va: http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-925108e5-1607-49cc-8a14-7990315455a4.html#p=0
Bella e brava, brava e bella...formidabile davvero :)


(grazie a Stella per i fermi immagine)

E arriviamo a oggi, 23 novembre. Cosa succede?
Nel resto di Italia forse nulla ma nel mio paesello si festeggia "Sant'Oronzo dell'uragano" XD Sento proprio adesso il rumore dei fuochi d'artificio che si mescola al rumore sottile della pioggia che scende inesorabile da ieri sera. Di solito in questo giorno, al mattino venivo svegliata dalla banda che passava per le vie del paese, ma colpa del mal tempo niente musica quest'anno..Un po' ne ho sentito la mancanza devo essere sincera...
Chi è Sant'Oronzo? E perché viene detto "dell'uragano?"
[...]Sant'Oronzo, dunque, primo vescovo di Lecce, è in Caprarica ricordato con l'espressione in vernacolo locale "Santu Ronzu te lu racànu" (Sant'Oronzo dell'uragano) e si festeggia ogni 23 di novembre, in ricordo dello scampato pericolo, grazie alla sua intercessione, quando, appunto, il 23 novembre 1884 uno spaventoso uragano colpisce e distrugge mezzo paese e circondario.
Quell'evento distruttivo è unanimemente considerato come il più disastroso che abbia colpito nei secoli le nostre terre.
A Caprarica, in ricordo di quell'avvenimento luttuoso, ogni anno, il 23 novembre, si svolge una sentita processione che termina, intorno alle 13, sulla via per Galugnano, da dove proveniva l'uragano. Una "batteria" di colorati fuochi d'artificio ricorda i fatti di oltre un secolo fa, ancor oggi vivi nella memoria collettiva della cittadina.
Si narra che una giovane e bella contadina, di nome INGROSSO Adriana, sia stata la prima ad avvertire i concittadini dell'imminente catastrofe, ma che, come novella Cassandra, non sia stata creduta.
L'uragano viene scambiato, al suo sopraggiungere da ponente, come rumore del deragliamento di un treno locale, lungo la linea ferroviaria SUD-EST che serve la vicina Galugnano.
Quando gli abitanti di Caprarica si accorgono della gravità della situazione, non possono fare niente per prevenire la sciagura; il ciclone oltrepassa la serra che da ovest sovrasta il paese e si dirige verso le abitazioni.
Tuoni, fulmini e distruzioni accompagnano il suo arrivo; grandi alberi secolari d'ulivo vengono sradicati e molte pajare vengono rase al suolo.
Chi può si dirige, a fatica, verso la chiesa madre dove i primi disastri hanno indotto i più previdenti, insieme al parroco, ad esporre la statua di Sant'Oronzo. Un coro caloroso e intenso intona preghiere ed inni a Sant'Oronzo.
Tutti ormai credono che sia giunta l'ora della fine quando, ad un tratto, l'uragano, che ha già distrutto case, divelto alberi, ecc., miracolosamente devia. La bufera si dirige verso Castrì e Caprarica è salvo.
Tutti gli abitanti, unanimemente, gridano al miracolo ottenuto per intercessione di Sant'Oronzo.
Quando, però, gli abitanti escono dalla chiesa e cominciano a fare la conta delle cose distrutte o mancanti, si accorgono che la bufera ha distrutto il campanile della parrocchiale; cinque persone si vedono giacere sotto le macerie ma vengono, immediatamente, estratte e ci si accorge che, sebbene travolte da una grande quantità di pietre, sono miracolosamente vive.
Inoltre, in una contrada rurale, un tal Giuseppe VERRI, infermo ed impossibilitato a muoversi, si salva dal crollo della sua misera capanna grazie al fatto - ritenuto prodigioso, vista la violenza della bufera - che il tetto ha retto.
C'è un ragazzino, un tal Oronzo MAZZEO (nato in Caprarica il 13/10/1868 e morto il 07/05/1959) che, con le sue pecore e le sue capre, si ripara dietro un muretto a secco; la bufera distrugge tutta la parete a secco tranne, miracolosamente, il tratto dietro al quale si è rifugiato il piccolo pastore.
Il destino, beffardo, non è, invece, benevolo per un tal Oronzo CENTONZE, l'unica vittima della bufera. Egli è un uomo litigioso, che si rifiuta ostinatamente di andare in chiesa e per questo ci sono continui battibecchi con la moglie che così lo apostrofa: "...a ttie speriamu cu tte trasane ‘ccisu ‘ntra la chiesia... - speriamo che ti portino ucciso in chiesa"; e così, da morto, il CENTONZE entra nella chiesa in cui non ha voluto mai entrare da vivo.
A ricordo di quella terribile sciagura il canonico Oronzo VERRI, parroco di Caprarica (dal 1919 al 1955), ha scritto una serie di quartine in vernacolo locale,
dal titolo "SANTU RONZU E LU RACANU"


Le quartine in questione, scritte dal prozio di mio padreXD...sono 33.
Ho qui davanti ai miei occhi il documento originale:
(è un po' logorato dal tempo)
Tranquilli non ve la trascriverò ..essendo in dialetto non capireste nullaXD
Da quel che io ricordo alle scuole elementari e medie giorni prima se ne dava una lettura in classe e si spiegava un po' la storia del santo, di modo che fosse tramandato ai giovani il senso di questa festa. Spero sia ancora così!

Il mal tempo non da tregua al nostro paese. L'emergenza alluvione dal nord si è spostata al sud: Calabria e Sicilia le regioni meridionali più colpite, ma anche la Puglia soprattutto nella provincia di Taranto.
http://video.repubblica.it/edizione/palermo/sicilia-sott-acqua-polemica-sui-160-milioni-mai-arrivati/81413/79803
U.U
Vittime: un bambino di 10 anni e due adulti, padre e figlio. Uno strano parallelismo...al nord sono morte soprattutto delle donne, qui al sud degli uomini, per il momento. (non avete idea di quanto mi scoccia dire "per il momento" ma purtroppo non si sa mai)
Così è la vita? No, no c'entra nulla la vita qui, ovvero il caso, l'imprevedibilità dei fenomeni ecc...L'uomo è il principale indiziato e non la "natura cattiva", quell'uomo che ruba terreno e costruisce case anche dove non si dovrebbe...forse!



Tristesss
Questo sito non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n°62 del 7.03.2011.