Sono passati gia' tre giorni, ma nei miei occhi ci sono ancora le immagini di uno spettacolo stupendo, ballato divinamente e recitato altrettanto. Uno spettacolo che e' stato in grado di fondere la danza e la recitazione per dar vita a quasi due ore di emozioni, di suspance, di passione, di tradimenti, di storia. Uno spettacolo che coinvolge il pubblico e lo riporta indietro nel tempo, lo riporta al lontano sedicesimo secolo.
Non sto a raccontare la triste storia di Maria Stuarda perche' penso che, almeno a grandi linee, tutti voi la sappiate. Vi dico solo che questo spettacolo e' incentrato sugli anni di prigionia di Maria Stuarda e sul suo dualismo con la cugina Elisabetta I.
Il tutto inizia con una parte recitata in cui le due regine esternano i loro pensieri, i loro dubbi, i loro desideri, i loro amori. Tutto il primo tempo, che ha il suo culmine nel tanto sospirato incontro tra Elisabetta I e Maria Stuarda, e' incentrato su questa parte e si svolge con un'alternanza tra la recitazione e la danza, dove il pubblico puo' assistere alla forza e determinazione, ma allo stesso tempo vulnerabilita' e incertezza di Elisabetta, contrapposta alla forza interiore, alla sicurezza, alla dolcezza e al dolore di Maria Stuarda. Anche i balletti, magnifici, denotano questi due aspetti e vengono interpretati con passione da entrambe le ballerine che alternano degli assoli a dei passi a due sensazionali, molto intensi ed espressivi, due su tutti quello ballato da Elisabetta con il conte di Leicester e quello ballato dalle due sovrane.
Il secondo tempo e' incentrato sulla condanna a morte di Maria Stuarda e qua assistiamo al dilemma di Elisabetta che non sa come comportarsi, che si rende conto di essere stata umiliata da colei che ha imprigionato, che realizza come la sua rivale sia stata in grado, nonostante la prigionia, di rubarle l'amore della sua vita. Assistiamo all'ira di Elisabetta, ad una crisi quasi isterica, che termina con la decisione di condannare a morte la cugina. Condanna che Maria Stuarda accetta come una liberazione dalle tante umiliazioni subite, come l'inizio di una nuova era - il suo motto fu “Nella mia fine e' il mio principio” - come l'ultima prova da affrontare a testa alta, da regina. A differenza del primo, in questo secondo tempo la recitazione lascia il ruolo da protagonista alla danza e assistiamo a diversi assoli, nonche' ad un paio di passi a due emblematici che rappresentano uno la violenza subita in carcere da Maria Stuarda e l'altro l'amore e la passione tra Maria Stuarda e il conte di Leicester al quale segue l'assolo del conte in cui esprime tutto il suo dolore e la sua sofferenza per la perdita dell'amata. Questo magnifico spettacolo si conclude con la decapitazione di Maria Stuarda che anche in un momento cosi' tragico non perde la sua eleganza e la sua regalita'.
Come ho detto all'inizio e' uno spettacolo affascinante, interpretato divinamente da tutti quanti e che lascia incantati, come dimostrano i 15 minuti ininterrotti di applausi conclusivi.
La danza contemporanea mi ha sempre affascinato e questo mix con il classico la rende ancora piu' coinvolgente. I balletti sono particolari, intriganti e resi ancor piu' “espressivi” dalla musica magistralmente creata. Una musica che coinvolge, che ti entra dentro e ti trasmette gli stati d'animo dei protagonisti in ogni diversa situazione.
I cinque interpreti principali - le due Maria Stuarda (ballerina e attrice), le due Elisabetta I (ballerina e attrice) e il conte di Leicester – sono straordinari, trasmettono emozione allo stato puro ed esprimono perfettamente il loro personaggio.
Complimenti vivissimi a tutti quanti, anche a chi interpretava ruoli minori ma con altrettanta perfezione, e grazie per l'emozione intensa che mi avete trasmesso. Grazie all'Emox Balletto, alla coreografa Beatrice Paoleschi, al maestro Stefano Burbi che ha creato le musiche e a tutti gli interpreti.
E ora lasciatemi dire due parole su Francesco, magnifico conte di Leicester.
E' stato divino, ha ballato in modo straordinario, con una leggiadria ed un'eleganza disarmanti. Su quel palco sembrava che volasse, era regale e potente allo stesso tempo e riusciva ad esprimere i sentimenti del conte attraverso la danza.
Ora che la caviglia e' guarita davvero e che puo' ballare coreografie degne di essere chiamate tali, ha dimostrato tutta la sua immensa bravura. Come gli ho detto, questo e' il suo habitat naturale, questo e' cio' per cui lui e' nato, e non vedo l'ora di rivederlo danzare cosi'.
Grazie Fra, grazie per questa magnifica serata, e grazie per tutto cio' che riesci a trasmettermi ogni volta.
per le foto si ringrazia Alessandro Guerrini http://www.guerriniphotographers.eu/maria-stuarda-emox-balletto-fiesole-foto-alessandro-guerrini/
il link per vedere la serie di foto completa è
RispondiEliminahttp://www.guerriniphotographers.eu/maria-stuarda-emox-balletto-fiesole-foto-alessandro-guerrini/
Grazie
Alessandro
Bellissime foto :) Grazie mille!
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