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lunedì 17 gennaio 2011

L'angolo della poesia - per iniziare la settimana con un pò di dolcezza :)

Lunedi, che giorno funestoU.U
Viene sempre dopo il fine settimana e puntualmente molte persone lo maledicono...me compresa :D
Ma in fondo, che colpa ha il Lunedi se gli hanno dato questa collocazione???
Povero!
Quest'anno mi ci metterò d'impegno, per dargli un tocco di dolcezza.
Come???
Cos'è quella "cosa" dolce e tenera..(tolti ovviamente il cioccolato, le torte, i pasticcini, e robe similiXD) che ci può far cominciare bene la settimana??????????

LA POESIA!!!!!!!!

Ebbene si ehehehehehe
O almeno per me lo è!

Una poesia, ci fa sognare, ci fa stringere il cuore, ci fa commuovere, ci fa amare, ci da un ideale, ci da coraggio, ci invoglia a vivere al massimo ecc ecc
Insomma fa bene all'anima leggere una poesia al giorno :)

Vi consiglio, mentre mettete su il caffè, mentre imburrate una fetta biscottata, mentre bevete un tazzone di latte, poco prima di uscire di casa, o mentre siete per strada, in tram, o nella macchina..di prendere un libro di poesie (è impossibile non averne uno a casa, va bene prendere anche un'antologia del liceo, per chi come me custodisce tutti i libri delle scuole come fossero un inestimabile tesoroXD), di aprirlo e di leggerne una, che vi ispiri dal titolo, dall'autore, dal primo verso, non ha importanza...che sia una qualsiasi!
Leggetela, nelle parole c'è sempre qualcosa che vi può aiutare.
Non capirete sul momento il significato, ma a fine giornata, ripetendo l'"esercizio" di lettura può succedere di si!
La vita può riservare una marea di sorprese!

Il mio libro di poesie del giorno è di Federico Garcia Lorca.("Poesie. Federico Garcia Lorca". Casa editrice BUR, 05,00 euro.) Vi consiglio di acquistarlo, costa anche poco eheheh

F. G. Lorca è un poeta spagnolo, uno tra i più grandi del '900, nato il 5 Giugno del 1898 a Fuente Vaqueros, vicino a Granada, e fucilato il 19 agosto del 1936 dalla polizia franchista subito dopo l'inizio della guerra civile.
Frequentò con scarso successo la facoltà di Lettere, e infatti si laureò in Giurisprudenza (soprattutto per compiacere il padre), ma non divenne avvocato, ne magistrato, ne giudice o simili.
A Madrid frequentò ambienti culturali surrealisti, letterati della Generazione '27 (che prende il nome dall'anno in cui si formò un gruppo di scrittori con lo scopo di celebrare il terzo centenario della morte di Gongòra, avvenuta, appunto nel 1627. Luis de Gongora y Argote, poeta e autore di testi teatrali. Poeta che per il suo stile concentrato tanto da apparire oscuro o addirittura ermetico, viene visto come un precursore della poesia simbolista di Mallarmé: in questa prospettiva i poetici ermetici italiani e più in generale quelli degli anni Trenta del Novecento come Ungaretti, lo hanno tradotto e assunto poi come modello), il pittore Dalì (col quale ebbe una relazione amorosa), il regista Bunuel e il musicista de Falla. Lo stesso Federico fu musicista e disegnatore. Impegnato in varie riviste e nel rinnovamento teatrale spagnolo, compì, negli anni che precedono la morte, importanti viaggi negli Stati Uniti e nell'America del Sud.
L'esordio poetico avviene nel 1921 con il Libro de poemas (Libro di poesie), dal quale proviene la poesia che a breve vi scriverò. Il Libro di poesie viene pubblicato il 15 Giugno a Madrid, con l'aiuto economico del padre di Federico, dal poeta, critico, pittore ed editore Gabriel Garcia Maroto, il quale aveva quasi costretto il giovane Federico a fare una scelta definitiva fra i testi composti tra l'Aprile del 1918 e il Dicembre 1920, che lo stesso Maroto si era preso la briga di correggere e trascrivere.

La poesia che ho scelto si intitola: L' OMBRA DELLA MIA ANIMA (scritta nel Dicembre del 1919 a Madrid)

L'ombra della mia anima
è in fuga in un tramonto d'alfabeti,
nebbia di libri
e di parole.
L'ombra della mia anima!
Sono giunto alla linea dove cessa
la nostalgia,
e la goccia di pianto si trasforma
alabastro di spirito.
(L'ombra della mia anima!)
La conocchia del dolore
sta finendo,
ma resta la ragione e la sostanza
del mio vecchio mezzogiorno di labbra,
del mio vecchio mezzogiorno
di sguardi.
Un fosco labirinto
di stelle affumicate
m'intrica l'illusione
quasi appassita.
L'ombra della mia anima!
E un'allucinazione
munge i miei sguardi.
Vedo la parola amore
diroccata.
Usignolo mio!
Usignolo!
Canti ancora?

*_*

Spero che vi abbia fatto riflettere. Spero che abbia aggiunto un qualcosa in più alla vostra giornata.
Spero insomma che vi sia piaciuta :)


A prestooooooo, con altri poeti, altre poesie!

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